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- Pronto?
- Sì, pronto, Stefano?
- Sì? Che c'è?
- Ma dove sei? Noi ci siamo trovati alla spiaggia grande e manchi solo tu con tua sorella e Deborah che ha il telefono spento!-
- Ehm... Sai... Ma perchè ci cercate?
- Ma, così... Volevamo fare un torneo di calcetto e tu e Debby sareste andati bene per completare le squadre...-
- Senti, non volevo dirtelo... Ma Rebe voleva andare in windsurf e oggi abbiamo fatto un giro. Nel pomeriggio la mamma di Debby deve andare a Rapallo e ci può portare... Non so ancora cosa faremo di preciso...
- Ah. - Luca parve scocciato. - Be', allora ciao.
- Ciao, mi dispiace per il torneo, sarà per un'altra volta.
- Ok...
Luce era per metà sorpresa e per metà felicissima:
- Grazie Ste... Hai fatto più di quanto potessi chiederti.
- Nessun problema! Finchè riesco a mentire per coprire le spalle a qualcuno... - sorrise lui.

§§§

- Ok, non vengono. Credo che si sia impegnato per farmi arrabbiare. a meno che non abbia deciso di raccontarle più grosse di lui...
- Be', anche tu non sei stato tropo sincero... - si intromise Lucia.
- Stai zitta tu che non puoi capire!
- Ehi ragazzino datti una calmata ok? E' tutta l'estate che fai il prepotente. Non so davvero come quella povera ragazza di Luce possa stare con un tipo come te!
Detto questo gli girò le spalle e se ne andò.
Chiunque, di fronte a una simile sfuriata sarebbe riamsto di sasso e si sarebbe fatto delle domande. Non Luca. Rimase lì a osservarla mentre si avvicinava al suo gemello e scambiava un paio di parole con lui. Chiunque si sarebbe preoccupato o arrabbiato vedendo che satvano parlando di lui. Non Luca. Ogni critica lo lasciava indifferente.

§§§

- Secondo te Luca ci può trovare? - Luce, sempre spavalda, ora era preoccupata. - Sai perchè sembra che non gliene importi niente di quello che faccio, però ogni scusa è buona per farlo arrabbiare. Se ci vede, penserà che io e Ste... Lui non è geloso, ma vuole trovare un pretesto per potermi urlare contro.

Deborah cercò di tranquillizzarla, senza però dire quello che pensava, che non si poteva andare avanti così. O mettevano in chiaro le cose tra loro o era inutile continuare.
Sugli scogli resi roventi dal sole di agosto non c'era nessuno. Il sorriso sulla bocca di Luce si spense piano piano. Si svestì con una lentezza esagerata. Quando cominciò a immergere i piedi nell'acqua tiepida, sentì un blocco alla bocca dello stomaco. Inspirò profondamente. Gli amici la guardavano stupiti. D'altra parte era lei che aveva detto che voleva fare il bagno anche quello stesso pomeriggio... Per entrare doveva aggrapparsi ad alcune rocce sporgenti appoggiando i piedi su scogli sommersi, ma quando tentò il secondo passo le venne la nausea. Ritornò velocemente indietro. Cercò di calmarsi, ma si accorse che stava tremando. Risalì all'asciutto e riprovò nuovamente ad entrare in acqua. Sentì la salivazione che aumentava, poi venne quel sapore amaro, disgustoso. E allora uscì dall'acqua e corse verso un angolo un po' nascosto dove la roccia aveva una crepa abbastanza larga. Si chinò lì e vomitò. Vomitò mentre il suo stomaco era completamente sottosopra, mentre le bruciava la gola, menter tutti la guardavano senza parole. Deborah si riscosse per prima, uscì dall'acqua e corse verso di lei. Le allungò una mano perchè potesse alzarsi, ma Luce barcollò.
- Forse è meglio se ti siedi...
Lei eseguì senza parlare.
A quel punto tutti erano già usciti, ma si erano tenuti lontani per non darle fastidio. Deborah le allungò un fazzoletto con il quale si pulì la bocca. Era seduta contro una parete di roccia e guardava attonita il mare, quando Deborah le si sedette di fianco, in silenzio. Doveva parlarle seriamente, ma stava aspettando che lei si sentisse meglio.
Inaspettatamente Luce scoppiò in lacrime. E singhiozzando disse:
- Ecco, ora penserete che sia strana... Ma strana è poco! Già tutti lo pensano di me dopo quello che è successo ieri sera, e dopo oggi... Chissà cosa starete pensando di me... Io sono "quella che stava annegando, non si sa perchè, poi ha detto di stare bene e di voler fare un altro bagno e all'improvviso eccola lì che vomita mentre entra in acqua." So già che è questo che direte agli altri! Andate, andate in spiaggia a divertirvi! Lo so che oggi siete venuti solo per farmi un piacere. Lo apprezzo, ma ora andate, non voglio obbligarvi a stare qui con questa pazza marziana!
Tutti la guardarono allibiti. Stefano fece per parlare, ma Deborah lo zittì, aspettò qualche minuto e poi con voce calma e comprensiva le disse:
- Senti Luce, noi non siamo qui solo per farti un favore, ma perchè a noi piace stare con te almeno quanto ci piace stare in spiaggia con gli altri. Questo lo sai! E poi, per noi non sei una pazza, nè un alieno perchè chiunque può essere rimasto un po', come direbbe mia mamma, "scombussolato". Dai! SE per noi fossi pazza te lo diremmo, lo sai! Luce, capisci cosa ti sto dicendo?
La ragazza annuì con la testa, poi disse:
- Be', comunque fatelo, il bagno. A me non dispiace aspettarvi qui.
- Luce, senti... - riprovò a dire Stefano, ma Deborah lo zittì di nuovo, prendendo la parola.
- Senti, facciamo così: io ti accompagno a casa, Stefano e Rebe fanno il bagno e poi possono unirsi a noi. Ti va?
- Ma tu...
- Io non voglio farne un altro.
- Be'...allora... Ma sei sicura?
- Sì, comincia a rivestirti!
Il suo tono autoritario impedì a Luce di ribattere nuovamente e, preoccupata per quelloc he avrebbe potuto chiederle l'amica, si rifilò la maglietta e i pantaloncini.

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