Capitolo 7: Scelte decenti

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L'arrivo della Gazzetta del Profeta il mattino seguente portò una notizia che Hermione non si aspettava, né fu contenta di leggerla. Quando Harry aveva confidato la sua conversazione con il signor Weasley aveva avuto un senso, ma quando Hermione lanciò un'occhiata al tavolo dei Serpeverde poté vedere l'effetto che la notizia aveva avuto su Malfoy.

Era stata perquisita la sua casa, e francamente anche Hermione sarebbe stata turbata da una cosa del genere, se si fosse trovata nella sua situazione. Ma non lo era.

Harry continuò a parlare della sua teoria sempre valida sul fatto che Malfoy fosse un Mangiamorte, e Ron non riuscì a sviare la conversazione.

"Andiamo a trovare Hagrid stamattina? Non lo vediamo dall'inizio del trimestre e comincio a preoccuparmi per lui. Quando è stata l'ultima volta che uno di voi l'ha visto nella Sala Grande?"

Questo portò Harry su un'altra strada e concordarono di incontrarsi più tardi nel parco per andare a trovare Hagrid. Fu una visita che non iniziò esattamente bene.

Divenne chiaro che Hagrid era arrabbiato con loro per non aver continuato con Cura delle Creature Magiche. Proprio quando lo avevano consolato per quel problema, aveva iniziato a piangere per Aragog. Hermione non aveva mai avuto la fortuna di conoscere Aragog, ma dagli sguardi che Harry e Ronald si scambiavano non era forse un male che la creatura stesse morendo. Naturalmente non era una cosa da dire di fronte ad Hagrid.

Passarono la maggior parte della domenica con Hagrid, aiutandolo anche un po' con il suo orto personale. Harry era bravo con Fierobecco e Hermione vide che forse non salutava solo Fierobecco. Doveva sentire un legame con Sirius attraverso il grande ippogrifo. Hermione, però, si tenne a distanza.

Quando tornarono al castello per lavarsi prima di una cena anticipata, furono sorpresi nei corridoi da Lumacorno. Li stava invitando a una cena privata e Hermione aveva già detto di sì, quando Harry rifiutò e il cuore le sprofondò nella pancia.

"Mi dispiace, signore, ma questa sera sono in punizione con Snape. Magari un'altra volta".

Lumacorno sembrava imbronciato alla prospettiva di non avere il suo ovvio studente modello presente alla cena, ma sia Harry che Hermione sapevano che non poteva fare nulla per impedire a Snape di tenere Harry in punizione il più a lungo possibile quella sera.

Lumacorno li lasciò per andare a pulire. Ron non disse una parola per tutto il tragitto verso la torre dei Grifondoro. Una volta attraversato il buco del ritratto, si diresse direttamente verso il bagno dei ragazzi e borbottò qualcosa che Hermione non poteva né voleva decifrare. Ancora una volta sorprese Lavanda che sbatteva le ciglia verso Ron, che però questa volta non se ne accorse.

"Vorrei che ti unissi anche tu a questa cena, Harry. Non voglio proprio andarci da sola". Hermione si agitava con le maniche.

"McLaggen?"

"Sì, sarà ancora più orribile a causa di ieri, ne sono certa. O ancora più pieno di sé, se è possibile. Oh, forse riuscirò a trovare qualche altra scusa per uscire da questo ridicolo Lumaclub".

"Lumaclub?" Anche Ginny era appena entrata dal buco del ritratto e si unì alla conversazione.

"Ci vai stasera, Hermione?"

"Davvero?" Il sollievo cominciò a serpeggiare nel ventre di Hermione.

"Sì. Anche se pensavo che avrei potuto...".

"Oh, grazie al cielo! Prometti di non lasciare mai il mio fianco per tutta la sera, Ginny?" Hermione era consapevole di avere un aspetto e un suono disperati, ma non voleva davvero sottoporsi a McLaggen più del necessario.

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