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Lou

Ormai erano quasi due giorni che correvo attraversando boschi e strade secondarie per non dare nell'occhio e ancora non ero stanca, sentivo il vento sulla mia candida pelle e percepivo la mia forza aumentare invece che diminuire.
Questa mia nuova "condizione" mi confondeva ancora molto ma dovevo arrivare a Forks il prima possibile.
Avevo origliato una telefonata di Riley che sussurrava a una donna  che presto avremmo attaccato Forks e ucciso tutto il clan Cullen e Bella Swan insieme a loro.
Avevo già ucciso una persona nella mia breve e nuova vita da neonata e dopo tutto il rimorso e che la rabbia che avevo provato non mi andava proprio di ripetere quest'agghiacciante esperienza, quindi il giorno stesso decisi di scappare.
Mi trovavo a poco più di un kilometri da Forks ma improvvisamente sentii una scia che mi impose di cambiare strada per seguire quel buonissimo profumo.
In men che non si dica ero già dentro la foresta per ricorrere quel profumo facendo slalom tra gli alberi. Ero diventata come un predatore che caccia la sua amata preda, avevo appena perso il controllo...ma appena sentii la presenza di un altro vampiro mi bloccai.
"Sposami" udii ancora nell'ombra della foresta. "Non puoi dire sul serio" sento ridacchiare una ragazza bruna . "Sposami Bella Swan" a quel nome i miei pensieri si fermarono riportandomi di nuovo lucida e riassumendo del tutto il controllo della mia mente ed del corpo ed avvicinandomi velocemente a loro.
"Tu sei Bella? Bella Swan?" le chiesi con voce ansiosa, prendendola per le spalle e cominciando a scolatela. Ma il ragazzo che avevo percepito mi spinse facendomi volere contro un tronco, per poi posizionarsi davanti alla ragazza facendole da scudo con il suo corpo.
"Tu chi sei?" mi domando ringhiando il che mi fece mettere allerta e in posizione di combattimento. Capendo che non avrei risposto e valutando la situazione si tranquillizzò e mi guardò intensamente negli occhi.
"Viene in pace, dobbiamo subito portarla a Carlisle" affermò, dicendo quello che stavo pensando, più per la sua ragazza o forse fidanzata, che per me.
Il tragitto in macchina fu imbarazzante e silenzioso finché Bella non si girò verso i sedili posteriori e mi chiese "Da dove vieni?". "Seattle" le risposi solo continuando a guardare fuori dal finestrino per poi guardarla in faccia. " E sono qui per aiutare te e la tua famiglia" aggiunsi sorridendo mostrando i miei canini pronunciati, dopo aver rabbrividito mi rimandò la cortesia.
Una volta arrivati davanti un enorme casa trovammo un gruppo di persone ad aspettarci all'entrata.
"Cos'è successo Alice è dentro casa da ormai dieci minuti immobile con gli occhi spalancati" disse una donna mora. "È complicato" il ragazzo della radura scendendo dalla macchia e venendo ad aprire la portiera ad entrambe.
"Chi cavolo è lei?" chiese poi una donna dai capelli color miele.
Ma prima di aver avuto l'occasione dì presentarmi una ragazza dai capelli corti avvolse le sue braccia al mio collo abbracciandomi forte. A quel gesto rimasi immobilizzata.
"Benvenuta in famiglia sorella" mi sussurrò al orecchio ma sapevo che tutti apparte una persona avevano sentito quelli che aveva detto. " Sorella?" chiesi incuriosita. "Lei è Alice" prese la parola un bellissimo uomo dai capelli avorio " E prevede il futuro, se ti ha chiamato sorella significa che farai parte del nostro clan" disse e io mi girai verso di lei che mi sorrise subito. "Io sono Carlisle e la donna bruna alla tua destra è mia moglie Esme" e passai gli occhi su di loro. "Il ragazzo e la ragazza che ti hanno accompagnato qui sono Edward e la sua ragazza è" ma prima che riuscisse a finire lo interruppi "Bella" finii. Mi guardarono straniti ma continuò le presentazioni.
"I due ragazzi alla tua sinistra sono Jasper e Stefan" disse indicando il ragazzo biondo e il castano che mi fecero entrambi un cenno con la mano. "Davanti a te invece c'è Rosalie" appena spostai lo sguardo su di lei la vidi già pronta a sostenere il mio sguardo. " E in fine dietro di te c'è Emmet" a quelle parole mi girai e mi trovai davanti un enorme, muscoloso vampiro. "Non ti preoccupare, sembra grande e grosso ma dentro e morbido" mi disse Edward, e confusa lo guardai, sentendo il ragazzo moro preso in causa ridacchiare. "Oh scusa, io leggo i pensieri delle persone, da adesso in poi cercherò di non entrare nella tua testa." disse quasi con naturalezza.
"Si, sarebbe gradito, io mi chiamo Lou" dissi fermamente.
"Ora ti va di dirci perché sei qui e da dove vieni?" disse Rosalie "Accomodiamoci prima" aggiunse Carlisle.
Una volta entrati e esserci accomodati tutti in un vasto salone cominciai a raccontare.
"Sono scappata da Seattle, Riley il vampiro che mi ha trasformato stava parlando al telefono con una donna quando li ho sentiti parlare della vostra famiglia e di come tra qualche mese avremmo attaccato il vostro clan e ucciso te" spiegai guardando Bella.
"E perché sei scappata, Lou?" chiese questa volta Stefan ma a quella domanda andai in difficoltà e guardai Edward che capì al volo e rispose per me. " Ha assaggiato il sangue umano e il rimorso è così tanto che ha giurato che non avrebbe più toccato un umano col fine di nutrirsi, è qui per aiutarci". " Ci vuole grande forza di volontà per un neonato anche solo ragionare così" disse sicuro Jasper che mi guardava a bocca aperta sapendo che non avrei potuto mentire al fratello.
All'improvviso sentii la gola secca e una grande sete impossessarsi di me, diventai immobile sulla poltrona azzurra dove ero seduta e dovetti trattenere il respiro e girare la testa dalla parte opposta all'unica umana presente nella stanza. "Edward porta Bella a casa, qui ci arrangiamo" disse all'improvviso Emmet che mi aveva tenuto sotto controllo fin dal primo momento.
"Jasper ha bisogno di nutrirsi" parlò allora rivolto al ragazzo biondo che si mise alla mia destra come pronto a placarmi dando il tempo a Edward di allontanarsi con la ragazza.
"Allora Lou, hai solo bisogno di nutrirti ma dovrai seguirci lasciando stare stare Bella, pensi di potercela fare?" mi domandò allora Emmet che mi stava guardando intensamente negli occhi cercando di capire la mia prossima mossa. " C'è la faccio" gli risposi frustrata per poi buttarmi di nuovo nella foresta, ma questa volta seguita da quella che a breve sarebbe diventata la mia famiglia.

Angoletto autrice
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e se vi è piaciuto così tanto da mettere una ⭐️ e lasciare un commento ne sarei molto felice :)

Iridi rosse | Emmet CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora