Capitolo cinque

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Intriguing desire part three -

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Più che la segretaria di Paul ormai, sembravo la sua fiancè e la cosa non mi dava fastidio, anzi. Venivo premiata in continuazione per lo stupido lavoro che facevo, riordinare file, ricordargli degli appuntamenti, insomma nulla di poi così difficile dopotutto.

Nonostante ciò, il lavoro stava diventando noioso ed Allen voleva di più da me. Non voleva una semplice segretaria che lo accompagnava a cene e che gli sussurrava frasi piccanti nell'orecchio, ed effettivamente non c'è mai stato nulla. Una volta arrivati in auto per ritornare a casa, inventavo una scusa per non andare a letto con lui ed ero all'orlo del licenziamento per questo.

Dovevo soddisfare Paul Allen.

Arrivai in ufficio andando spedita verso l'ufficio del mio presunto fiancè. Indossavo una delle minigonne più corte che avevo. Se volevo fare qualcosa per recuperare il lavoro che stavo perdendo, lui doveva capirlo.

Bussai ed entrai mimando un "permesso".

— Buongiorno a te Olivia, bella gonna. —

— Ti ringrazio, volevo ricordarti dell'appuntamento che hai oggi con Halberstram alle sette. —

— Ah già, potevamo andare al Dorsia. Ha detto che la cucina lì è spettacolare. Tutte cazzate. –

Simulai una risata e gli misi sulla scrivania i file stampati da lui richiesti.

— Olivia. —

Alzai la testa ed annuii.

— Hai da fare sta notte? —

Sorrisi maliziosamente — No, sono completamente libera. —

— Perfetto perché ti voglio sotto casa mia alle dieci. —

Ampliai il mio sorriso, annuii ed arrivai alla porta per tornare a lavoro.

— Ah e Olivia, mi piace quella gonna. Mettila sta notte. —

— Certamente. —

Uscii dall'ufficio di Paul ed andai nella mia stanza a fare le solite cavolate da segretaria.

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Patrick Bateman's point of view

Non c'è più nulla che possa fermarmi dal desiderio che provo per la distruzione. Uccido senza un valido motivo e non so neanche il perché. Questa mia sete di sangue però mi piace, riesco a sfogare e reprimere l'invidia, il disgusto ed il sadismo nelle azioni disastrose che faccio. Nessuno conosce il mio vero me, ma credo che la mia maschera di quella poca sanità mentale rimasta stia per cadere. Generalmente vengo considerato uno sfigato, lavoro alla Pierce&Pierce, se si può chiamare lavoro, ho ottenuto il titolo di vice-presidente grazie a mio padre, ma detesto le persone là dentro. L'unico interessante è Timothy Bryce, anche lui assume la mia stessa carica. Il mio passatempo preferito è ascoltare musica e impararne a memoria le recensioni, oltre a quello di essere un pazzo omicida. Ma nonostante la mia riconoscenza, nulla è cambiato. Anzi, questo mio desiderio cresce di giorno in giorno. Specialmente in questo periodo: Paul Allen, una grandissima testa di cazzo però che ha una cazzo di fortuna, si è trovato una segretaria che indossa vestitini, gonne e tacchi alti. Amo i tacchi alti, per non parlare di quanto adori le minigonne che indossa. Si chiama Olivia, è la migliore amica della mia fidanzata, Evelyn. Olivia sembra non apprezzare la presenza di Evelyn, credo sia l'unica tra le persone che conosco che non la stima. Come darle torto? È una bambina viziata che la darebbe al primo che vede per avere anche solo cento dollari, ma questo non lo fa notare. Sembra una ragazza posata, gentile ed amorevole invece è una stupida puttana come tutte le altre.

Entrai nel mio ufficio venendo accolto da Jean, la mia segretaria. Lei è quel genere di donna che non mi piace, almeno il suo abbigliamento. È ubbidiente certo, fa il suo lavoro ed una persona comune direbbe che è un'eccezionale segretaria. No dannazione. Indossa pantaloni e jeans, voglio dire, non l'ho mai vista mettersi un vestito di sua volontà.

— Buongiorno Patrick, sei in ritardo. —

— Lezione di aerobica, buongiorno anche a te Jean. — la sorpassai sedendomi alla scrivania.

— Per oggi hai un tavolo riservato alle sette al- —
— Sì, Jean. Grazie per avermelo ricordato. — la interruppì quasi invitandola ad uscire dal mio ufficio.

Il sorriso che aveva le morì in pieno viso, annuì e tornò a lavorare. Io invece, rimisi le cuffie e ritornai ad ascoltare 'Sports' album degli Huey Lewis and The News. L'avrei messa in riproduzione quando avrei ucciso Paul Allen, sta sera. L'ho invitato a cena, spacciandomi per Halberstram ovviamente.

Circa quaranta minuti dopo l'album terminò e decisi di andare a vedere cosa combinava la segretaria di Allen.

Pensai ad una banalità che avrei usato per poter iniziare una civile conversazione, un semplice "Evelyn parla molto di te", sì, potrebbe andare.

Presi la bottiglietta d'acqua che Jean mi aveva portato e mi diressi verso la sua stanza.

Iniziai a fissarla attraverso la parete di vetro, era al computer mentre sorseggiava del caffè a gambe incrociate. Pochi istanti dopo notò la mia presenza ed alzò subito la testa.

Le sorrisi, falsamente.

È una donna molto bella, non ho nulla da dire al riguardo, ma non nutro interesse in relazioni, sono un amante del sesso e del sadismo che provo dopo e durante il rapporto fisico.

Entrai senza bussare ed in risposta la ragazza alzò un sopracciglio.

— Sì? Posso aiutarti? —

— Evelyn mi racconta molto di te. —

— Non sapevo Evelyn sapesse mantenere una normale conversazione senza fare sesso. —

— Non ho parlato di cosa facciamo dopo una normale conversazione. — fece una faccia disgustata che ritornò normale pochi istanti dopo.

— Tu saresti? — mi domandò portando una penna alle labbra.

— Patrick, Patrick Bateman. — alla mia risposta sbarrò gli occhi.

— Il fidanzato di Evelyn?! Dio, perdonami! Non sapevo fossi tu, o almeno, mi ricordavo il tuo viso ma non mi ricordavo esattamente chi fossi! — si scusò sistemandosi nervosamente la gonna.

— Nessun problema, Evelyn mi tradisce dopotutto. —

— Ah, quindi lo sapevi. —

— Lo fa tranquillamente davanti ai miei occhi, ed io rimango impassibile. —

— Io invece penso il contrario. — inarcai un sopracciglio. — Voglio dire, è impossibile che tu rimanga lì senza fare nulla quando la tua fiancè ti tradisce. Ti sarai fatto qualcun'altra anche tu. —

— Farmi altre ragazze sarebbe il minimo. — la fermai ridendo.

Sorrise anche lei e riportò lo sguardo al computer.

— È stato bello Bateman, ma Allen mi ha dato un sacco di cose da fare entro sta sera. — diede un taglio alla conversazione evitando un qualsiasi contatto visivo.

— Ci si vede in giro, Olivia. —

" I don't like your fake side. " - Patrick Bateman x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora