Stanza 309

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"Hai preso tutto?" chiese Giada, un attimo prima di chiudere a chiave casa sua. "Spero di sì" rispose Alberto. "Mi fido" concluse la ragazza, chiudendo a chiave il suo appartamento e buttando le chiavi in borsa. "Possiamo andare?" chiese Alberto. "Certo, fammi chiamare Arianna" rispose la ragazza, chiamando la sua migliore amica, che si era offerta di accompagnare i due all'aeroporto. 

In mezz'ora di macchina i tre arrivarono all'aeroporto. "Mi raccomando divertitevi e non fatemi diventare zia" ironizzò Arianna, lasciando la coppia alle departures dell'aeroporto di Bergamo. "Non ti assicuro niente" scherzò la ragazza, abbracciando la sua migliore amica. Alberto e Giada passarono i controlli di sicurezza e si diressero al gate, sedendosi ad aspettare l'imbarco. Ne approfittarono per scattarsi alcune foto instagrammabili. Dopo 20 minuti di attesa finalmente si imbarcarono, ed in 4 ore arrivarono a Fuerteventura. Fecero il check-in nel residence che avevano prenotato. "E abbiamo la 309" commentò Alberto, dirigendosi verso il loro piccolo appartamento. 

"Che figo" commentò Giada, lasciando la valigia accanto al divano. "Già... che vuoi fare?" chiese Alberto, seguendo a Giada. "Voliamo in spiaggia, poche discussioni" rispose la ragazza. "Giustissimo, ma prima prendiamoci anche qualcosina da mangiare, sto morendo" disse Alberto. "D'accordo" disse Giada, raccattando il costume ed andando in bagno a cambiarsi. Anche Alberto ne approfittò per infilarsi al volo il costume e la sua iconica maglietta EST.  

Giada fu pronta in 5 minuti, indossava un costume intero, bianco e nero, a zig zag. Sopra aveva messo un vestitino, che faceva anche da copricostume. Prese la sua tote bag e ci mise dentro tutto ciò che potesse servire: crema solare, un telo mare, portafogli, telefono, power bank, cuffiette, doposole, ventaglio e un vestitino di ricambio, per ogni evenienza. "Eccoci" disse, uscendo dal bagno. "Eccola. Posso prendere in prestito la borsa?" chiese Alberto, sistemandosi i capelli.

"Certo" rispose la ragazza, aprendo la borsa. Alberto ci buttò dentro il suo portafogli, il telefono ed un pacchetto di Winston. "L'accendino?" chiese Giada. "È nel pacchetto" la rassicurò lui. "Recepito, allora possiamo andare" sorrise la ragazza, prendendo Alberto per mano ed uscendo dall'appartamento. In una passeggiata i due arrivarono in un negozietto di street food, e comprarono due porzioni di fritto misto.

Passeggiando e mangiando arrivarono in una spiaggetta abbastanza appartata, tra gli scogli. "Che bella spiaggetta" commentò Alberto, stendendo il telo sul pezzetto più piano di quegli scogli, sotto un piccolo alberello all'ombra. Giada si tolse il vestitino, ed Alberto si incantò a guardarla. "Occhio che ti entrano le mosche" commentò lei, iniziando a spalmarsi la crema solare. Alberto si riprese, ed aspettò che lei finisse di spalmarsi la crema. 

"Mi dai una mano?" chiese lei, passando il tubetto ad Alberto e raccogliendosi velocemente i capelli in una crocchia alta disordinata. Alberto ovviamente si mise all'opera e spalmò la crema solare sulle spalle e sulla schiena di Giada e ne approfittò anche per farle un massaggio, molto apprezzato dalla ragazza. "Grazie mille" disse, lasciando un bacio a stampo al ragazzo.

Poi, senza dire niente, si posizionò alle spalle del ragazzo, iniziando a spalmargli la crema solare sulle spalle e sulla schiena. Passò al torso, spalmandogli per bene la crema sul petto, scendendo e soffermandosi forse un po' troppo sulla sua V. Per le gambe lo lasciò fare da solo, mentre si stese sul telo. Una bellissima brezza marina soffiava, scompigliandole leggermente i capelli. Già stava bene. Poco dopo sentì Alberto stendersi accanto a lei, e sorrise. Era contenta di aver scelto Alberto come compagno di viaggio, e durante quella settimana sperava di riuscire nella sua missione, cioè quella di far impazzzire Alberto, a modo suo.

Rimasero a prendere il sole per un paio d'ore, e poi si decisero ad andare a farsi il bagno. Raccolsero tutto e scesero dagli scogli, mettendosi sulla sabbia. Entrarono in acqua lentamente, per non andare in shock termico. Dopo essersi abituati alla temperatura dell'oceano Atlantico, iniziarono a schizzarsi come bambini. Poco dopo Giada decise di andare sott'acqua e di balzare fuori, saltando sulla schiena di Alberto. "Cristo santo, che spavento" imprecò lui, afferrando la ragazza per non farla cadere. "Ti spaventi per così poco?" lo prese in giro lei, scompigliandogli i capelli. "Ma va, mi hai solo colto di sorpresa" si giustificò lui.

Uscirono dall'acqua che si stava già facendo buio. "Hai fame o torniamo direttamente in camera?" chiese Giada, "Guarda, quel fritto misto di prima mi ha riempito per bene, però un ghiacciolino, una granitina ci starebbe" confessò Alberto. "Ma sai che sì? Spero ci sia ancora qualche negozietto aperto" disse Giada, stando attenta a non scivolare e farsi male, essendo che gli scogli erano molto scivolosi. 

Alberto stava dietro di lei, e la vide scivolare malamente su uno scoglio. Subito scattò per afferrarla prima che sbattesse a terra. "Piccola, stai attenta" le disse, aiutandola a rimettersi in piedi. "Grazie" disse lei, scendendo completamente da quegli scogli. Alberto la raggiunse e le prese la borsa, metendosela in spalla. Lei sorrise, prendendolo per mano. Fortunatamente trovarono un negozietto non troppo lontano, e comprarono due ghiaccioli. Alberto lo prese alla coca cola, Giada al limone. 

"Come fai a mangiare i ghiaccioli al limone?" chiese Alberto. "Come fai tu a mangiare quelli alla coca cola?" ribatté lei, fingendosi offesa. Non durò troppo però, dato che il suo finto broncio venne subito baciato da Alberto, che sorrise subito dopo. "Forse non è poi così male il ghiacciolo al limone" ammise poi, mordendo un pezzo di ghiacciolo da Giada. 

"Sei tremendo" commentò lei. "Me lo dicono in tanti" rispose il ragazzo. Giada rise, mentre i due continuavano a passeggiare sul lungomare di Fuerteventura. Ormai ad illuminarli c'erano solo i lampioni e le stelle. In poco tempo arrivarono al loro piccolo appartamento, e subito Giada si lanciò in doccia, per togliere i residui di sale e sabbia dal suo corpo.

Appena uscita si rese conto di aver lasciato i vestiti sul letto, in camera. Imprecò mentalmente, e sperava che Alberto fosse in salotto. Così si avvolse nel suo asciugamano, che la copriva a malapena, e corse in camera, giusto in tempo per trovare Alberto comodamente svaccato sul letto. Giada arrossì visibilmente. Lui sorrise, e per rispetto uscì in terrazza, per permettere alla ragazza di vestirsi tranquillamente.

La trovava particolare. Fino a qualche sera prima era lì lì per farla sua, e sembrava che lei lo volesse anche più di lui, e invece ora si vergognava a farsi vedere in asciugamano. Alzò le spalle, si sarebbe abituato presto.

Hello!!

Allora, non scrivo spesso note autrice, ma ci tenevo a ringraziarvi per le oltre 800 letture, sono contenta che questa storia vi sia piacendo.

Sono felicissima da ieri sera per la vittoria ai PWE di RTL, vittoria meritatissima.

E, per smorzare l'attesa del singolo di Villa, vi droppo questo capitolo. Fatemi sapere nei commenti i vostri pensieri, vvb 💖

IN REVISIONE Saturnalia // TananaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora