Capitolo 2

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Tornata in hotel, Zelda e Giada chiacchierarono a lungo, poi si cambiarono e andarono a letto: se Giada si addormentò presto, Zelda non riusciva a chiudere occhio. 

La ragazza continuava a ripensare a Richy, al suo profumo e all'odore di bruciato che aveva sentito sui vestiti del ragazzo, alle sue lacrime e non si sarebbe mai aspettata di vederlo singhiozzare in quel modo. Le si era spezzato il cuore, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui se glielo avesse chiesto, ma come poteva fare? Lei non era mai stata veramente presente, non era mai stata lì con loro. Conosceva il gruppo da una settimana appena, eppure sentiva di dovere fare qualcosa per tutti loro. Prese il cellulare e guardò le chat, guardò quella di Richy che le aveva scritto da un numero sconosciuto e poi quella di Jessy che le chiedeva perché Richy fosse online.  Sapeva che in quel momento il ragazzo non poteva risponderle e contattò l'unica persona con cui voleva parlare in quel momento, Dan. 

Zelda, scrisse anche un veloce messaggio a Cleo, ma sapeva che le avrebbe risposto il mattino seguente quando si sarebbe alzata. Avrebbe voluto scrivere anche a Jessy, ma preferiva lasciarle un po' di spazio dopo le rivelazioni di quella sera. Lo avrebbe fatto l'indomani mattina.

Ehi, sei sveglio? 

La risposta non si fece attendere molto.

Ciao principessa. Si, sono sveglio, è stata una giornata lunga, ma non riesco a dormire; troppi pensieri che mi frullano in testa. Tu che ci fai in piedi? 

Zelda guardò il telefono incerta su come rispondere, Dan era una delle persone con cui aveva legato per ultimo, ma sapeva che poteva essere sincera. In realtà il loro rapporto era tutto basato sulla sincerità, sebbene Zelda in un paio di occasioni - quale il meme riguardo l'uomo senza volto - aveva deciso di non dirgli che era totalmente fuori luogo.

Non riuscivo  a dormire. Ho una cosa da confessare: sono qui a Duskwood da quando siete arrivati alla baita. Ero in ansia per voi e quando hai sparato a Richy stavo per correre da voi. Ho incontrato Richy e Jake, entrambi sono ancora vivi.

La risposta, come era accaduto qualche minuto prima, arrivò presto.

Posso telefonarti?

La mia amica dorme, Dan... Non vorrei mica svegliarla, domani probabilmente tornerà in Italia e io verrò alla baita per darvi una mano. 

Zelda dal canto suo non era certa che Giada effettivamente volesse tornare in Italia il giorno successivo, probabilmente non sarebbe successo, ma temeva che la sua amica si sentisse a disagio. Era la persona a cui era più grata e si sentiva sicura ad averla al suo fianco, ma non voleva trattenerla più del dovuto per il suo senso di sicurezza. Non sapeva perché ma sentiva che Dan era la persona giusta per sentirsi al sicuro in quel momento nello specifico.

Quante storie. Parleremo piano. Ho voglia di sentire la tua voce, non abbiamo mai parlato in videochiamata; vorrei avere anche io la possibilità di farlo prima di incontrarti di persona.

Zelda sospirò, scivolò fuori dal letto, aprì la valigia cercando di fare meno rumore possibile, prese una felpa e si diresse verso il bagno, prima di tornare indietro e cercare gli auricolari wireless nella borsa. Trovati, si diresse in bagno, fortunatamente quella camera aveva il bagno privato, chiuse la porta dietro di sé e si sedette poi sul water prima di far partire la chiamata. Sorrise vedendo la faccia di Dan dall'altra parte.

«Dove sei?» chiese Dan.

«Ciao anche a te, Dan» disse lei con un sorriso

«Ciao, Zelda. Dove sei?» disse alzando un sopracciglio.

I see fire - Duskwood (Italian ver.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora