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Jimin aveva appena finito di farsi truccare e adesso si stava ammirando allo specchio per esser davvero certo che con quel make-up gli stesse effettivamente così bene come diceva Jungkook

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Jimin aveva appena finito di farsi truccare e adesso si stava ammirando allo specchio per esser davvero certo che con quel make-up gli stesse effettivamente così bene come diceva Jungkook.

Il suo trucco era stato scelto rigorosamente dal viola che, contrariamente a ciò che Jimin si aspettava, aveva passato il tempo a guardare le notifiche sul telefono e il castano vedendo questo atteggiamento menefreghista si era innervosito talmente tanto che aveva deciso che sarebbe stato meglio lasciar perdere quel ragazzo.

«Mh si è carino come trucco» disse semplicemente Jimin poggiando lo specchio sul tavolino del salone, poi prese il suo telefono e si diresse verso l'uscita lasciando solo il viola e anche con un conto da pagare.

«Jimin aspetta!» disse di corsa il viola dando i suoi soldi alla ragazza e non si preoccupò nemmeno di ricevere il resto. Corse dietro il ragazzo fin quando non lo fermò dalla spalla.

«Jimin diamine, che ti prende?» chiese senza una traccia di fiatone. I vampiri erano abituati a corse frenetiche e questa era stata una vera è propria passeggiata per il viola.

«Ah che mi prende! Se forse te ne sei accorto sei stato venti minuti a guardare le notifiche sul tuo cazzo di telefonino e quando ti ho chiesto il colore delle labbra non hai nemmeno guardato ciò che la truccatrice aveva a disposizione, ti sei solo sprecato nel dire "nero"» disse Jimin guardandolo negli occhi come se la sua unica arma fosse quella, anche perché messo a confronto con il corpo mastodontico del ragazzo dinanzi a sé, Jimin era più simile ad una formichina.

«Perché sapevo già ogni dettaglio del tuo trucco, l'ho scelto io se non te lo ricordi...e poi le tue labbra con questa tinta nera sono favolose...» disse il viola passando lentamente un dito sul collo del minore, sapeva come annebbiare le menti delle sue vittime.

«Jungkook non iniziare...» disse il castano poggiando la mano su quella del maggiore volendo scansare quel tocco così dannatamente piacevole.

«Jimin se non inizio io qui la situazione non prende piede...vuoi dirmi che anche tu non hai una voglia matta di baciarmi? Perché mi sto trattenendo da quando hai addentato il primo mochi» confessò il viola prendendo nelle sue mani ogni pulsazione cardiaca del castano.

Nel mentre teneva la mano ancora ben ancorata sul collo del minore sentì come la sua carotide aveva iniziato a pulsare incessantemente, cazzo doveva trattenersi. Le pupille del castano erano fisse su quelle del viola che piano piano si stavano colorando di rosso....rosso fuoco, rosso passione, rosso sangue.

Questa era una delle caratteristiche principali dei vampiri del sud. Sapevano mantenere benissimo il controllo, non si lasciavano ammaliare da un semplice collo candido e puro come quello di Jimin, loro dovevano sentire di più, avevano bisogno di pulsazioni, frequenze cardiache che correvano, sudorazione elevata, annebbiamento della mente, passione...sangue puro.

Il viola aveva trovato in Jimin tutti quei dettagli non appena l'aveva visto.

Il suo collo era candido come la prima neve che toccava il suolo in piena notte, i suoi battiti erano decisi e lenti, sudorazione ben presente in quanto il castano si sentiva sempre messo in soggezione da ogni piccola cosa, aveva la mente annebbiata da quando si erano incontrati, il suo sangue era immacolato...cazzo gli mancava solo la pura passione.

𝙑𝙖𝙢𝙥𝙞𝙧𝙚 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora