Subito dopo la registrazione della quarta puntata di Tu Si Que Vales, Maria uscì dallo studio velocemente, sotto gli occhi un po' stupiti del pubblico, abituato a vedere lei e la mora di Roma uscire tenendosi sotto braccio.
Sabrina si scambiò uno sguardo preoccupato con Rudy, che la incitò a seguirla.
Nei quindici minuti successivi provò a parlare con Maria, prima di tornare a casa, ma la bionda si rifiutò di farla entrare in camerino."Marì! Eddai! famme entra'!"
La mora bussò per l'ultima volta alla porta, sperando che l'esasperazione avrebbe fatto cambiare idea all'altra.
"No, é tardi, torna a casa"
Fantastico, continuamo a fa' i bambini allora.
Pensò, uscendo dall'edificio con il broncio in volto.--
Maria, dopo circa mezz'ora dall'ultimo tentativo di Sabrina, uscì dal camerino, emanando un sospiro di sollievo per l'assenza dell'altra.
Si portò fuori dallo studio, ma, raggiungendo la sua auto, notò una figura appoggiata ad essa.
"Non é possibile..." Sussurrò, abbassando lo sguardo verso terra.
"So che mi hai visto, Maria"
La bionda aprì l'auto, e prima che potesse ribattere, Sabrina era già seduta davanti."Dov'è il tuo autista?"
Chiese Maria, restando seria, mentre inseriva la cintura.
"Mi sta parlando proprio in questo momento"
"No, non se ne parla."
Sabrina sbuffò annoiata.
"Si può sapere cos'hai?"
"Fatti accompagnare a casa da Gerry."
La mora ci mise pochi secondi a capire cosa turbasse così tanto l'altra. Scoppiò a ridere.
"Mi stai davvero facendo una scenata da tutta la sera perché ho ballato Se mi lasci non vale con Gerry?!"
La più grande non rispose, si limitò ad azionare l'auto e a cambiare marcia.
Sabrina non poteva crederci.
Tutto ciò era così stupido e infantile.
"Mary guardami n'attimo!"
La bionda spostò lo sguardo sull'altra, mantenendo un espressione tremendamente seria.
Vi fu silenzio.
Sabrina non sapeva cosa dire.
A quanto pare Maria se l'era presa sul serio per quel dannato balletto.
Quei trenta secondi furono percepiti dalla mora come ore, forse giorni; non aveva mai provato così tanta difficoltà nel parlare, come adesso.
Maria staccò gli occhi dal volto spaesato di Sabrina, e cominciò a guidare verso l'uscita degli studi.Quell'aria tesa tra loro era inusuale, ma la mora aveva la sensazione di essere l'unica a sentirne davvero la pesantezza.
Passò quel breve viaggio a guardare fuori dal finestrino, ammirando il cielo scuro, pensando ad un modo per risolvere le cose.
Adesso mi lascerà a casa, e questa situazione andrà avanti finché non ci rivedremo, tra due settimane?
Si chiese Sabrina, sbuffando rumorosamente.
Prestò attenzione ad una possibile reazione della bionda, che però non arrivò.Arrivati all'angolo della strada di casa di Sabrina, Maria prese per la strada opposta, confondendo del tutto la donna al suo fianco.
"...Casa mia era dall'altro lato, Maria"
Le parole uscirono insicure, come non erano mai state.
"Prima sono stata chiara, ti ho risposto che non se ne parlava, e che se volevi andare a casa ti potevi benissimo far accompagnare da Gerry."
Sabrina alzò gli occhi al cielo, non sarebbe mai finita sta storia a quanto pare.
"E dove stiamo andando allora, vostra Maestà?"
"Ovunque mi vada di andare."
Tono freddo, ancora una volta, ma Sabrina poté percepire che qualcosa era diverso da prima, non sapeva cosa però.--
Alla fine Maria parcheggiò affianco ad un parchetto, privo di gente, vista l'ora tarda.
Sabrina, vedendo scendere la bionda, la seguì, raggiungendola sulla panchina nella quale si era appena seduta.
Rovistò dentro la giacca del giubbotto, tirando fuori un pacchetto di sigarette e l'accendino.
Sabrina approfittò dell'occasione per parlare.
"Passi una?"
La più grande, quasi istintivamente, le porse il pacchetto, abbozzando un sorriso quando notò la difficoltà dell'altra nell'estrarre una sigaretta.
"Come mai quest'onore di poter vedere il tuo bellissimo sorriso?"
"Piccolo deja-vu, tutto qui"
Maria accese la sigaretta, passando l'accendino a Sabrina, che si bloccò un attimo prima di accendere.
"Era da tanto che non ci sedevamo su questa panchina a fumare e parlare mentre osserviamo le stelle..."
Maria annuì, spostando lo sguardo di fronte a lei, tornando seria."Mi ha dato fastidio"
La mora diede un tiro alla sigaretta prima di rispondere.
"Lo so, e mi dispiace, ma sai che non avrei potuto ballare con te, nonostante mi sarebbe piaciuto davvero tanto"
Il tono di Sabrina era davvero dispiaciuto.
Nonostante le piacesse provocare spesso l'altra, era consapevole che la situazione era complicata.
Più complicata di quanto riuscisse a spiegare effettivamente a parole.
Calò nuovamente il silenzio tra loro.
Ma questa volta era meno teso, quasi piacevole.Maria, quasi inconsciamente, emise un forte sospiro, attirando l'attenzione dell'altra.
"Amore, quindi è tutto okay?"
Quel nomignolo.
Quel dannato nomignolo era la vera debolezza di Maria.
Sabrina non la chiamava spesso così, ma quando lo faceva, per Maria significava vincere alla lotteria.
Sorrise, avvicinando la sua mano, un po' fredda, a quella di Sabrina, stringendola.
Quest'ultima si avvicinò maggiormente all'altra, appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre cercava di fumare la sua sigaretta senza bruciare gli indumenti della bionda.
"È tutto ok" confermò Maria sussurrando, spostando il capo per dare un bacino sulla fronte della mora.
"Non farlo mai più però"
Sabrina ridacchiò, accoccolandosi maggiormente alla spalla di Maria.Entrambe spostarono lo sguardo verso il cielo, ammirando le stelle sopra di loro.
Erano tanto luminose, proprio come il loro amore.
Sabrina sorrise dolcemente, alzandosi dalla panchina e voltandosi verso la bionda, porgendole la mano.
"Balla con me"
Maria le indirizzò uno sguardo confuso.
"Adesso?"
"Si"
A Sabrina Ferilli era davvero impossibile dire di no, soprattutto quando utilizzava il suo faccino da bambina.
Maria quindi si alzò, prendendo la mano dell'altra.
Le due si avvicinarono, e si abbracciarono, cominciando a dondolare dolcemente.
Sabrina cominciò a canticchiare Se mi lasci non vale, e Maria, dopo aver riso, si unì a lei.Continuarono così per diversi minuti, canticchiando tutte le canzoni che gli passavano per la testa, stringendosi più forte per via dell'aria fresca che le circondava in quella serata di luglio.
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It must be... True Love || De Ferilli
FanfictionRaccolta di one shot sulla biondina e la mora di Roma. Ogni capitolo è una storia a sé stante, ma è normale che ci saranno riferimenti qui e là di capitoli precedenti (d'altronde le storie le sto scrivendo io💀) Tutto si basa sulla mia fantasia e su...