Non è sempre stato così, non sono nata 'cieca' i miei occhi vedevano da bambina, conosco ciò che mi circonda perfettamente. Ho potuto riempirmi gli occhi del colore del mare, del volto dei miei genitori, insomma, ho un'immagine perfetta di tutto ciò che mi importava.A me va bene.
Da quanto i miei occhi hanno deciso di spegnersi, mi lasciano vedere solo macchie biancastre e grigie, non mi lasciano mai al buio, ho sempre un piccolo cielo nuvoloso davanti a me penso... o è così che mi piace vederla. Mi capita di vedere dei 'flash' ultimamente per un attimo in modo abbastanza sfocato, riesco a percepire qualche colore, ma niente di importante, almeno non lo è per me.
Non voglio illudermi di tornare a vedere e non voglio dare false speranze ai miei, quindi ho deciso di non parlarne con nessuno.
Ho smesso di vedere all'età di 13 anni, così.. all'improvviso, mentre le altre ragazze si avviano in una nuova fase della vita, l'adolescenza, io mi perdevo in un tunnel di corse in vari viaggi per diversi ospedali e medici.. con ognuno la propria teoria, ma l'unica teoria che contava per me era la mia e pensavo "non ce la farò a sopportare questa situazione è troppo grande per me".
Mattino, 8:15,è, la mia fedelissima Siri fa il suo lavoro dicendomi che ora è, mi alzo e si ricomincia.
Colazione,doccia, mille avvertenze dalla mamma e si esce, ah non sono sola, ho con me il mio migliore amico, si chiama Shiro, un dolcissimo maremmano bianco che mi fa da guida da anni, lui è i miei occhi, mi fido di lui come di me stessa.
Passo una giornata serena, fino a quelle maledette 21:00....
Un lampo di luce giallo che mi stordisce, non ricordo più nulla, sono a terra sento il freddo dell'asfalto sotto la schiena..
" sono caduta?! avrò perso l'equilibrio... dov'è Shiro..???
Mille pensieri che mi trapassano come un'autostrada da un orecchio all'altro,poi un lamento così vicino ma così leggero non riesco a capire..."
Provo a mettermi seduta, sento una fitta assurda al ginocchio sinistro, "è bagnato, sarà sangue"
Sento che sto perdendo i sensi, ho paura.
Mi risveglio, sono a casa, sento l'odore mandorlato delle mie candele in camera mia ma, non sono tranquilla, sento quest'agitazione salire senza freni dentro di me!! voglio sapere cosa mi è successo!
"Mamma!!!"
Urlo come una matta, sento i suoi passi, sta corrrendo verso di me..
Lea: "Mamma, cosa mi è successo?"
Mamma: "stavi attraversando la strada, quando una coppia litigava in auto, lui ha perso il controllo e ti ha scaraventata a terra"
'ecco adesso piange, non può proprio succedermi nulla' penso...
mia madre soffre per me, anche se mi sbuccio un ginocchio, pensa che io abbia già ricevuto abbastanza batoste, non accetta che mi succeda altro e prova a proteggermi, un po' come fa' Marley con il suo piccolo Nemo.
Vorrei che avesse imparato ad essere forte tanto quanto ho imparato ad esserlo io.
Vorrei star bene, non per me stessa ma per lei, solo per lei.
Lea:" e Shiro? Dov'è??
Mamma:" ..lui, beh lui vedendoti a terra, è corso fino a casa a chiedere aiuto, vedendolo arrivare di corsa, da solo, ci siamo resi conto che ti fosse successo qualcosa" e aggiunge " ti ha protetto, si è messo fra te e l'auto..'
Cerco di mettermi seduta, sposto le lenzuola...ho una ferita alla gamba, credo mi hanno messo dei punti, un dolore fortissimo alla nuca, sono fasciata qui, tocco le mie braccia e anche il resto del corpo, lentamente, sento diversi tagli..
Ma ehi, sto bene. Va tutto bene.
"Il mio piccolo si è ferito a quanto pare, avrà bisogno di diverse cure dal veterinario.
Non dovrebbe proteggermi così, lui non è il mio scudo, ma i miei occhi.
Come farei senza di lui?!"
Da quella notte, ho sempre lo stesso incubo, ho quest'immagine in testa, l'auto che mi prende in pieno e mi fa volare.. e cado sentendo gli stessi dolori, le stesse sensazioni .
Salto dal letto, come tutte le notti ormai mia madre è accanto a me, mi carezza i capelli e mi parla sottovoce.
Grazie mamma.
Passa una settimana, andiamo in ospedale, oggi è il giorno delle visite e tolgono i punti finalmente! Anche il mio Shiro oggi torna a casa.
Attraverso il corridoio dell'ospedale camminando nervosamente, mia madre è rimasta indietro con una sua cara amica a raccontargli cosa mi fosse successo..
Mi siedo, sento una voce maschile mi è quasi familiare che si avvicina..
Sento di averla già sentita, ma non ricordo, si avvicina, sento un calore al collo... è il suo respiro mi fa solleticare dai miei stessi capelli..
" ricordi? è il mio posto"
Ma.. ma è Edoardo, il ragazzo della spiaggia , gli accenno un sorriso imbarazzato, in mezzo le mie fossette
Edoardo: "che cosa ci fai qui? tutte queste bende, cosa ti è successo?"
Lea:" ho avuto una specie di incidente, un auto mi ha travolta, ma eccomi qui! Abbastanza sana e salva"
Mi sorride lo so... mi prende le mani, "perchè si avvicina così tanto a me prima il collo adesso le mani, questa vicinanza mi rende nervosa ma allo stesso tempo mi piace".
Edoardo: " mi dispiace molto per quello che ti è successo....sai mentre ti guardavo sorridere non ho potuto fare a meno di notare un particolare, sai abbiamo le stesse fossette ai lati della bocca.. senti!"
Mi prende le dita e se le passa sul viso, sento le sue fossette, ha un viso molto liscio e morbido.. quanti anni avrà?..
Lea: " ah, si sono proprio allo stesso punto, entrambe, peccato non possa vederle"
Edoardo:" già....ma, adesso devo andare, sai io qui ci lavoro, sono un infermiere in reparto nascita, mi occupo dei bambini appena nati"
lui lavora qui... un ragazzo che si occupa di bambini appena nati, non è una cosa dolcissima?
Lea:" va bene, allora... buon lavoro"
Esco dall'ospedale con una strana sensazione di benessere .. ero felice di averlo riincontrato!
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Guarda, con i miei occhi.
Romance..erano in grado di urlarti dal più profondo le loro vere intenzioni, sperando che tu riuscissi a vederle, i suoi occhi, il riflesso della sua anima. la storia di Lea ed il suo incontro con Edoardo. #dramatic story.