Non ero un'amante del trucco, ma non volevo neanche andare a scuola conciata come uno zombie, quindi mi alzai per prepararmi, tanto per riuscire ad arrivare in orario alle lezioni, anche se sapevo che con Michael sarei arrivata a filo, ormai lo conoscevo molto bene.
Michael non aveva di certo il sonno leggero, diciamo la verità, non si sarebbe svegliato neanche se gli fossi passata sopra con un trattore, per cui non feci caso a fare rumore, tanto stava occupando praticamente metà letto, è un miracolo se non sono caduta.
Mentre ero sotto la doccia pensavo, pensavo alla routine che mi aspettava, sveglia alle sei, alle sette e mezza fuori scuola, lezioni, discussioni con i miei nuovi compagni, altra chiaccherata con gli amici (se ne avessi trovato qualcuno), casa, studio. Insomma, una rottura di coglioni.
Era stata un'estate intensa, divertente grazie a Michael ma non mi andava di raccontarlo agli altri, quell'estate era solo mia, e non l'avevo vissuta per raccontarla una volta tornata a scuola. Mi domandavo cosa sarebbe cambiato, cosa sarebbe successo, e forse avevo un po' di paura di scoprirlo. Stavo per ricominciare tutto, lo studio, i compiti in classe, l'ansia, la tensione, le unghie mangiate, le paranoie, i complessi di inferiorità rispetto a qualsiasi altra ragazza che mi sarebbe passata di fianco, lo sguardo basso, il sentirsi fissata, le gambe tremolanti, la timidezza che mi aveva sempre fottuta. Sarebbe stato difficile ricominciare.
Mi chiedevo quali altri ragazzi avrebbero passeggiato per la mia mente.
Immaginavo tutto, tutto ciò che conoscevo, a metà. Mi stavo preparando al cambiamento, cercando di accettare il fatto che loro non c'erano più, devo essere abbastanza forte da vivere a prescindere da ciò che mi circonda.
Uscii dalla doccia e mi asciugai velocemente i capelli, fortunatamente non ci misi molto dato che non erano nè lunghi nè corti, diciamo una via di mezzo, li avevo presi da mia madre, erano rossi e mossi, un mosso naturale. Presi la prima maglietta e i primi pantaloni che mi capitavano a tiro, una maglietta dei Green Day che mi aveva regalato Michael quest'estate, un'altra cosa che avevamo in comune era appunto la musica. Ci piacevano moltissimo ad entrambi, io al contrario di mio fratello, ascoltavo generalmente un po' di tutto, sapevamo entrambi suonare la chitarra, ed ogni tanto ci ritrovavamo in camera a cantare e a suonare insieme.
Mi misi un po' di mascara e scesi in cucina a fare colazione, Bob e Karen, i miei nuovi genitori, nonchè genitori di Michael stavano ancora dormendo e quindi cercai di fare il meno rumore possibile. Non ero ancora pronta a chiamarli mamma e papà, tuttavia sono sempre stati gentili per quanto riguarda questo argomento, anzi continuavano a ripetermi che quando mi sarei sentita pronta li avrei chiamati mamma e papà.
-Cosa ci fai sveglia a quest'ora?- Per poco non morivo di infarto, Michael era apparso dal nulla e si stava già preparando la colazione.
-No Michael, la domanda fondamentale è che cosa ci fai tu sveglio a quest'ora? Di solito ci metti tantissimo per prepararti, probabilmente oggi nevicherà-.
-Dobbiamo andare a scuola no? Non devi arrivare prima per prendere i tuoi orari? E poi ti devo presentare i ragazzi-.
-Giusto, beh cinque minuti e sono pronta-. Mi meravigliai di questo suo comportamento .
-Ho detto che dobbiamo andare prima, non un'ora prima scricciolo, cerca di stare calma-.
Dopo quasi mezz'ora passata ad aiutare Michael a sistemarsi i capelli ci dirigemmo verso la scuola.
Buoooooooonasera, sono in ritardo si lo so, allora come vi sembra questo capitolo? Vi piace eheheh? No ok, sono un po' agitata, parlando d'altro come state? Vi prego di commentare e dirmi cosa ne pensate, altrimenti se non vi piace la storia smetto di postare capitoli e straccio la storia.
Grazie, alla prossima settimana.
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Live // Ashton Irwin
FanfictionDue ragazzi con storie completamente diverse, con famiglie diverse e con amici diversi. Lei Abbey Wilson, una ragazza di Londra. Lui Ashton Irwin, un ragazzo di Sydney.