Il punto è che l'amore, lo trovi quando meno te lo aspetti. Come se stesse nascosto dietro un cespuglio di solo per venir fuori quando sei di spalle. L'amore è come un mazzo di rose rosse, perché ti importa solo vedere il sorriso del destinatario. Puoi essere uno psicologo, una studentessa,
un'adolescente, un grande fumatore. Chiunque tu sia, l'amore ti troverà. È lì da qualche parte, o magari è dietro di te. Ora le sue dolci mani si posano sui tuoi occhi in modo da non farti vedere. Da dietro il tuo collo, avvicina le labbra al tuo orecchio. Lo senti il suo respiro? Con quell'amabile modo di parlare sussurra: «Chi sono?»

Siamo io e lei. In una spiaggia magnifica. Ci siamo solo noi. È l'alba. Tutto è magnifico. Lei non ha bisogno di dire nulla. Mi guarda e sorride. Lei è la felicità, la mia. Ricambio il sorriso, anche se il suo è più bello. La mia mano scivola delicatamente sulla sua vita, con l'altra le accarezzo il viso. Lei mi tocca i capelli. I nostri corpi si stingono, le nostre labbra si avvicinano. Batticuore.

«Ehy, svegliati! Devi andare a scuola!»
«Si mamma, due minuti e mi alzo!»
Anche uno. Devo vederla.
Mi tolgo i vestiti ed entro nella doccia. Ormai penso a lei appena mi sveglio. Vorrei urlarlo a tutti ma non posso. MI SONO INNAMORATA DI UNA RAGAZZA.

Quando ci siamo conosciute, lei era fidanzata con un ragazzo.
Quando siamo diventate amiche, lei si è trasformata per me nella fine del mondo.

Una chiamata. È lei.
«Ehy! Buon giorno! Sei pronta?»
«Eemh, non ancora...»
«Sono sotto casa tua, fai in fretta, oggi andiamo a scuola insieme.»
«Va bene, ciao.»
«Ciao.»

Sto andando a scuola con lei. E io sorrido, sto in silenzio, spero di non essere diventata rossa. Lei mi sta raccontando un aneddoto e gesticola, e mi guarda, come solo lei sa fare. Arriviamo a scuola, ci vediamo dopo.

Dopo le lezioni, tornando a casa mi chiede:
«Che ne dici se dopo andiamo al centro commerciale?»
«Magari fosse un appuntamento!»
Non mi dire che l'ho detto a voce alta! Che vergogna!
«Fai finta che lo sia.»
E mi fa un occhiolino, e si mette a ridere. Ma come fa a rendermi la vita così semplice?

*Un mese dopo*
Quella sera è stata fantastica, abbiamo riso tanto. Ora si è presa l'abitudine di venirmi a prendere a casa tutte le mattine. É così bello vederla.
«Tra due giorni abbiamo una gita con la vostra classe!»
«Davvero? Stiamo insieme?»
Ride. Arrossisco. Ma perché l'ho detto?
«In pullman»
Aggiungo.
«Va bene.»
Ancora ride. È bellissima quando ride.

*Due giorni dopo*
Stamattina abbiamo visto il bosco, e degli animali che vivono sugli alberi. È stata bella questa escursione, è sempre bello respirare aria pulita. A pranzo, nella pineta, la vedo seduta sola. Mi dirigo verso di lei, quando un ragazzo le si mette davanti. Lo conosco lui, è il suo ex.
«Devi smetterla di dire che ti piacciono le ragazze. È per farmelo apposta vero?» Cosaa?!? Le piacciono le ragazze ?!
«Sono lesbica okay? Mi piacciono le ragazze, che ti vada bene o no.» Non ci posso credere. Sento di avere una possibilità. Magari ci sarà un noi.

Ora che sono tornata nel pianeta terra mi accorgo che stanno litigando. Devo separarli.
«ORA BASTA SMETTETELA DI URLARE.» Urlo, incoerente. Ora prendono a voci me. Ma che c'entro io? Ribatto. Siamo tre deficienti che urlano uno contro l'altro. Arriva la prof e ci separa.
«Muovetevi o il pullman parte senza di voi!»

Nel pullman la lascio sola, magari non vuole parlarmi. Non l'avevo mai vista così arrabbiata.

*Una settimana dopo*
Ancora non si è fatta sentire. La vedo a scuola, da lontano. Per colpa di quello stronzo ancora ce l'ha con me. Le mando un messaggio ho deciso.
"Domani mattina vieni alle cinque alla spiaggia. Ti devo parlare."
Non riesco a stare senza vederla.

*L'indomani*
È ancora buio, lei ancora non c'è. Sono in ansia. Mi tremano le gambe, non dal freddo.
«Hey.» È lei.
«Senti, mi dispiace di aver reagito con te in quel modo, tu non c'entravi nulla.» Sputa tutto d'un fiato.
«Tu sei davvero importante per me. Ho sbagliato a risponderti così, ho sbagliato a non cercarti, ho sbagliato...» Si blocca e mi guarda.
«Scusa.» Abbassa lo sguardo. Io le prendo il mento e lo tiro su, così posso guardarla negli occhi.
«Ti ho perdonata nel momento in cui hai detto "Hey"» Sorrido. Mi sorride.

Siamo io e lei. In una spiaggia magnifica. Ci siamo solo noi. È l'alba. Tutto è magnifico. Lei non ha bisogno di dire nulla. Mi guarda e sorride. Lei è la felicità, la mia. Ricambio il sorriso, anche se il suo è più bello. La mia mano scivola delicatamente sulla sua vita, con l'altra le accarezzo il viso. Lei mi tocca i capelli. I nostri corpi si stingono, le nostre labbra si avvicinano. La bacio. E lei non mi respinge. Sento le sue mani, il suo respiro, il suo profumo. Ora, come in un sogno, tutto è perfetto. Vorrei fermare il tempo affinché questo bacio possa durare per sempre.

In un mazzo di rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora