Mentre addentavo con lentezza esasperante una merendina spagnola e l'odore di hashish già invadeva le narici, ripensavo alla sera prima, a quei minuti di fuoco dentro il bagno della discoteca. Ripensavo a me con la gonna alzata fin sulla pancia e le punte bionde che si muovevano tra le mie cosce riempiendomi di lampi di piacere mentre le tenevo strette tra le dita e cercavo in tutte le maniere di evitare mugolii troppo forti e ansimi troppo profondi.
Ripensavo al momento in cui mi aveva stretto le natiche nelle mani e aveva allungato la sua lingua frenetica appena sotto il mio clitoride, mentre le sue labbra succhiavano le mie piccole omologhe fino a una deflagrazione di piacere che mi aveva sbattuta con forza indietro di qualche anno alle prime sessioni di furibondo sesso orale che avevo inscenato in adolescenza, quando erano esplosi in me i desideri tipici di quell'età.
Ripensavo al suo ansimante sorriso mentre le mie ginocchia sembravano cedere e lui continuava a massaggiare vagina e perineo con indice e medio, inginocchiato come davanti all'altare di una madonna piangente. Le lacrime c'erano, ma provenivano da altri luoghi del corpo, decisamente più profani, e l'ilare esclamazione di complimenti che mi era arrivata dal bagno di fianco dopo un mio gemito particolarmente sostenuto aveva fatto sorridere anche me.
Ero già entrata nel magico mondo della Barcelona Prohibida? O forse, scrollandomi dalle spalle ulteriori inibizioni, avrei potuto scendere ancora qualche passo nel denso e oscuro liquido del desiderio?
Poi lui si era alzato, mi aveva guardato negli occhi con aria sorniona, facendomi balenare l'ipotesi di uno di quei passi appena vagheggiati.
«Tocca a te».
Ero ritornata in me, e tre paia di occhi mi fissavano, quelli di Cate erano inferociti.
«Che volete?».
«Tocca a te darmi la tua versione da traditrice. Spiegami perché mi hai fatto questo. Bella amica di merda che sei».
«Aspetta, fammi il riassunto, di cosa parliamo?» avevo chiesto.
«Ma sei scema Maty?! Mi hai convinta a scopare con uno e appena fuori dal locale il suo amico negro l'ha pigliato a botte che non lo riconosce nemmeno sua mamma!».
«Oh si, beh, mi sembravi la più adatta alla missione, possiedi meravigliose arti magiche per conquistare i tipi».
«Mi hai raggirata, mi hai tradita, mi hai costretta a guardare il mio acchiappo farsi spaccare le costole! Ma sei senza cuore!».
«Non mi dirai che ci tenevi veramente a fartelo?» avevo domandato, a mio parere legittimamente.
«Beh, fai te, stavamo andando ad approfondire! Siete senza cuore. Tutte!».
Tina aveva rubato il marker a Brenda e si era scritta nelle mani 6 e 0, pronta a mostrarle all'amica per provocarla, ma la proprietaria del pennarello le aveva intimato di evitare con un'occhiataccia.
«Dai, Cate, non te la prendere, era uno scherzo, e poi considera che è stato fatto per una giusta causa.» aveva provato a mediare Brenda. «Era per sdebitarsi con Taiwo».
«Ma andate a cagare voi e Taiwo!» e Cate si era accasciata a piangere coprendosi il viso con un gesto drammatico delle mani.
L'avevo immediatamente abbracciata chiedendole mille volte scusa, ma lei continuava a lamentarsi «Finirò la vacanza a bocca asciutta come te e Brenda se va avanti così!».
Il silenzio che era succeduto a quella sua affermazione era stato assolutamente inopportuno, me ne rendo conto, ma mi ero sentita un po' in imbarazzo per quello che avevo combinato la sera prima nei bagni della discoteca.
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Barcelona Prohibida
Romantiek"Già dall'imbarco, quando erano sfilate davanti all'equipaggio del traghetto, Caterina aveva avvertito un lungo brivido lungo la schiena quando aveva incrociato lo sguardo del secondo ufficiale: due occhi verdi come lo smeraldo, abbaglianti e, sopra...