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Lou

Non sapevo quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che ero uscita da questa stanza, ma se avessi voluto avrei potuto contare i libri che avevo letto per misurare il tempo. Cominciando da riletture come Delitto e castigo, Il Grande Gatsby, Amleto e Romeo e Giulietta, poi avevo scovato un paio di volumi sulla storia dei vampiri rilegati in pelle d'uomo stando dall'odore che emanano e ora stavo leggendo un libro che non avrei mai pensato di leggere in tutta la mia vita. Avevo trovato una prima stampa a caratteri mobili della Bibbia in uno degli scaffali più in alto, che fin da subito avevo notato essere super annottata e piena di post-it, molto incuriosita avevo deciso di leggerla, ma pensandoci fa ridere no? Una vampira, un essere con l'anima corrotta dal diavolo, che legge un libro sacro. Che in realtà avevo scoperto essere non proprio pieno di bontà e purezza. A distrarmi dalla lettura fu qualcuno che bussò alla porta. "Avanti" sussurrai, sicura che mi avrebbero sentita, mentre chiudevo la mia lettura e la poggiavo sul comò affianco. Piano piano si aprì la porta è rivelò Alice con uno sguardo serio che disse "Scendi il prima possibile dobbiamo dirti una cosa" e senza pensarci due volte affermai "Vengo subito". Scendemmo insieme le scale ed andammo a sederci in giardino con il resto della famiglia. Trovai posto vicino a Stefan e Rosalie che cercava di sorridermi senza tanti risultati. Appena mi sedetti Carlisle cominciò a parlare guadando nella mia direzione "Un amico di Bella si è lasciato scappare con Charlie che ho adottato una altra ragazza e che ha più o meno dell'età dei miei figli...quindi se non vogliamo avere gli assistenti sociali che girano per casa, dovrai andare a scuola". Rimasi pietrificata per qualche minuto finché non decessi di parlare. "Non so come questo sarà possibile siccome non controllo ancora i mei istinti" ma Jasper mi interruppe "In realtà sei molto mansueta per essere una neonata e anche il tuo comportamento con Bella mi fa pensare che avrai delle difficoltà, si,  ma che saranno senza dubbio gestibili". "Io voglio solo non fare più del male a nessuno" risposi semplicemente. "Ti aiuteremo con il portamento da umana, ti daremo delle lenti del nostro colore finche non se né andrà quel rosso e poi ci saremo sempre noi ad aiutarti" dichiarò Stefan mettendo il braccio intorno alle spalle di Rosalie. "Cominciamo subito, voglio imparare a muovermi come un umana prima di mandare nel caos un liceo" dissi velocemente ma Carlisle prese di nuovo parola. "Prima di tutto, dobbiamo farti un nuovo documento, quindi andiamo nel mio ufficio". Appena entrammo l'ufficio di Carlisle mi posizionai su una delle poltrone davanti alla scrivania, aspettando che prendesse tutti i documenti per poi sedersi. "Ora ti farò delle domande..." io annuii soltanto "Vuoi che il tuo cognome rimanga quello attuale o vuoi prendere il mio?". Mi detti due minuti per pensarci. "Voglio tenere il mio...se non è un problema". Anche se stavo cominciando una nuova vita volevo un ricordo che mi facesse tenere a mente chi ero. "Quanti anni hai e che materie studiavi?" "Ho 19 anni e studiavo letteratura inglese al quinto anno di liceo a Seattle" risposi pensando alla mia vita prima di un mese fa, del fatto che i mie genitori pensano che io sia morta e di aver lasciato tutti i miei amici. "Allora frequenterai con Stefan , Rosalie ed Emmet gli altri invece studiano biologia nella sede vicina. Presumo che tu sia nata a Seattle quindi non dovrei aver problemi a trovare tutte le informazioni che mi servono, vai pure. Alice trema dall'emozione per insegnarti il 'portamento' e farti fare compere nel suo armadio...Buona fortuna" affermò sorridendo ma non capii cosa intendesse. Appena uscita dall'ufficio venni letteralmente placcata da Alice mi saltò sulle spalle per poi dirmi "Devi imparare a controllare i tuoi movimenti e la sete prima di lunedì. In più hai bisogno di un nuovo armadio!! Sarà eccitante" e appena entrai nella sua camera armadio seguitata da lei sua sorella e Bella con come sempre vicino Edward, capii cosa i tendeva dire Carlisle con quel 'buona fortuna'. Alice cominciò a tirare fuori ogni tipo di capo dal più bizzarro al più accettabile sotto il mio sguardo scioccato e lo sguardo divertito di suo fratello. "Cominciamo!! Ora vieni a prendere questa maglia camminando normalmente" strillò Alice eccitata ed allora provai subito anche se qualcosa non andò come previsto, perché presi la maglia bianca a maniche lunghe che mi stava porgendo in un paio di secondi. Edward sentendo i miei pensieri provò a dirmi "Magari giusto un po' più piano e poi ti basterà tenere un basso profilo" provando a tranquillizzarmi. "Non ti preoccupare abbiamo ancora tempo per questo, ora siediti" eseguii in silenzio, mi sedetti su uno sgabello appena a un passo da me. "Non sederti così composta, gli umani non lo fanno...e ricordati di battere le palpebre, almeno tre volte al minuto per sembrare naturale" si aggiunse alla conversazione Rosalie e la ringraziai velocemente per il suo aiuto. "Ricordati di trattenere il fiato ti aiuterà con la sete" Disse tutto d'un tratto Jasper entrando nella stanza seguito dai fratelli mancanti e andandosi a sedere vicino alla sua ragazza come sempre. "Ma continua a sollevare le spalle così sembrerà che respiri" continuò Stefan che si era posizionato alla mia destra. Ogni volta che aggiungevano un azione mi sentivo sempre più ridicola e demoralizzata finché Emmet che era stato in silenzio ad osservare vicino alla porta disse "Basta così per ora, tanto hai anche tutta la notte per provare no?" facendomi sorridere. "Una pausa?" mi chiese prima di uscire definitivamente dalla stanza facendo intendere di seguirlo. "Ei, io e te non abbiamo finito!" contesto Alice vedendo che avevo trovato una via di fuga. "Giuro che continueremo" le risposi sorridendo per poi uscire nel corridoio per seguire la traccia lasciata da Emmet, ma si interruppe davanti un enorme finestra spalancata. Mi guardai un po' intorno fino a quando un fischio proveniente dall'esterno attirò la mia attenzione. "Che ci fai la!" gli chiesi ridacchiando quando vidi il vampiro che stavo cercando seduto su un ramo dell'albero davanti i miei occhi. "La vera domanda è cosa hai intenzione di fare tu! Vieni con me?" domandò lui con un sorrisetto furbo. "Mi stai sfidando?" gli chiesi io restituendogli un ghigno d'intesa che lo sorprese solo per un secondo. Tornai indietro di qualche passo e presi la rincorsa per poi saltare, trovandomi vicino a lui. "Dove andiamo?" chiesi continuando a sorridergli. "A cacciare, hai passato cinque giorni chiusa in quella maledetta stanza, hai bisogno di nutrirti" sussurrò per poi cominciare a saltare da un ramo al altro. "Okay, Vada per Tarzan allora..." urlai io facendolo ridere di gusto per poi seguirlo.

Angolo Autrice
Ciaooo a tutti! Come state? e soprattutto cosa ne pensate di questo capitolo? Se volete lasciate una ⭐️

Iridi rosse | Emmet CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora