(2) King for a day.

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"Let's scream until there's nothing left.
So sick of playing, I don't want this anymore. The thought of you's no fucking fun."

Dopo aver salutato il professore in maniera molto cordiale, andò spedita verso il suo armadietto. Doveva posare il libro di fisica.

Nel frattempo, non poteva smettere di pensare quanto fosse stato stupido il nuovo insegnate, non che volesse mettere in dubbio il suo modo di insegnare.
O forse si.
Ovvio che voleva rivalutare l'intelletto di mr Irwin. Chi persona sana di mente avrebbe messo un'intero programma in un compito? Chi avrebbe mai fatto una cosa del genere?
Era un incapace che non capiva quanto fosse stressante imparare il programma di un intero anno.
Allie allora scrollò le spalle come se volesse togliersi quel pensiero.
Prese il suo cellulare e mandò un messaggio ai suoi compagni.

"Sono Allie, volevo solo avvisarvi che venerdì prossimo ci sarà il compito di fisica, preparatevi su tutto il programma."

Dopo averlo inviato spense il telefono, non voleva ricevere messaggi dai compagni, non voleva né se né ma.
Lei era stata la prima a combattere per spostare quel maledetto compito e a far cambiare idea al professore.

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- Allora, dica, cosa le è accaduto oggi? La vedo molto turbato.-
Il giovane uomo guardò la donna e si costrinse ad essere sincero. Odiava quelle terapie, odiava quel posto e chiunque ci lavorasse.

- Oggi mi hanno fatto sentire davvero male, mi hanno detto che sono un incapace. Capisce? Che Io non sono un bravo insegnante. Solo, i miei alunni non capiscono che io sono migliore di quello stronzo che c'era prima di me e di qualunque altro insegnante dell'istituto.-

La donna annuì e scrisse tutto sul taccuino. Quello era uno dei pazienti più schizzati che avesse mai avuto. Come faceva ad insegnare in un liceo, ancora non sapeva spiegarselo.

-Signor Iriwin, lei deve capire che può commettere degli errori, chiunque essere umano li fa. Ciò non vuol dire che lei sia pessimo. Deve capire che nessuno qui è un contenitore universale di intelligenza, sopratutto degli studenti che vengono da lei per imparare.-
Ashton iniziò a mangiucchiarsi le unghia delle dita.
Era stressante quel posto.
Non sopportava stare lì, non sopportava che tutto ciò fosse davvero possibile. Lui aveva ragione, le persone che sbagliavano erano la sua psicologa e i suoi alunni.

- Io non cambierò mai, capisce? E non so perché continuo ancora a venire a queste fottute visite psicologiche invece di spassarmela fuori. Magari facendo una passeggiata.-

Ashton allora decise di prendere il proprio giubbino e avviarsi alla porta.
- Lei non può uscire da qui.- disse pacatamente la psicologa.
Lui, di tutta risposta, cercò di aprire la porta, ma notò che era chiusa a chiave.

- Quanto tempo dovrò stare ancora qui dentro?!- urlò con tutta la rabbia che aveva.
- Lei resta qui finché non finisce la seduta.-
La donna sbuffò e fece segno ad Ashton di sedersi.
Lui decise di restare alzato.
- Mi risponda signor Irwin. Lei ha mai avuto una relazione? O un rapporto d'amicizia abbastanza importante?-
Ashton si ritrovò a pensare e ciò che dedusse fu, che le uniche relazioni che lui avesse mai avuto erano per svago. Le uniche amicizie che avesse mai avuto erano sempre state superficiali.
No.

Lui non aveva amato, o voluto davvero bene ad una persona fino ad allora.

- Bene, il suo silenzio dice molte cose. Sa che chi tace acconsente, no?
Gli do questo consiglio, lei deve uscire con i suoi amici più spesso, capire come realmente si sentono in sua presenza. Cerchi di avere un rapporto fondato su sentimenti e sullo stato d'animo altrui. Cerchi qualcuno da amare, per davvero. Ascolti il mio consiglio.-
Dopo detto ciò la donna si alzò e andò ad aprire la porta.
- Oggi finisce prima signor Irwin.-

Narcissism || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora