Capitolo 1

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Il mio nome è Alex McQuin.
Non sono un granché come ragazza. Tanto per cominciare... la mia vita fa schifo. Sono brutta, diciamo pure orrenda e non ho amici.
I mei capelli sono rossi, davvero tanto, ho gli occhi d'un verde acceso e la mia faccia è ricoperta di lentiggini. Di solito delle ragazze così dovrebbero essere stupende, ma per mia grande sfiga io non faccio parte di quel gruppo...
Oltretutto sono anche una nana. Peggio di così non potrebbe andare.
Ho sedici anni e vado alle superiori.
Non so perché io esista, e non so nemmeno cosa dovrei fare. Che rottura di scatole.
Se devo propio essere felice di qualcosa le cose sono due: i libri e il mio cane, Sasha.
Sono la mia unica speranza per poter continuare a vivere.

Mi distnendo sul letto per poter riprendere le energie dopo una lunga giornata di scuola. Non ho voglia di fare assolutamente niente, e piuttosto che iniziare a fare i compiti preferisco fare una passeggiata nella pista ciclabile assieme a Sasha.
La chiamo lei arriva di corsa scodinzolante. È così buffa quando lo fa perché scivola sul pavimento e sbatte contro il mobile vicino alla porta!
Quando arriva davanti al letto mi alzo e le metto il guinzaglio. Mentre lo faccio accarezzo il suo pelo, morbido e bianco. Lei è un'husky, ha gli occhi coloro ghiaccio e il pelo bianco e nero. A differenza di me lei è bellissima e ha soltanto tre mesi.

Quando esco prendo le chiavi di casa, vorrei evitare di rimanere chiusa fuori.

Oggi nella pista ciclabile non ci sono molte persone.
Mentre cammino il vento mi scompiglia i capelli, obbligandomi a sistemarli ogni momento.
Sasha continua ad allungare il guinzaglio, andando nell'erba per rotolarcisi dentro, e io continuo a tirare il guinzaglio per riportarla sul sentiero.

I minuti passano finché non accade qualcosa di strano, a dir poco inquietante.
La cagnolina inizia a correre nell'erba finche non arriva in un'angolo vicino ad una discesa. Insolito perfino per lei.
Mi avvicino a questa incuriosita finché non trovo un buco nel terreno. Non l'ho mai notato prima. Mi ricorda tanto la storia di Alice nel paese delle meraviglie, solo che non c'è nessun coniglio da inseguire.
Sempre più stupefatta mi metto in ginocchio per cercare di vedere meglio cosa c'è lì sotto, ma non vedo un granché.
Poi però scorgo un'ombra umana. Com'è possibile che ci possa essere qualcuno sottoterra?
Decido di fare una cosa davvero stupida: mi ci infilo dentro. Passo nel buco per poco, e poi l'oscurità mi inghiotte in un istante.

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