Capitolo sette

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His new secretary -

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Mi svegliai ancor prima che la sveglia suonasse a causa dalla scomodità che provavo a dormire sul divano. "Avrò bevuto troppo e mi sarò addormentata leggendo." pensai tra me e me, la giornata non era iniziata nel migliore dei modi.

"Buongiorno Olivia, mi sono permesso di lasciare un messaggio, non rispondevi alle chiamate. Ti voglio in ufficio per le nove e mi raccomando indossa qualcosa di favoloso. Tacchi alti, vestiti, gonne, qualsiasi cosa ma non pantaloni, li detesto. Preferirei tu lasciassi acceso il telefono la prossima volta. Ciao, Olivia." la voce di Patrick della registrazione mi fece sobbalzare e subito iniziai a prepararmi come da lui richiesto.

Preparai una gonna beige ed una camicia aderente bianca, presi delle calze auto-reggenti e sistemai i vestiti sul letto.

Feci partire Sussudio di Phil Collins mentre andai a farmi una doccia veloce, ma bollente.

Applicai una crema idratante ed una maschera all'aloe sul viso. Mi assicurai di contornare gli occhi con un filo di mascara e risaltai le labbra con un rossetto scuro.

Mi misi ciò che avevo preparato sul letto ed inserii il necessario nella borsetta. Dopodiché chiamai Fred che si fece trovare sotto casa circa dieci minuti dopo. — Buongiorno signorina Anderson. — mi salutò — Ciao Fred. Pierce&Pierce, ti do le indicazioni strada facendo. — il mio autista annuì ed inizio a guidare.

Una volta arrivati, scesi e lo ringraziai. Entrai alla Pierce&Pierce e mi recai verso l'ufficio di Patrick.

Bussai ed entrai. — Permesso. Buongiorno Patrick. — alzò la testa e mi sorrise — Ti sei messa la gonna, fantastico. — risi leggermente — L'avrei indossata anche se non l'avessi richiesto dopotutto. — spostai delicatamente la ciocca di capelli dietro l'orecchio.

— Bene, ho delle e-mail a cui dovrei rispondere. Ovviamente, lo farai tu per me. Su questo foglio ci sono scritti i nomi dei vari mittenti e cosa rispondere, voglio che tutto sia completato entro le undici. — presi il foglio ed annuii.

Feci per andarmene ma Patrick mi fermò — Sei carina oggi. — simulai un sorriso e lo ringraziai. Mi sistemai alla stanza affianco, non era male ed aveva un buon profumo.

Mi sedetti ed accesi il computer quando il detective del giorno prima bussò. Alzai di scatto la testa ed appena lo vidi gli sorrisi.

— Sembra che il signor Bateman non abbia perso tempo. — risi — Già. Ad ogni modo, notizie di Paul? — l'autorità scosse la testa — Ancora nulla. Potrebbe avvisare Bateman? Gli dica che vorrei vederla, per parlare di Allen ovviamente. — mi alzai e mi incamminai verso l'ufficio del mio capo velocemente.

Spalancai al porta e Patrick assunse una smorfia infastidita mentre si toglieva le cuffie.

— Sì? — domandò quasi seccato — Il detective Kimball vuole vederti. — si spostò velocemente con la sedia per vedere dove fosse e ritornò a guardarmi — Digli che sono a pranzo. —

Ma che diamine?

— Patrick sono solo le dieci e trenta, lo sa che sei qui. — sospirò per poi riaprire bocca — Fallo entrare. — annuii e feci come mi fu chiesto.

La giornata si concluse con Patrick che mi fece scrivere sulla sua agenda un pranzo con quel detective. Non ho fatto altro che rispondere a e-mail, riordinare file ed ascoltare musica. È stato straziante.

Iniziai a sistemare fogli e cartelle disparse per la scrivania finché sentii bussare di nuovo alla porta. — Avanti. — non distolsi lo sguardo da ciò che avevo in mano.

— Olivia, saresti disponibile per accompagnarmi questa sera per una cena? Si tratta del Dorsia. — un appuntamento. Un dannatissimo appuntamento a quello che doveva essere un ristorante "fantastico". Dopo la serata scorsa non so se si potrebbe definire in tal modo.

Dopotutto è il mio capo, come con Paul: devo fare sacrifici.

— Sì, d'accordo. Verso che ora mi devo far trovar pronta? —

— Voglio che alle sette ti fai trovare sotto casa mia, per un bicchiere di vino. Ti va? —

— Okay. — fece per aprire di nuovo bocca ma lo interruppi — Sì Patrick, indosserò qualcosa di "favoloso". — alla mia conferma sorrise e se ne andò.

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Ma nonostante il rapporto che avevamo, molto vicino oserei dire, non sentimentalmente però, non riuscivo a capire cosa provasse veramente, non c'era un'emozione identificabile in lui. Sì, sorrideva, ma i suoi occhi non dicevano nulla. L'oscuro che aveva in quelle sue iridi anch'esse scure si propagava nella stanza e la mia visione di un uomo dalla vita monotona e poco soddisfacente si offuscava. Mi infastidiva, era da anni ormai che cercavo di comprendere al meglio l'umano, ma con lui era del tutto diverso. Sembrava uno come tutti gli altri, un idiota a cui interessano i soldi e le donne che qualche volta gliela danno per passare il tempo, fingeva, e ci riusciva bene. Ero l'unica in quella dannata azienda che non vedeva quel tipo di personalità in Bateman, ma più tempo passava, più continuavo a convincermi che questi pensieri fossero inutili, non lo conoscevo, non lo volevo conoscere e non lo conoscerò mai. Sapevo bene che quello era solo un lavoro temporaneo, finché non trovavo qualcosa che mi incuriosisse di più.

Finalmente decisi di smettere di pensare all'uomo con cui sarei uscita ed iniziai a prepararmi.

Vestito rosso, corto, tacchi alti, pelliccia, insomma, il qualsiasi standard di vestiti che Patrick voleva che indossassi.

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Presi un taxi e mi feci trovare sotto casa Bateman, aspettai l'orario stabilito e citofonai.

— Sì? — una voce femminile mi fece sobbalzare. — Sto cercando il signor Bateman, credo di aver sbagliato citofono. — cominciai a parlare.

— No no! È corretto! Io sono Courtney, puoi dire a me! — dovrà essere una delle sue amanti. — È la sua ragazza? — chiesi fingendo di essere interessata. — Non esattamente, ma passiamo del tempo insieme. —

Oh Evelyn, a quanto pare il tuo ragazzo non è poi così fedele.

— D'accordo. Gli dica soltanto che c'è Olivia che lo aspetta di sotto. —

Mi allontanai dal citofono stringendo la borsetta al petto.

— Olivia. — mi girai di scatto e vidi l'idiota avvicinarsi a me con la ragazza con cui parlavo al citofono pochi minuti fa.

Grandissimo stronzo. Mi ha anche chiesto di accompagnarlo con la sua puttana.

" I don't like your fake side. " - Patrick Bateman x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora