Baby

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Quella settimana a Fuerteventura aveva fatto bene sia a Giada che ad Alberto, che tornarono a Cologno non solo più abbronzati, ma ufficialmente fidanzati. Quando Giada diede la notizia alla sua migliore amica, quest'ultima fece preoccupare tutto il condominio con le sue urla.

Nei mesi seguenti, Alberto iniziò a far uscire le sue canzoni, ricevendo risposte molto positive, e riuscì a firmare con la Universal, sotto lo pseudonimo di Tananai. Giada ovviamente era la sua fan numero uno, era spesso in studio, quando non era a lavoro. Perché dopo essersi laureata, Giada fu assunta da Gucci come aiuto stilista, scelta che le calzava a pennello: faceva esperienza in una delle case di moda più conosciute al mondo, ed intanto si faceva notare per le sue capacità.

Essendo entrambi più a Milano che a Cologno, i due decisero di comprare un loft a Lambrate, e di andare a convivere. "Mamma mia, finalmente" commentò Alberto, chiudendosi la porta alle spalle e mollando l'ultimo scatolone. "Amore, dobbiamo anche mettere le cose a posto." commentò Giada. "Piccola, anche domani sorge il sole, per oggi basta" si lamentò Alberto, buttandosi a peso morto sul divano. Avevano avuto la fortuna di trovare un appartamento già arredato, ad un prezzo abbastanza ragionevole per essere in zona Lambrate. 

"Uffi, va bene. Solo perché ho mal di schiena" sorrise Giada, recuperando le sue valigie in cui aveva messo i suoi vestiti e mettendole in camera. "Ordiniamo qualcosa?" chiese poi Alberto, afferrando il suo telefono ed aprendo JustEat. "Sushi" rispose Giada, finendo di sistemarsi perlomeno i vestiti, e raggiungendo Alberto sul divano. "Preferenze?" chiese il ragazzo, dopo aver ordinato per sé stesso. "Basta che ci siano i gamberi" rispose lei, appoggiando al sua testa alla spalla del ragazzo.

"In mezz'ora ci arriva il cibo" disse Alberto, mettendo giù il telefono e sistemandosi meglio sul divano. "Sono contento, sai?" disse poi, in un momento di silenzio. "Anche io. Non mi aspettavo che la convivenza arrivasse così presto, però sono pronta a questo nuovo capitolo della nostra vita" sorrise Giada, per poi lasciare un bacio a stampo ad Alberto.

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"Amore, hai visto per caso la mia maglietta?" chiese Alberto, mentre rovistava nell'armadio, alla ricerca della sua maglietta perduta. "Quale?" rispose Giada, dal bagno. "Quella dei Metallica baby" rispose il ragazzo. "Ah, è da me, sotto alla gonna a quadri" rispose la ragazza, uscendo dal bagno avvolta solo da un asciugamano, che a malapena la copriva.

Alberto si girò verso di lei, e quasi non si strozzò con la sua stessa saliva. La ragazza non lo notò, andando subito verso la sua parte di armadio a recuperare la maglietta tanto cercata. "Che c'è?" chiese innocentemente la ragazza, consegnando la maglietta al legittimo proprietario.

"C'è che mi togli il fiato ogni volta, ok?" disse Alberto con un avoce diaframmatica che mise al muro Giada. Lei sorrise, avvicinandosi ad Alberto e sfiorandogli le labbra, per poi proseguire verso il suo armadio e recuperare i vestiti. "Ringrazia solo che dobbiamo andare a cena, altrimenti ti sarei già saltato addosso" commentò Alberto.

Quella sera sarebbero andati a cena insieme agli amici ed alla sorella di Alberto, a cui Giada non vedeva l'ora di partecipare. Siccome era una cosa molto casual, la ragazza optò per un outfit semplice: una gonna plissettata ed un body nero monospalla. Dopo essersi truccata e sistemata i capelli, la ragazza era pronta. 

"Ci siamo?" chiese Alberto, recuperando il telefono e le chiavi di casa. "Sì, ci sono. Hai tu le chiavi?" chiese Giada, sistemandosi le scarpe e recuperando la borsetta. "Sì, le ho prese io" confermò il ragazzo.

Così i due scesero, scegliendo di andare con la macchina di Giada. "Guido io, baby. Con quelle scarpe ti uccidi i piedi" disse Alberto, e Giada non poté che essere d'accordo. Aveva ai piedi dei tacchi abbastanza alti, guidare non sarebbe stato troppo comodo.

In 15 minuti i due arrivarono al locale scelto, dove li stavano aspettando Silvia ed Enrico. "Baby, lei è Silvia, mia sorella, e lui è Enrico, detto Uolf, il mio fratello adottato" li presentò Alberto. "Piacere, Giada" sorrise la ragazza.

A Silvia stette simpatica sin da subito, era contenta che il fratello si era trovato una ragazza a posto. "Quindi adesso vivete insieme" considerò Enrico. "Eh sì. Piuttosto che fare Cologno-Milano e Milano-Cologno ogni giorno, è più comodo vivere a Lambrate. Poi, tra l'altro, sono quasi sempre in studio, lei è quasi sempre in atelier" disse Alberto. "Che lavoro fai?" chiese Silvia, per fare conversazione.

"Aiuto stilista, lavoro per Gucci" sorrise Giada. "Alla faccia, complimenti! Immagino tu abbia anche una laurea" sorrise Silvia. "Beh, ovvio. Sono laureata in Fashion Brand Management" rispose Giada.

La cena proseguì tranquillamente, tra chiacchiere e risate. "Quando avete entrambi un attimo libero ci riorganizziamo" sorrise Silvia, per poi salire in macchina con Enrico e tornando verso Cologno. "Mi lasci guidare?" chiese Giada, con gli occhi dolci. Alberto sbuffò, per poi annuire e salire dal lato del passeggero.

Giada si tolse le scarpe, lanciandole sul sedile dietro, e salì alla guida. "Mi sorprendi ogni giorno di più" commentò Alberto, mentre la ragazza metteva in moto la macchina. "Amore, si chiama capacità di adattamento" sentenziò lei, sicura di sé. Alberto sorrise, scuotendo la testa, per poi accendere lo stereo e collegarlo al suo telefono. Fece partire la sua playlist un po' più hot, per far intendere a Giada come sarebbe proseguita quella serata.

La ragazza tentò di ignorarlo, però il suo sorrisetto sghembo non sfuggì al ragazzo. Mentre Giada era concentrata sulla strada, Alberto fece viaggiare la sua mano sulla coscia della ragazza, per poi salire lentamente. "Se facciamo un incidente la colpa è tua" commentò Giada, mordendosi il labbro.

"Ok però anche tu quando ti ci metti sei terribile" commentò Alberto, stringendo la coscia della ragazza e lasciando là la mano. Giada, internamente, sperava che quel contatto durasse il più a lungo possibile. In altri 10 minuti i due arrivarono a casa, e Giada decise di lasciare la macchina fuori casa, dato che l'indomani aveva il turno di mattina.

Recuperò le scarpe, indossandole ed uscendo dalla macchina. I due salirono al loro appartamento, e Giada fece solo in tempo a chiudere a chiave la porta, che Alberto la sbatté al muro, catturando le labbra della ragazza tra le proprie. Giada non oppose resistenza, adorava quando Alberto diventava un po' più dominante. Lentamente, tra un bacio e l'altro, i due si ritrovarono sul divano, con Alberto seduto e Giada a cavalcioni su di lui. 

"Finirai per uccidermi di questo passo"

Hello

Scusatemi davvero tanto l'assenza, ma ho avuto un blocco abbastanza importante, che è stato risolto dall'ascolto di Rave, Eclissi :)

Per il prossimo capitolo non vi posso promettere niente, posso postare domani come tra una settimana, vi chiedo solo di essere pazienti.

Grazie per le oltre 2k views, vi voglio bene 🤍🤍

IN REVISIONE Saturnalia // TananaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora