Mi fai impazzire

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"Non hai sonno?" chiese Alberto a Giada, sbadigliando. Si erano fatte le 3:30 di notte. "In realtà no, quei due tre drink hanno funzionato meglio della caffeina a tenermi in piedi" rispose lei, spostandosi i capelli. "Onesto. Poi anche le birre contribuiscono" aggiunse Alberto. Giada annuì andando a buttare le bottiglie vuote. Alzandosi dal divano anche il vestitino era salito, essendo elastico ai lati. Alberto provò a trattenersi, per rispetto, ma lo sguardo gli scivolò comunque sul corpo della ragazza. Era una delle poche volte che aveva l'opportunità di mangiarsela con lo sguardo, ma non voleva sembrare troppo disperato.

"Mi fa un bel culo il vestito, ve?" chiese la ragazza, muovendo leggermente i fianchi, provocante. Alberto distolse lo sguardo, arrossendo. Giada ridacchiò, sapendo dell'effetto che faceva al ragazzo. Lui si schiarì la voce, prendendo in mano il telefono, e fingendo di guardare dei post su instagram. La ragazza colse l'attimo, e si lanciò a peso morto sul divano, facendo sobbalzare Alberto. "Miss delicatezza is in the house" commentò lui. Giada, in risposta, gli tirò un cuscino addosso. 

"Ehi!!" rispose Alberto, difendendosi. I due diedero vita ad una battaglia di cuscini, che si concluse pochi minuti dopo con Alberto sdraiato sul divano, e Giada a cavalcioni su di lui. Le mani di Alberto finirono sui fianchi della ragazza. Lei appoggiò le sue mani alle spalle di Alberto. I loro visi erano ad una distanza infima, che fu subito azzerata da Giada. Premette le sue labbra su quelle di Alberto, che approfondì il bacio, mordendo il labbro inferiore della ragazza e facendola sospirare.

Lei, in risposta, iniziò a muovere il bacino su Alberto, sentendo subito una risposta positiva da parte del ragazzo. "Mi farai impazzire prima o poi" sospirò Alberto, tirandosi seduto, tenendo Giada a cavalcioni su di lui. Lei sorrise sghemba, puntando al collo del ragazzo. Ci lasciò dei languidi baci, ed Alberto ansimò pesantemente. Il collo era un suo grandissimo punto debole. "Dici?" gli sussurrò provocante all'orecchio. Lui, in risposta, le strinse leggermente i fianchi. "Ok, lo stai già facendo" ansimò il ragazzo, facendo viaggiare una sua mano tra i capelli di Giada, mentre l'altra rimase sui suoi fianchi. Alberto premette nuovamente le sue labbra su quelle della ragazza, approfondendo istantaneamente. Giada gli morse il labbro inferiore, continuando i suoi movimenti al punto giusto. La sua missione in quella serata era quella di far impazzire Alberto, lentamente.

Mentre erano lì lì per aversi, qualcuno bussò alla porta dell'appartamento di Alberto. "Porca di quella puttana... CHI CAZZO È?" gridò Alberto, mentre Giada scese rapidamente dal bacino di Alberto e si riaggiustò. "Franco" si sentì rispondere. Alberto imprecò, alzandosi dal divano ed andando ad aprire la porta. "Interrompo qualcosa?" chiese l'ospite, buttandosi a sedere sulla poltrona di fronte al divano. "Direi di sì, figa" rispose Alberto, recuperando un pacchetto di sigarette. Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi, ma si trattenne solo perché c'era anche Giada lì. "Scusami tanto, però ho parlato con Fede e mi ha dato un'idea pesissima" disse Manuel, rubando una sigaretta ad Alberto ed accendendosela, con una nonchalance irritante. 

"Ma mandare un messaggio come una persona normale?" ironizzò Alberto, velando la sua rabbia. "Sai che sono poco normale. Comunque piacere, Manuel Franco. In arte Rosa Chemical" si presentò l'ospite alla ragazza. "Piacere mio, Giada" rispose lei, che si era ripresa leggermente da pochi momenti prima. Anche lei non c'era rimasta bene, insomma, era a pochi istanti dall'avere Alberto tra le sue mani, ma per rispetto non disse niente.

"Vuoi?" Alberto offrì una sigaretta a Giada, che accettò volentieri. "Allora, quest'idea pesissima?" continuò Alberto, sarcastico. "Una cover di A far l'amore comincia tu della Carrà. Abbiamo già base e testo, più le mie barre, serve solo la personalità tua e mia fuse, e soprattutto la tua voce da sesso pesante" disse Manuel, soffiando fuori il fumo della sigaretta. Giada sorrise, abbassando la testa. Non poteva che essere d'accordo con Manuel, la voce diaframmatica di Alberto provocava emozioni forti.

"E tu sei venuto fino a qua, alle 4 del mattino, per dirmi 'sta stronzata?" continuò perplesso Alberto. "Esatto. E soprattutto per assicurarmi che la serata procedesse bene" rispose Manuel. "Mah guarda, ora che sei piombato in casa mia,  senza un buon motivo apparente, la serata non procede più così bene" concluse Alberto. Alla fine Manuel rimase da Alberto fino alle 7 del mattino, e poi se ne andò verso casa sua. 

"Un giorno di questi giuro che lo ammazzo, nonostante sia uno dei miei migliori amici" disse Alberto, mentre si cambiava, e lanciava una maglietta a Giada. "Allora non solo Arianna è una scassacoglioni" rispose la ragazza, tirandosi addosso la maglia e togliendosi il vestito da sotto alla maglietta. "Alla fine siamo nella stessa barca dai" commentò Alberto, stendendosi a letto e facendo cenno a Giada di raggiungerlo. "Già. Comunque... mi hanno regalato una vacanza, per due, e non saprei chi portare con me..." accennò la ragazza. "E perché lo vieni a dire proprio a me?"

"Perché vorrei portarti con me, se non hai altri piani" rispose Giada, facendo gli occhi dolci ad Alberto, sapendo di avercelo in pugno. Lui ridacchiò, accarezzando i capelli alla ragazza. "Non saprei, ma al 99 vengo" rispose, sorridendo. "Questo volevo sentire" concluse lei, lasciando un bacio a stampo ad Alberto. Lui ricambiò e sorrise. "Dove sarebbe questa vacanza?" chiese poi. "Alle Canarie, a Fuerteventura" rispose la ragazza, facendo i grattini sulla pancia ad Alberto. "Figo... quando partiamo?" chiese infine il ragazzo. "Venerdì prossimo, abbiamo una settimana tutta per noi" rispose la ragazza, accoccolandosi nel collo di Alberto.

-Magari riusciremo finalmente ad averci- pensò Alberto, lasciando un bacetto in fronte ad Giada, e lasciandola addormentare sul suo petto. Niente da farci, si era cotto a puntino. 

IN REVISIONE Saturnalia // TananaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora