𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝙽𝚞𝚖𝚎𝚛𝚘 3

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Un fascio di luce dorata squarciò le tenebre.
Così calorosa e radiante quella luce che quasi mi accecava. Proveniva dall'alto ma non si vedeva né l'inizio né la fine di quel fascio dorato che man mano mi illuminava il viso; sembrava di stare in un mare di miele, così dolce e avvolgente... In quell'ambra si definì una figura sempre più delineata: aveva il corpo scuro con riflessi e occhi dorati, aveva dei capelli corti e fluttuava come un bambino che voleva giocare in quel chiaro cielo.

"Qualcuno vorrebbe giocare con me?...Mi sento così solo e annoiato da quando mamma e papà sono andati via..."

Cercava e si dimenava nell'aria alla ricerca di un compagno di giochi... Io volevo parlare ma la mia bocca non riusciva neanche ad aprirsi da quando è stata colpita anch'essa da quella luce... Ero così confuso...Eppure speravo che qualcuno potesse giocare al mio posto con quel povero orfanello.
Il bambino dorato arrivò infine a quella che sembrava essere una vera e propria statua di marmo pregiato, raffigurante tre figure: un uomo e una donna che tenevano per mano un ragazzino.
Il bambino diventò subito estremamente felice riconoscendo quelli che erano i suoi genitori, iniziò a svolazzare attorno a loro pieno di gioia dicendo:"Mamma papà siete tornati a prendermi?!... Finalmente, non sapete quanto mi siete mancati... Era così triste e noioso stare da solo senza di voi...Ma sono riuscito a non piangere per tenere saldo il nome della nostra famiglia, come mi avete insegnato voi."
Cercò così di prendere la mano piena di accessori e gioielli della madre o la mano del padre con cui teneva una valigetta da lavoro... Stranito che non ricambiassero il suo gesto iniziò a osservare il piccolo che era al centro e che teneva le mani di entrambi i suoi genitori "Sei per caso un mio nuovo fratellino?... Per favore mi dici cos'hanno mamma e papà?... Sono arrabbiati con me per caso?... Non mi parlano più..."
Il bambino di marmo non rispose... Eppure le facce dei suoi genitori erano sempre così felici e sorridenti anche quando lui non c'era più fra di loro.
Da dietro la statua, una nuova voce prese l'attenzione del bambino prima che esso potesse iniziare a piangere "Non disperarti, ci sarò sempre io se vorrai giocare..." era un angelo simile a una stella, il suo bagliore era simile a quello della luce smagliante che continuava a illuminarmi ancora il volto.
Il bambino osservò l'angelo cercando di restare il più tranquillo possibile con gli occhi lucidi e pieni di lacrime "Davvero?... Sempre?... Ma dove sono i miei genitori? ... Mi mancano tanto..." era ormai rassegnato quando l'angelo lo prese in braccio e lo alzò al cielo "Certamente, ogni volta che vorrai mentre aspetteremo i tuoi genitori... E nel mentre mangeremo tanti dolci e quello che più ti piace, cosa ne dici?"
L'angelo dai biondi capelli osservò il bambino che con un timido quanto gioioso sì del capo accettò la sua proposta, abbracciando infine il suo salvatore che lo illuminò del tutto con la sua luce prima di dirigersi insieme verso la luce.

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