La convivenza tra Giada ed Alberto procedeva a gonfie vele. Certo, c'erano giornate belle ed altre un po' meno, come è normale che sia, ma loro due riuscivano a trarre anche dalle giornate peggiori dei momenti belli. Così che senza accorgersene, era già Settembre.
Quella mattina, Giada era andata in atelier abbastanza presto, dato che doveva finire di assemblare la collezione in vista della Fashion Week, ed erano abbastanza indietro con i capi. Alberto invece decise che sarebbe rimasto a casa, non aveva voglia di uscire sotto la pioggia che stava lentamente bagnando Milano.
Così raccattò il suo PC, e si mise a suonicchiare qualcosa, improvvisando, nella speranza di riuscire a concludere almeno un pezzo. Stava assemblando un EP, e gli mancavano giusto quelle due canzoni per finirlo, e si sentiva molto in altomare. Provò a prendere il piano, 'magari in acustico ho più ispirazione' pensò, accendendo la tastiera. Iniziò a strimpellare qualche accordo, e trovò una melodia che quantomeno gli piaceva.
In 20 minuti compose la melodia, e ringraziò di aver acceso il registratore. Su quella melodia scrisse di getto un testo, però decise che non lo avrebbe inserito nell'EP. Lo avrebbe messo da parte forse per un prossimo album.
Senza nemmeno rendersene conto, erano già le 9 di sera, e Giada non era ancora rientrata. Alberto spese 5 minuti indeciso se chiamarla o meno, ma alla fine decise di lasciar perdere. Si disse che probabilmente era indaffarata in atelier e non la voleva disturbare troppo.
Giada, dal canto suo, non vedeva l'ora di rientrare a casa. Era stata una giornata estremamente pesante. "Giada, quante volte me lo vuoi far ripetere? Ti ho detto di sistemare questo maledetto corsetto due ore fa!" urlava la stilista. Giada sospirò, per cercare di calmarsi, anche se ormai era sull'orlo delle lacrime. "Arrivo" disse, con la voce rotta. La sua stilista ancora non aveva capito che a lei non piaceva iniziare mille cose e non concludere nulla a fine giornata. Quando iniziava una cosa la finiva.
Lasciò a metà la gonna di tulle che stava cucendo, e si spostò sul corsetto di un vestito totalmente diverso. Ormai nemmeno lei capiva più cosa stesse facendo. Alle 23, finalmente, Giada riusc' a finire ciò che aveva iniziato. Fu lei a chiudere l'atelier, ed a lasciare le chiavi in portineria.
Sospirò, e si rese conto che non era nelle condizioni di guidare. Era combattuta, se chiamare Alberto o andare a piedi, facendo prevalere la seconda. In fondo, aveva bisogno di una mezz'oretta per scaricare la tensione. Camminava per le viette buie di Milano, stringendo tra le mani il suo portachiavi, pregando che non sarebbe successo nulla. Non amava andare in giro da sola, e di notte, soprattutto in quel quartiere. Però preferì non rischiare di fare un incidente in auto.
Fortunatamente arrivò a casa sana e salva, con solo un leggero fiatone per il passo velocissimo che aveva tenuto. Cercò di fare il meno rumore possibile, entrando in casa e lanciando le scarpe contro il muro.
"Piccola, tutto bene?" chiese Alberto, alzandosi dal divano non appena sentì la porta di casa aprirsi. Abbracciò Giada e le lasciò un dolce bacio tra i capelli. Questo bastò a Giada per scoppiare definitivamente. Si lasciò cadere tra le braccia di Alberto, singhiozzando rumorosamente, per evitare di cedere al panico.
Purtroppo non fu abbastanza, ed appena sentì il respiro farsi pesante, si aggrappò con tutta la sua forza alle braccia di Alberto. "Che è successo?" chiese preoccupato il ragazzo, accompagnando Giada sul divano, dopo averle tolto la giacca.
Fece appoggiare Giada al suo petto, e si lasciò graffiare e stringere. Qualunque cosa pur di calmarla. Giada fece molta fatica a calmarsi dall'attacco di panico, anche abbastanza severo, causato dallo stress. Non era il suo primo attacco di panico, ma era sicuramente uno dei peggiori.
"Mi licenzio" disse in un singhiozzo, dopo aver ripreso leggermente fiato e colore. "Come mai?" chiese Alberto, dolcemente. "Non riesco ad andare d'accordo con la stilista. Non le va mai bene niente, se sto facendo qualcosa devo correre a farne subito un'altra, e così rimango fino alle 11 in atelier da sola a cercare di non piangere" disse Giada, tutto d'un fiato.
"Ok, è ingestibile. Sappi che in ogni decisione, io ti sostengo." la rassicurò il ragazzo, accarezzandole una guancia. "Domani devo solo andare a recuperare la macchina, sono venuta a piedi. Non ero nelle condizioni psicologiche di guidare..." disse tristemente la ragazza. "Hai fatto bene, baby. Andiamo a letto? Che dici?" propose Alberto, lasciando un bacio sulla guancia della ragazza.
"Amore... non ho le forze nemmeno di respirare a momenti" sospirò Giada tristemente, mentre un altro paio di lacrime le scorsero sul viso. Non perse tempo ad asciugarle, non aveva più energie per fare nulla. "Non c'è problema" disse Alberto, alzandosi e prendendo in braccio a mo di principessa Giada. Lei sorrise, ma non aveva nemmeno le forze per opporsi.
Alberto sorrise dolcemente, trasportando Giada a letto e mettendole il pigiama, per poi cambiarsi a sua volta e stendersi accanto a lei. Le fece cenno di accoccolarsi al suo petto, cosa che lei fece immediatamente. Ancora tremava, e non aveva ripreso completamente colore. Aveva gli occhi rossi ed iniettati di sangue.
Il ragazzo le accarezzava i capelli, sapendo che la aiutava a calmarsi. In poco tempo, Giada si addormentò, appesantendosi sul petto di Alberto. Lui sospirò, per poi asciugarsi gli occhi lucidi. Nemmeno lui sapeva perché stesse piangendo, si sentiva solo tanto fortunato ad avere Giada al suo fianco, nel bene e nel male. 'Vorrei proteggerti dal mondo' pensò, lasciando un bacio in fronte alla ragazza, per poi stringerla forte a sé, e lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo.
Buonasera.
Come avrete notato, sarò molto incostante nella pubblicazione, però mi sento tantissimo in colpa per quella lunghissima assenza e sto cercando di rimediare.
Grazie per le oltre 2k letture, vi voglio bene 🤍
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IN REVISIONE Saturnalia // Tananai
FanfictionPRIMA FANFICTION IN ASSOLUTO SU TANANAI - Che a dirsi "Ti amo" siamo buoni tutti quanti È ad essere contenti che non siamo in molti Ed io sono contento quando tu mi guardi Ed io sono contento di poter guardarti E di svegliarmi a fianco a te che dor...