Mi risvegliai nel mio letto.
Apollo era chino su di me, come se mi avesse appena disteso sul materasso.
Sbattei gli occhi e notai la sua lucentezza divina.
《Te ne stai andando?》Chiesi senza preoccuparmi di nascondere la tensione nella mia voce.
《No》mi rispose in tono rassicurante.
Allungai un braccio e toccai i suoi capelli, le cornici d'oro dipinte nella stanza parevano meno intense ora che avevo le ciocche della sua chioma tra le dita.
《Resti?》Domandai ancora.
Lui annuì ed io smisi di fare domande.Nonostante il mio corpo inerte sdraiato nel letto percepii il materasso abbassarsi leggermente.
Flettè in maniera appena percettibile, segno che Apollo si era sdraiato accanto a me.
Mi voltai nella sua direzione ed aprii gli occhi.
Avevo dormito fra le sue braccia ora stavo bene.Non avrei saputo dire quanto tempo avessi trascorso a dormire.
Magari aveva portato il mii corpo addormentato fino al palazzo, oppure aveva semplicemente scioccato le dita ed eravamo apparsi lì, come per magia divina.Osservai il suo corpo ancora nudo, coordinato con il mio, se non fosse stato per i rigonfiamento dei muscoli.
La mia mano si alzò in aria come un falco di Zeus e poi atterrò con grazia sul suo petto.
In risposta io dio afferrò il mio polso, nonostante la forza disumana non strinse la presa e non mi fece male, fece solamente che non smettessi di toccare i suoi pettorali.Avvicinai il mii viso alla sua spalla.
Odorava di sole e nettare.
Sapevo che uno non aveva odore e l'altro essendo cibo degli dei e in rarsissi casi degli eroi non avevo mai visto, non potevo conoscere, ma io ne ero certo.Le mie labbra si posarono un momento contro la sua spalla.
Poi alzai il collo, si voltò di lato e mi osservò.
Ci guardammo in silenzio poi si mosse verso di me, mi protesi a mia volta e baciai le sue labbra.
La mia bocca indugiò contro la sua ancora qualche istante prima che si separassero.
《Che ne dici di Darci una ripulita?》propose Il mio compagno, il dio del sole.
《Ma voi dei non siete sempre perfetti?》Domandai in maniera retorica.
《Certo》convenne raggiante.
《Ma a tutti piace un bagno e...》si avvicinò a me, quel tanto che bastava a prendermi con un braccio e issarmi sul proprio corpo.Nonostante gravassi con tutto il mio peso su di lui, il suo corpo non genette e il suo respiro rimase perfettamente regolare, proprio come il suo battito, potevo intuirlo, siccome stavo carezzando il suo petto.
《Mi piacerebbe proprio fare un bagno con te》Ci spostammo in uno dei bagni del palazzo, per un istante cercai con lo sguardo qualcosa con cui barricarci dentro, ma poi realizzai che se qualcuno ci avesse colti durante quell'atto di Eros, beh non me ne sarebbe importato minimamente.
Preoarammo la vasca, riempiamdola d'acqua.
《Ci penso io a saldarla》 assicurò.
Si immerse nella tinozza e mi suggerì di chiudere gli occhi, era difficile non guardare il suo corpo, ma quando notai la sua pelle irradiare luce capì di dover fare come mi fu ordianto.Poco dopo la sua voce calda e melodiosa chiamò il mio nome.
Toccai con un dito la superficie dell'acqua e potei constatare il fatto che si fosse effettivamente riscaldata.
Mi immersi nella tinozza difronte a lui, ma quel distacco ebbe vita breve.
Le sue gambe raggiungevano le mie, spingendo, per divaricarle.
Lo lasciai fare, così che potesse toccare le mie cosce.
Le sue braccia erano larghe e le mani stringevano i bordi di terra cotta.
Continuano a toccarmi con le gambe.
Mi mordicchiai le labbra, costringendomi a resistere per un altro po.Mi rannicchiai avvicinandomi a lui.
Fui io a toccare le sue cosce muscolose, ticcai tutto il resto, tutto quello che vi era da toccare.
Allacciai le mie braccia dietro il suo collo, con le punte dei suoi capelli a solleticarmi le dita.
Semi sdraiato su di lui, le nostre virilità si scontravano come le spade di due guerrieri.
Sorrisi divertito, mentre quella divinità senza tempo mi ammaliava con quella bellezza giovanile e lo sguardo malizioso.
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Apollo & Giacinto
Teen Fictionnon era un fanciullo come me, eppure diceva di esserlo, ma qualcosa in lui era diverso. era radioso, solare, bello e caldo. non era un umano come mi voleva far credere, lui era il Dio Apollo. il mio cuore era come un cavallo senza le redini per cont...