In un mazzo di rose.

6.

"Mi chiedo sempre perché è così difficile trovare la persona giusta, mi innamoro sempre di te, che mi lasci con l'amaro in bocca. Nulla mi fa soffrire più di quando mi rifiuti.
Quando, col sorriso forzato, mi saluti, come se non fosse successo nulla tra di noi. E non serve che mi arrabbi quando mi ritrovo a fare di tutto pur di avere le tue attenzioni, invano. Tu sceglierai un'altra. Sai quanto soffro a guardarti vicino ad un altra? Quando non sai con chi uscire, o non sai che fare, io non riesco a dirti di no. E un'altra volta mi illudo, anche se per te era solo un passatempo. Così appena troverai qualcuna meglio di me, smetterai di cercarmi. Ormai, è da un anno che ci siamo lasciati, ma non ho mai smesso di amarti. Delle volte mi dico che non devo pensarti più, e invece mi ritrovo sempre a navigare negli stessi ricordi. Mi mancano le nostre serate, giocavamo e ridevamo. Ero felice. A volte ho paura di non riuscire ad amare nessun altro uomo. Forse dovrei smetterla di pensarti. Ti ricordi del portafortuna che mi hai regalato il periodo in cui litigavamo spesso? Ce l'ho ancora. E io soffrivo a non vederti mai, perché anche quando eri con me eri lontano. Domani prenderò il treno e partirò, per cercare di dimenticarti."

Ora sto aspettando un treno che spero ci possa davvero allontanare. Una voce mi chiama, chiudo gli occhi e tu sei qui.

«Che ci fai qui?»
«Sono venuto per impedirti di fare la più grande cazzata della tua vita. Ho letto la tua lettera. Tu non puoi andare via. Io ti amo!»
«Come ?»
«Ho sempre pensato che mi avessi dimenticato subito dopo che ci siamo lasciati. E nel mentre io continuavo a pensarti e a soffrire dentro. Ho sperato in questo giorno da tempo.» fa una pausa.
«Non prendere questo treno.» si mette in ginocchio e ha un anello in mano.
«Sposami, e saremo per sempre felici.» piango.
«Si. Ti amo» dico con le guance piene di lacrime di gioia. Lui si alza e mi stringe forte a se.
«Ti amo anche io.»