Capitolo 5

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Mentre aspetto che Carter ritorni mi guardo intorno per poter analizzare la situazione: sono in un ospedale, sottoterra, con un ragazzo stupendo che mi assiste. Smettila Alex. Sono bloccata e non posso alzarmi. L'unica soluzione è aspettare che il ragazzo ritorni.
Passano i minuti, che sembrano delle ore intere.

Sento il cigolio della porta, che si apre, e Carter entra con in braccio Sasha. Non sembra gradire la sua presenza perché la guarda in malo modo.
Finalmente la mette a terra e mi corre incontro. La prendo in braccio e lei inizia a leccarmi dolcemente. Arriccio il naso e intanto il ragazzo mi guarda annoiato:"Come ti senti?"
"Direi bene" accarezzo Sasha sotto l'orecchio.
"Quando avrai finito di coccolare la tua stupida palla di pelo dimmelo che ti faccio fare un giro del quartier generale visto che ormai sei qua"
"Potresti anche smetterla di insultarla. Non ti ha fatto niente di male. -mi alzo a fatica- Dai, andiamo"
Mentre cammino mi accorgo che non ho gli stessi vestiti di prima. Indosso una vestaglia completamente nera e delle semplici ciabatte bianche.
"Scusa, i miei vestiti...?"
"Beh... -cambia discorso- Questo è il quartier generale. Qui è dove controlliamo tutto. Purtroppo negli ultimi tempi ci sono stati degli inconvenienti. Tu ad esempio non dovresti essere qui."
"Capisco..." ci rimango un po' male. Sono un intruso, e questo non mi aiuta.
Probabilmente ho assunto un'espressione triste, perché Carter mi accarezza dolcemente la testa: "Ehi... Non fa niente. Ormai sei qui, quindi è giusto che tu sappia cos'è realmente questo posto, ma promettimi che qualsiasi cosa ti verrà detta non dovrai dirlo a nessuno."
E a chi dovrei dirlo? A mia madre che mi crederebbe pazza? No, grazie.
Rispondo semplicemente: "Okay".
Così comincia il giro turistico.

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