Capitolo 6

52 7 1
                                    

«Chiudi la bocca Jimin» disse Hoseok mentre un sorriso gli allargò le labbra. L'omega gli lanciò un'occhiata di sbieco ma poi fece come gli aveva detto. Ma era difficile riuscire a rimanere con una faccia seria! Taehyung sospirò scuotendo la testa per poi sorridere al tentativo fallimentare di Jimin di tenere le labbra sigillate.

«E quindi poi te ne sei andato con il culo all'aria?» continuò Hoseok mentre riprendeva a sorseggiare il suo frullato alla fragola.

«Non ero propriamente con il culo all'aria» precisò, poi continuò «e comunque il mio appartamento era vicinissimo, non avrei avuto nessun problema anche se fossi stato completamente nudo».

Jimin arcuò un sopracciglio scettico e si mosse agitato sulla sedia.

«Sì come no, secondo me quell'alfa non ti avrebbe fatto toccare nemmeno terra se fossi stato nudo per davvero».

Taehyung scosse di nuovo la testa mentre con una mano allontanava la tazza di the ormai vuota.

«Ho appena finito di raccontare di come ha palesemente confermato che non gli piacciono i ragazzi» disse con tono annoiato «al massimo mi avrebbe cacciato dalla libreria con disgusto».

Gli altri due lo guardarono come se fosse stupido ma semplicemente evitarono di esternare il loro pensiero. In fondo non avevano nessuna prova che a quell'alfa piacessero anche i ragazzi. Ogni volta che si presentava alle feste, organizzate da Jackson Wang la maggior parte delle volte, era sempre circondato da ragazze di ogni età. E puntualmente ogni sera varcava l'uscita con vestiti stropicciati e capelli intrecciati. Non c'erano dubbi: Jeon Jungkook era etero al 100%.

Ma nonostante questa prova schiacciante, il fatto che Taehyung avesse raccontato che l'alfa fosse rimasto imbambolato alla vista delle sue gambe nude la diceva lunga sulla realtà dei fatti.

«Invece tu Jimin che ci racconti?» Hoseok lo osservava con sguardo luccicante mentre si reggeva il volto con entrambe le mani.

«Cosa dovrei dire?» chiese confuso mentre infilzava con la forchetta l'ultimo pezzo di torta che aveva ordinato.

«Sai, alla festa...» rispose l'alfa mentre gli occhi vagavano incerti sulle pareti della caffetteria.

Taehyung annuì mormorando a bocca chiusa e si strinse nella giacca di pelle che indossava. Aveva ascoltato quella storia almeno una decina di volte dalla bocca di Jimin, ma in tutte le occasioni in cui l'aveva raccontata Hoseok non era mai presente.

«Oh» le labbra dell'omega si mossero appena per poi tornare a sigillarsi in una linea dura «non è successo niente di che in realtà».

Taehyung strabuzzò gli occhi in modo estremamente drammatico e si voltò verso Hoseok.

Questo aveva un'espressione decisamente seria e per nulla ironica come quella del più piccolo.

«Da quello che ho sentito non mi sembra proprio nulla» indagò l'alfa accentuando sempre di più i lineamenti duri del volto.

Taehyung rimbalzava con lo sguardo da uno all'altro non sapendo bene cosa dire e l'atmosfera improvvisamente tesa non lo aiutava affatto, mettendolo enormemente a disagio.

«Mi ha solo guardato per quanto, cinque minuti?» Jimin alzò gli occhi al cielo e poi li fissò in quelli di Hoseok «sono stato uno stupido a credere che significasse qualcosa, hyung» sospirò così forte che il petto si sgonfiò e le spalle si abbassarono di colpo.

Chi voleva prendere in giro? Cosa si aspettava esattamente? Yoongi non lo aveva mai calcolato in tutti quegli anni e sicuramente non avrebbe iniziato proprio in quel momento.

MOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora