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                                        PEPSI E COLA

'Mi accendo questa siga, solo più questa' pensavo nella mia testa. il fumo mi bruciava la gola. 

"sai matti. siamo troppo diversi. siamo come Pepsi e Coca Cola. Molti dicono che siamo uguali. Come la Pepsi e la Cola, hanno gusti uguali, ma non vedono mai la differenza che c'è oltre al nome." gli dico guardandolo negli occhi e lasciando che il fumo lentamente esca dalla mia bocca. lui mi guarda attento. 

"mh, avrei detto più una cosa come: siamo come il bianco e il nero, complementari. non uguali." disse guardandomi negli occhi più intensamente. eravamo seduti su un muretto, lontano dalla discoteca in cui eravamo una decina di minuti fa. 

"Siamo troppo diversi, ma uguali se ci pensi. io sono carne e tu pesce.2 cose diverse  che, però molti lo scambiano pensando che siano uguali, con le stesse calorie."

"chri, andiamo casa tua. hai bevuto troppo, e soprattutto stai delirando" disse prendendo la sigaretta tra le mie dita e buttandola a terra per spegnerla.

"ho bevuto solo due calici di vino." dissi dando voce ai miei pensieri.

"e altri drink nel locale. non sei sobrio."

"sono lucido matti. tanto da dirti che il tuo corpo è bellissimo mentre trema quando vieni." dissi avvicinandomi a lui sussurrandogli ciò all'orecchio.

"christian. uno non possiamo qui, due stai delirando più di quello che pensavo. andiamo a casa." disse spingendomi con le mani sul mio petto.

"matti sei noioso" dissi alzandomi dal muretto che ci faceva da panchina.

camminavamo verso casa mia, mano nella mano. sembravamo un dolce coppietta,senza nessun secondo fine arrivati a casa. ma chiusa la porta, la parte dolce del nostro amore lasciò spazio alla passione più perversa.

sarà stato l' alcool in circolo nelle vene, ma appena chiusa a chiave la porta di casa, ce lo sbattei contro. 

"dio mi fai impazzire" dissi iniziandogli a baciare il collo.

"chri…" disse iniziando a smanettare con i bottoni della camicia che portavo.

"baby non spogliarmi ancora, tanto non abbiamo fretta" dissi facendogli l'occhiolino.

"christian voglio sentire la tua pelle sulla mia." disse continuando a smanettare con i bottoni. 

"matti fermo."

non mollava la presa. 

a quel punto gli presi i polsi e glieli tirai sopra la testa. 

" fermo ho detto."

"chri.." 

lo ignorai, continuando a baciare la sua pelle ambrata e spogliandolo.

era visione da orgasmo. i capelli arruffati, le labbra rosse dai troppi morsi, la mia scia di baci e succhiotti che troneggia prepotente dalla bocca fino all'inguine, e i boxer bianchi ormai trasparenti. 

"dio matti…" 

"chri, perfavore." 

scesi in ginocchio e gli tolsi i boxer inutili in questa circostanza.

gli presi in mano l'erezione svettante. 

"ahh…" 

più muovevo il polso più lo sentivo mugolare.

"chri di più" disse prendendomi dai capelli. 

a quel punto, dopo averlo torturato per un po 'con un mano, glielo presi in bocca, succhiando fortemente. 

"chri-aahh…" 

oramai in casa risuonavano i suoi nitidi gemiti. 

quando notai che i suoi gemiti erano ormai urla,segno che mi faceva capire che era prossimo all'orgasmo, mi staccai da lui. 

"no, chri." 

"non voglio che tu venga così piccoletto." 

a quel punto lo presi in braccio, e mi sedetti sul divano, che distava poco da noi.

era a cavalcioni su di me. 

‘’sono stanco, fai tu.’’ gli dissi sorridendogli e mettendo le mie braccia incrociate dietro alla mia testa. 

lui rimase sbigottito, non gli lasciavo mai il comando. 

‘’cosa?’’

sciolsi l’ incrocio delle mie braccia da dietro la mia testa, e feci scivolare le mie mani per tutto il suo corpo mentre lui rimaneva fermo a fissarmi. 

‘’vedo che il pompino di prima ti ha rintronato.’’ 

uno schiocco, come un tuono riempì il suo suo silenzio. 

‘’cucciolo, sei distratto. cavalcami.’’ 

mattia mi sorrise e prese la mia lunghezza in mano baciandomi.

una carezza, un tocco, dei gemiti spezzati. 

                              due persone, una stanza, Mattia e Christian.

passione, amore, sesso, urla, due orgasmi.

Unholy Words - zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora