" l' abitazione"

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Immobilizzata così era ...
La supplicava anche se non si capiva nulla per colpa del fazzoletto. "Vuoi piantarla!! Non voglio ucciderti...non se farai la brava... so che sei brava" disse cercado di avere un tono cortese , ma Ester continuava a guardare il coltello che la donna impugnava, e se n'era accorta. "Non preoccuparti di questo ....come pensi che ti possa tagliare le funi " Ester non sapeva se crederle o no..La donna la guardò sorrise e disse " allora cara io ti slego i piedi , ma se provi a scappare io ti ammazzo senza farmi troppi problemi! Capito? !? " Ester con gli occhi rossi e le lacrime che uscivano annui . La sconosciuta fece veloce come un fulmine le sue lunghe e magre dita impugnavano il coltello molto abilmente.
Prese Ester per il collo della t-shirt che indossava e la scaravento dinanzi a se tenendola per i capelli , e puntandole il coltello dietro la schiena . Le intimó di camminare; Ester fece come le era stato ordinato di fare . Camminarono nella boscaglia per un po *è solo un brutto sogno , non è reale , non può essere vero , la mia vita doveva cambiare non finire, e poi dove diamine andiamo girovaghiamo da più di mezz'ora !!! * . Si fermarono. Si trovavano a qualche metro di una casupola oramai in disgregamento, era piccola, ricoperta di edera , una vecchia rete arrugginita circondava la casa , seppur vecchia ancora in piedi; un piccolo cancellino mal'andato permetteva l'accesso al... giardino se così è possibile chiamarlo. L'erba era altissima. *NO! NO! NO! non vorrà che entri li dentro! Una cosa è certa, se entro li dentro non ne esco più !!! Non voglio entrare! Ma non posso far nulla ! * . La donna fece cenno di andare avanti. Si avviccinarono sino al cancelletto, la donna gli disse di dargli un colpetto ; lo fece. Il cancelletto fece un leggero cigolio. Qualcosa si mosse nell'erba alta .
Si avvicinarono alla porta della casetta. La donna sempre tenendo Ester per i capelli prese un mazzo di chiavi , prese la più arrugginita e la infilo nella serratura e girò. Un rumore metallico scattò. Spinse la porta , la donna entrò facendola avanzare. Un piccolo corridoio si materializzo dietro la porta, era stretto e angusto finiva in una stanzina piccola alla loro destra una porta di legno chiusa ed affianco un vecchissimo tavolo di legno , alle pareti di destra delle catene appese al muro a circa due metri dal tavolo, nella parete difronte si trovava una piccolissima finestra in alto , nella parete sinistra c'erano due porte quella più a sinistra socchiusa; ma si intravedevano delle scale che scendevano da qualche parte. L'odore era quello di muschio vecchio e terra , ma la casa non era cosi mal ridotta come da fuori appariva. La sconosciuta spinse Ester al muro di sinistra. La blocco e in una frazione di secondo tagliò le corde e incatenó le mani della ragazzina che si era distratta. La donna si allontanò entro nella stanza di sinistra che ora era la stanzetta difronte a lei. Torno con in mano uno specchio intero e lo poggió davanti alla ragazza . La donna la guardò severa ma con un lieve ghigno poi disse "cosa vedi? " nessuna risposta "guardati! Cosa vedi?!" Disse alzando il tono della voce. Ester alzo lo sguardo, vide il suo riflesso, ciò che odiava, il suo orrendo corpo. Gli occhi verdi, castana, i capelli lisci e lunghi, in quel momento bagnati e pieni di foglie e sporco. "Robusta" così le dicevano i suoi, ma la parola che tutti usavano era "Grassa" oppure "Obesa" "palla di lardo", non era così grassa ma tutti chiamavano così chi non era uno stuzzicadenti. Indossava dei pantaloncini blu, le sue gambe erano tutte graffiate dai rami ancora qualche graffio sanguinava. La maglietta le si era appiccicata addosso facendo denotare il suo corpo non perfetto. "Vedi come sei? Non va bene cosi! Sei brutta!" Le urlo la donna . Ester alzò la testa la guardò e disse "si lo so " la donna le si accovaccio affianco , entrambe erano riflesse nello specchio . "Non preoccuparti, ci penso io , anche se non sei importante per nessuno per me lo sarai." Ester non capì, ma forse eta solo una pazza che di lì a poco l'avrebbe ammazzata quindi si arrese all'idea. Stava facendo buio la donna uscì e chiuse a chiave la porta . Ester guardò la finestrella *nessuno mi starà pensando , nessuno dei miei compagni. Se avessi avuto degli amici forse non sarei finita così, eppure andava tutto bene, ero amica di tutti , poi Carolina e Sara hanno cominciato a dire che ero "out " una perdente e chiunque fosse stato con me non sarebbe stato "Cool" e nessuno vuole essere uno sfigato. Mi hanno lasciato sola, solo perché non fumo e bevo e non sono magra e non faccio la zoccola come le altre. Me l'immagino già Carolina che dice"tanto meglio una perdente in meno,piu spazio per noi, forse è sparita nella sua ciccia hahaha" pff... lei non può di certo ,è anoressica e indossa solo reggiseni imbottiti. Almeno non sarò più picchiata da loro. Mi picchiavano ma non potevo dire a nessuno ciò che mi facevano ; immagino mia madre e mio padre che dicono" era una ragazza piena di amici solare , rideva sempre" e gli altri se la rideranno perché non è così . Perché la mia vita deve sempre peggiorare, perche? * la ragazza pianse tutta la notte sotto il chiaro di luna che si vedeva dalla finestrella.

IL BURATTINAIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora