Pov. Abbey
- Tra qualche mese farò diciotto anni..- continuava a ripeterselo. lo ripeteva silenziosamente, stringendo la coperta tra i pugni. Poi si rannicchiava, portava le ginocchia al petto, affondava la testa nel cuscino. Sembrava che si stesse chiudendo a guscio, come se compattarsi le permettesse di non perdere il calore in corpo, cercava di far piccolo quel dolore immenso che aveva dentro. Una ragazza della sua età sarebbe stata felice di arrivare ad una tappa così importante della sua vita, ma lei vedeva i diciotto come il sogno della vita, come la sera perfetta, come il giorno felice. E invece si rese conto che non ci sarebbero state tutte quelle persone che avrebbe voluto, perchè chi in un mondo chi in un altro, non erano più parte della sua vita. Si era accorta che il tempo passava veloce, che quando aveva pensato "anche se tutto va male, c'è tempo, le cose cambieranno" invece non era cambiato niente, e mentre la vita scorreva, lei si perdeva tutte le tappe felici della sua vita.
Decise quindi di raggiungere Michael nel suo letto, ormai sapeva che rimaneva sveglio fino a tardi a giocare a qualche stupido gioco per la playstation, ascoltare musica oppure pensare a qualche nuova tinta che si sarebbe voluto fare.
-Michael posso dormire con te stanotte? Non riesco a dormire- avevo sempre questi incubi e quando ero con Michael riuscivo a dormire tranquilla.
-Ancora lo stesso incubo?- ho dovuto raccontargli cosa mi accadeva perchè durante la notte mi sentiva spesso urlare.
-Sempre lo stesso, e poi lo sai, ho paura per il primo giorno di scuola-. Non conoscevo ancora nessuno di Sydney, Michael aveva tanti amici ma non mi aveva mai presentato a nessuno di loro.
-Vedrai che andrà bene, e poi ci sono io e i ragazzi- Si i ragazzi che non avevo ancora conosciuto, e se non gli fossi piaciuta? E se mi avessero preso in giro? Ho sempre avuto un sacco di paranoie, ma davvero io ci provo a non farmi complessi. Ci provo a non essere paranoica. Ma non ce la faccio. Il passato mi ha rovinata, mi ha messo addosso quella sensazione orribile dell'essere destinata ad essere abbandonata da tutti. Ed io non voglio essere sola, non di nuovo, non ancora. Non voglio perdere persone, non voglio più niente di tutto questo, ma ho paura che ciò possa accadere da un momento all'altro, ancora.
-Si i ragazzi che non ho mai conosciuto perchè non hai mai voluto presentarmeli?-
-Sono dei ragazzi un po' strani scricciolo, te li presenterò domani stai tranquilla e non farti paranoie per niente. Sono molto simpatici, ma quello più simpatico rimango io, ovviamente. Ora lasciami finire questa partita che sto stracciando Calum, dormi e non pensarci.-
Mi addormentai subito con la consapevolezza che l'indomani sarebbe stato un giorno molto strano.
Buona sera a tutti mie cari lettori, allora in questa parte c'è anche Michael, cosa ne pensate? So di non saper scrivere ma voglio sapere comunque cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere.
Per me oggi è stato un giorno bruttissimo, si, stasera c'è il concerto a Torino. Io molto tempo fa ho avuto il cosiddetto culo e grazie a una mia amica sono riuscita a prendere il biglietto, solo che all'ultimo c'è stato un inconveniente e non sono potuta andare, purtroppo non sono neanche riuscita a vendere il biglietto, quindi mi ritrovo con il biglietto sulla scrivania. Giornata di merda si.
Cambiando discorso, dovrei riuscire a postare la prossima settimana se ho tempo, perchè purtroppo a giugno avrò gli esami e quindi mi tocca studiare, ora mi dileguo, e mi raccomando commentate!!!
Ultima cosa lo prometto, per chi volesse seguirmi su twitter mi chiamo @irwinseye
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Live // Ashton Irwin
FanfictionDue ragazzi con storie completamente diverse, con famiglie diverse e con amici diversi. Lei Abbey Wilson, una ragazza di Londra. Lui Ashton Irwin, un ragazzo di Sydney.