Capitolo 8

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Dopo momenti che sembrarono ore, Jimin riemerse seguito da Yoongi, entrambi con un'espressione imbarazzata sul volto. Nessuno poteva sapere quello che era successo tra i due, ma dalla tensione che gravitava intorno a loro non erano necessarie parole.

Soprattutto Jimin che non riusciva a togliersi quel sorriso timido dalle labbra, ancora un po' incredulo e a corto di fiato per quello che era successo. Quando era uscito di casa ore prima non si sarebbe mai aspettato di scoprire in Min Yoongi il proprio compagno, un mese prima dal suo compleanno per di più. Certo mentirebbe a sé stesso se dicesse che non ci aveva mai pensato o sperato, però sapeva benissimo che sognare ad occhi aperti era pericoloso per la sua sanità mentale. E mentre camminava ancora con evidente eccitazione, sentiva la presenza dell'alpha accanto a sé, sicura e solida, come se anche lui ancora faticasse ad abituarsi a quella nuova dinamica nata tra di loro. Con una mano poggiata leggera ma stabile sulla parte bassa della schiena dell'omega, Yoongi guidò entrambi verso una zona più tranquilla, manovrandosi tra i corpi sudati degli invitati senza curarsi delle occhiate e dei sussurri che inevitabili li seguivano come un'ombra.

Le persone si allargavano naturalmente al loro passaggio, come se la loro aura fosse troppo forte da sopportare sulla propria pelle. In pochi istanti raggiunsero il bar in fondo alla sala dove alcuni invitati erano intenti a sorseggiare drinks ed a chiacchierare. Jimin intercettò la figura di Taehyung appoggiato al bancone mentre girava con noia la cannuccia di quello che sembrava un cocktail molto colorato. Sentendo quasi la presenza della nuova coppia Taehyung volse il capo giusto in tempo per vedere Jimin esitare per poi prendere per mano l'alpha. Con le mani intrecciate avanzarono verso di lui e Taehyung d'istinto provò un forte senso di gelosia. Una piccola fiammella che gli scaldò le viscere per poi spegnersi completamente. La seconda emozione che provò fu vergogna. La sentiva mandargli il corpo in fiamme e rendergli i palmi delle mani umidi. Per questo motivo quando finalmente la coppia fu abbastanza vicina per poter parlare senza urlare per la musica troppo alta riuscì ad abbozzare un sorriso.

"Jimin..." disse Taehyung sporgendosi un poco verso il suo amico per riuscire meglio a leggergli gli occhi grandi ed espressivi. Tutto quello che ci trovò fu però imbarazzo ma contentezza e soprattutto quel velo di incertezza era momentaneamente sparito. Taehyung si sentì sollevato perché nonostante provasse un pizzico di gelosia verso il suo amico e il suo (nuovo) compagno, non voleva assolutamente assistere ad un Jimin insicuro.

L'omega gli sorrise radiante in risposta e gli lanciò le braccia al collo stringendolo forte al suo petto, tanto che Taehyung riuscì persino a sentire il battito frenetico del suo cuore che rimbombava tra di loro. In quella nuova posizione Taehyung scrutò con malcelata diffidenza il viso dell'alpha che, rimasto in piedi dietro al suo migliore amico, imbarazzato ricambiò con un sorriso incerto. Da così vicino poteva vedere come i capelli verde menta gli incorniciavano il viso perfettamente, come gli occhi scuri venivano illuminati ogniqualvolta le luci della festa cambiavano intensità e colore. Poteva osservare come l'aura dell'alpha aveva poco a che fare con la sua altezza. E Taehyung comprese il suo amico un po' di più, perché Yoongi era dannatamente bello, ma allo stesso tempo un po' gli stava sulle palle perché per anni lo aveva fatto soffrire senza rendersene conto. In quel momento però non erano pensieri su cui voleva riflettere, soprattutto perché Jimin sembrava vibrare per quanto era felice e nervoso allo stesso tempo. Taehyung lo strizzò un po' più stretto a sé per poi lasciarlo andare, regalandogli un sorriso rettangolare quando incrociò gli occhi grandi e sempre luminosi dell'omega. Aveva le guance colorate di un rosa e i capelli argentei che riflettevano le luci sembravano dargli un'aria eterea e sovrannaturale, quasi che Jimin non appartenesse allo stesso pianeta di Taehyung, e forse era vero.

"Dove sono finiti tutti gli altri?" Jimin chiese guardandosi intorno. Yoongi, rimasto tutto il tempo dietro di lui si avvicinò e posò un braccio intorno alla vita dell'omega, come a trattenerlo a sé come ad evitare che da un momento all'altro potesse scomparire. L'omega notando il gesto abbozzò un sorriso timido e si rilassò, appoggiandosi comodo al petto dell'altro.

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