NATASHA'S POV
Non riesco a manterene l'eccitazione. Il campanello squilla. Corro giù e mi posiziono davanti al portone di casa ma prima mi sistemo un po' i capelli,aggiusto la mia francia e cerco di abbassare la tensione.
Chissa com'è questo Malik,ora lo scoprirò. Apro il portone e rimango immobile.
Una testa piena di capelli bruni che forse non tagliava da parecchio tempo ma comunque belli. Il suo sguardo si posa su di me mentre la sua mano passa trai suoi capelli. Occhi marroni,cioccolato al latte. La sua carnagione scura come i suoi occhi. Sento cose mai provate nello stomaco.
-"Buonasera,questa è la casa Peterson?" una voce sexy esce dalle sue labbra.
-"Buonasera,sì è questa casa Peterson. Mio padre é il professor Peterson,i ripetizioni vero?" sorrido. Mostrava uno sguardo misterioso,sexy ma timido allo stesso tempo. Sentivo che questi ragazzo era abbastanza complicato,ma una volta conosciuto sarebbe stato fantastico.
-"Eh già,sono proprio messo male." sorride. Il suo sorriso mi incanta.
-"Non stare lì sulla porta,accomodati." li faccio strada.
-"Grazie mille."
-"Vuoi qualcosa da bere?"
-"No,non preoccuparti."
Sembrava un po' teso e in imbarazzo. Ho bisogno di farlo sentire a suo agio.
-"Vado a chiamare mio padre dal suo studio. Un attimo."
-"Si si certo."
Si limitava a sillabare solo alcune parole. Era davvero agitato.
Salgo le scale e vedo Emily farmi l'occhiolino dalla sua camera. Continuando il corridoio arrivo nello studio di papà . Era seduto sulla sua scrivania a scrivere qualcosa.
-"Ehi pà,è arrivato Malik."
-"Oh è già qui? Grazie mille tesoro,digli che scendo tra due minuti. Nel frattempo fallo sentira a tuo agio."
-"Ma come?"
-"Guardate un po' di TV." sorride."Merda. E ora come faccio?"
Io sono sempre stata impacciata con i ragazzi.
-"Respira Natasha, respira." Sussurro.
Scendo di sotto e lo trovo ancora lì, fisso immobile, stavolta con il cellulare fra le mani e il capo chinato.
Mi avvicino a lui e sembra che non se ne sia nemmeno accorto. Solo quando mi siedo accanto a lui sul divano sembra accorgersi della mia presenza.
-"Beh, qual è il tuo nome? Mio padre mi ha detto solo il tuo cognome."sorrido cercando di essere carina ed educata il più possibile.
-"Scusami, io sono Zayn." Mi porge la mano e mi sorride.
Ha un tatuaggio sulla mano, ma non riesco a decifrare cosa sia.
-"Natasha."rispondo ricambiando il sorriso. -"sei sicuro di non volere qualcosa da mangiare? Ho preparato dei muffin questa mattina."
-"Oh, i muffin li adoro. Mi hai convinto, ne prendo uno." Sorride.
CHE SORRISO.
-"Vado subito a prenderlo, nel frattempo fa come a casa tua. Il telecomando è sotto il cuscino, accendi la TV. "
-"Vabene."risponde timidamente.
Sembra che abbia sbalzi d'umore questo ragazzo.
Prendo due muffin dal microonde e li poso in un piatto che porto in salotto.
-"Ecco qui."poso il piatto sul tavolino dinnanzi al sofà. Zayn intanto aveva acceso la TV.
-"Sembrano così buoni." Si lecca le labbra.
Bene, inizio a sentire caldo.
-"Cosa vuoi che metti alla TV? Papà scenderà tra poco, deve finire delle piccole faccende nel suo studio.
-"Per me va bene anche parlare."
-"Perfetto. Possiamo conoscerci meglio così. "Sorrido e mi pento di quello che ho detto. Potrebbe sembrare che io sono interessata a lui un po' troppo.
Zayn sorride.
-"Beh, sei nata qui a Holmes Chapel?" Tira un morso al muffin.
-"No, veramente è poco che siamo qui. Veniamo dall'Italia."
-"Oh l'Italia che bella. Non ci sono mai andato. "
-"Ti ci porto io!"rido. Ride anche lui.
-"Buonissimo il muffin. Magari l'altro lo porto a casa." Sorride.
-"Ne sarei felice." -"E tu da dove vieni?"
-"Beh io sono nato a Bradford però mio padre ha origini pakistane."
-"Ora capisco il colore della tua carnagione. È bellissima."
-"Grazie mille, sei davvero gentile."
-"Ma va figurati. Sai vorrei andare in Pakistan a fare un viaggio."
-"Ti ci porto io!" Mi fa l'occhiolino.
Arrossisco.
-"Perfetto."sorrido. Sentiamo dei passi e poi una voce.
-"Vedo che vi state conoscendo." Dice papà.
-"Sì, signor Peterson. "Dice Zayn.
Caspita come riesce a passare da una situazione all'altra questo ragazzo. Vorrei essere come lui.
-"Beh ora è tempo di studiare signorino Malik."
-"Sì signore."si alza e si dirigono di sopra nello studio di papà.
Mentre sale le scale Zayn si gira e mi fa l'occhiolino.
OH. MIO. DIO.
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Let me be yours || Harry Styles
FanfictionEmily, 17 anni, studentessa modello, è costretta con la sua famiglia a lasciare il suo paese natale per dirigersi in Inghilterra, Holmes Chapel,dove il padre inizierà una carriera di insegnante. Così Emily, sarà costretta a frequentare un nuovo coll...