La mattina dopo essere stati in spiaggia io e Totò dovevamo tornare all'Ipm, ma la mia voglia di alzarmi e staccarmi da quelle braccia era pari a zero "ammor mij avimm rientrá" disse lui baciandomi la guancia ed io sbuffai e mi avvinghiai al suo corpo con gambe e braccia "nun c vogl turná" dissi e lo guardai male, lui sorrise "manc ij" confessò e poi mi baciò sulle labbra "però si nun turnamm in orario nun c rann chiu e permess" mi ricordò e allora mi alzai dal mio comodissimo letto a cui mi ero di nuovo abituata, mi tolsi il mio amato pigiama e subito sentì il ragazzo abbracciarmi da dietro, mi spostò i capelli su una spalla e mi baciò il collo "To nun fa accussì" dissi beandomi delle sue labbra calde e morbide sulla mia pelle, il ragazzo mi fece voltare e mi baciò sulle labbra "nun vogl turná senz fa l'ammor p l'ultima vot" disse e mi riportò a letto "C sta mammá abbasc" sussurrai sulle sue labbra "nun c sta" rispose e riprese a baciarmi il collo "chiudi la porta" "l'agg fatt primm" rispose ed io sorrisi "allora era tutto programmato?" Chiesi "parlamm ropp" chiuse il discorso e mi tenne la bocca impegnata con la sua, io gli sfilai i pantaloncini che indossava e accarezzai la sua schiena, lo feci sdraiare sotto di me e mordicchiai il suo collo provocando dei suoi gemiti, mi mossi lentamente su di lui "Chiá accussì m fa ascì pazz" ansimò ed io sorrisi e continuai a muovermi per provocarlo, mi tolsi il reggiseno che lanciai in qualche angolo della stanza, il ragazzo con ancora me addosso si spostò a sedere ed iniziò a succhiare e mordere i capezzoli, tirai i suoi capelli e gemetti "t vogl Totò" dissi e in men che non si dica mi ritrovai di nuovo sotto a lui, stavolta completamente nuda "quant cazz si bell" disse accarezzandomi il viso per poi scendere fino alle cosce e fermarsi all'interno coscia, mi sorrise dolcemente e si tolse i boxer, mi fece allargare le gambe che legai attorno alla sua vita ed in un istante fu dentro di me, spinsi il bacino contro al suo e lui sorrise e mi assecondò "si a mij" disse "si" risposi.
Arrivammo correndo mano nella mano davanti al cancello dell'ipm e ci accolse Liz "siete in ritardo di venti minuti" disse "e avimm pers l'autobus Liz" dissi "mo andate a conservare le vostre cose e poi andate a fa lezione" continuò la donna senza approfondire la discussione, noi corremmo su per le scale che portavano alle nostre celle e ci baciammo prima di andare ognuno nella propria cella "c vrimm in sala comune" dissi "nun vec l'ora" risposi e poi corsi nella mia cella e trovai Nadizha che stendeva i suoi vestiti, le saltai addosso e lei rise "che è succiess amò?" Chiese "ij e Totò stamm nsiem, avimm pur fatt ammor ngopp a spiagg" dissi "e comm è stat?" Mi chiese "comm dice Silvia comm chiav o napulitan nun chiav nisciun" dissi ridendo e la ragazza che citai uscì dal bagno con un sorriso soddisfatto "ij teng semp ragion" ridemmo tutte e tre "mo però jamm a fa lezione".
Arrivai in sala comune e quando vidi Ciro di nuovo mi fiondai subito tra le sue braccia, lui mi lasciò un bacio in fronte "nennella mij" disse diventando troppo affettuoso "Cirù c te fumat?" Chiesi spostandomi e lui sorrise e mi accarezzò il viso con dolcezza "nient, song cuntent e t vrè" mi abbracciò di nuovo stavolta più forte ed io non capì che cosa gli prendesse, ma sapevo bene che qualcosa non andava, anzi sentivo che sarebbe successo qualcosa di brutto, ma cercai di scacciare il mio pensiero pessimista e ricambiai l'abbraccio del ragazzo "ma pozz pigliá Cirù?" Chiese Totò "mo ta pigl aspiett" disse il mio migliore amico e mi sembrò quasi stesse per piangere, infatti si staccò e scomparve dalla sala "amò, c tien Ciro?" Chiesi e lui fece spallucce "Eduá c tien Ciro?" "Chiara nun t'interessa, fatt e cazz tuoj" mi disse scontroso colui che non si sarebbe mai rivolto male contro ad una ragazza specialmente con me,era sicuro che quei due mi nascondevano qualcosa ed io lo avrei scoperto ad ogni costo.
Arrivò l'ora di cena ed i primi ad andare via furono i ragazzi mentre noi ragazze restammo ancora in sala comune, Nadizha si mise al piano a suonare ed io mi sedetti accanto a lei a cantare su quella melodia, tutte le altre ragazze ci ascoltarono tranne Viola, che come sempre si faceva i cazzi suoi, all'improvviso le luci della sala si spensero e tutte ci alzammo a controllare dalla finestra per vedere chi avesse iniziato tutto, era risaputo che quando succedeva sta cosa era in atto una rivolta scatenata per un secondo fine e quello era di uccidere qualcuno "Nunzia c sta succerenn?" Chiese Nadizha, io nel frattempo non senguivo più nessuno, stavo collegando tutte le cose che erano successe in quella giornata e poi corsi fuori dalla sala comune con Nunzia che mi seguiva dietro, raggiunsi al più presto la mensa, mi fermai davanti al cancello, la direttrice ed il comandante erano inginocchiati per terra "Totò a ro stann Ciro ed Edoardo?" Chiesi notando che mancassero quei due "Ciro è iut a piglia o chiattil e o piecuro" disse, all'improvviso entrarono le guardie dentro la mensa e fermarono tutti i ragazzi, io invece seguì il comandante "vatten Chiara" mi disse bloccandomi più volte "ij o pozz fa ragiuná comandá" spiegai allora l'uomo mi lasciò andare e così corremmo fino allo stanzino dove era andato Ciro, io entrai di corsa e vidi Filippo con una cosa in mano che stava per colpire il mio migliore amico, mi misi davanti e Filippo colpì me allo stomaco, urlai dal dolore che fermai anche la lite mortale tra Ciro e Carmine "Chiara" sussurrò Filippo afferrandomi subito tra le sue braccia per non lasciarmi cadere, il comandante entrò e si inginocchiò davanti a me "v'accir a tutt quant mo" disse "nenné" disse Ciro accarezzandomi il viso ed io gli sorrisi "ij nun vogl ca t miett ind e guaj e nemmen ca tocc o chiattil, chill e nu brav wuaglion" dissi con voce flebile "Chiarè mo t purtamm o spital nun t preoccupá" disse il comandante stringendo la mia mano forte, io annuì e piansì per la paura di non arrivare nemmeno a salutare la mia famiglia ed il mio Totò, mi sentì sempre più debole e chiusi gli occhi, l'ultima cosa che sentì fu l'urlo disperato di Ciro.
STAI LEGGENDO
Un amore criminale
FanfictionChiara Esposito una testa calda di appena sedici anni entra in un penitenziario minorile per scontare la sua pena e li conoscerà il ragazzo per cui perderà la testa.