"Heavenly", Flunk

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Chiudere gli occhi e dormire.

Mia non desiderava fare altro.

Si sentiva così stanca.

Dopo esser corsa nella sua stanza alla velocità di un razzo, aveva serrato la porta con un doppio giro di chiave. Che illusa! Davvero pensava che una serratura vecchia almeno di un secolo potesse tenere lontani gli incubi più che reali del castello?

Con i battiti del cuore ancora accelerati, saltò nel letto e iniziò a rigirarsi, speranzosa di trovare finalmente, tra uno sbadiglio e l'altro, la posizione giusta per riuscire ad addormentarsi. Non che ci sperasse più di tanto, visto che la sua mente non sembrava affatto intenzionata a smetterla con le teorie strampalate sulla natura di Ada e dei suoi figli.

Davide e Tommaso.

Non era un sogno.

Li aveva davvero visti. Durante la festa erano corsi nel bosco con le facce luminescenti.

E dire che quasi quasi ci era riuscita a convincersi di essersi immaginata tutto riguardo a quello che aveva fatto Davide nella veranda, la sera prima. Invece, no. Ora non poteva più negarlo. C'era sul serio qualcosa di innaturale e sinistro in lui. E lo stesso valeva per suo fratello.

Dovrei raccontare tutto a zia Susi, rifletté con un sonoro sbadiglio.

Peccato che non mi crederebbe mai...

Si girò per l'ennesima volta sotto le coperte e si stropicciò gli occhi. Okay, doveva provare in qualche modo a rilassarsi, o davvero non avrebbe chiuso occhio per tutta la notte. Decise di fare un tentativo con la tecnica di respirazione che aveva imparato al corso di yoga. Avrebbe modulato il respiro fino a rallentarlo. Un gioco da ragazzi. Si voltò sulla schiena e, dopo aver disteso le braccia lungo i fianchi, iniziò a visualizzare i muscoli del suo corpo allungarsi e distendersi uno ad uno. Poteva farcela, sentiva già che i battiti del cuore stavano riacquistando un ritmo accettabile. E in effetti fu quasi un miracolo, ma alla fine quel piccolo stratagemma funzionò, infatti, prima di potersene rendere conto, Mia si trovò di nuovo immersa in un turbine di sogni. Le emozioni spaventose vissute nel castello rievocarono in lei il ricordo del salone delle cerimonie, dove Ada, cristallizzata in un loop senza sosta, si stava ancora esibendo nell'incredibile performance canora di quella stessa sera, mentre le sue dita affusolate ramificavano allungandosi veloci in ogni direzione, assumendo l'aspetto di aridi tralci affilati. Davide e Tommaso, intanto, correndo in ampi cerchi, le sfrecciavano sotto agli occhi, tra alberi e cespugli, simili a due animali selvaggi che poco alla volta perdevano consistenza nei riflessi opachi della luna, fino a ridursi in bianche fiammelle incerte, smosse soltanto dalla brezza gelida della notte. Mia si rivide scappare lontano da loro, nel buio del bosco, tra i tronchi spogli e la sterpaglia, fino a quando, all'improvviso, l'oscurità della foresta si dileguava nella fosca penombra del corridoio senza fine situato all'ultimo piano del maniero e una distanza incommensurabile la separava dalla sagoma indefinita di sua madre.

La mamma.

Poteva quasi sentirne il profumo, nel sogno. Sfocata ma viva, evanescente tra le mille pieghe di riflessi rossi creati dalla penombra, se ne stava protesa a braccia aperte, in un'invocazione muta. Lottando contro una forza invisibile che pareva volerle impedire a tutti i costi di raggiungerla, Mia continuò ad avanzare, un passo alla volta, fino ad arrivare a pochi centimetri da lei, tanto vicina da poterla sfiorare semplicemente allungando una mano. Ma ecco che allora l'immagine della mamma si dissolveva in una spirale di foglie accartocciate e sfrigolanti, mentre un odore di legno bruciato si spandeva nell'aria, tanto pungente da pizzicare nelle narici. Mia però non volle fermarsi e, procedendo a testa bassa, avanzò verso il turbine scuro di lamelle che, come sollecitate dalla sua presenza, iniziarono a palpitare e a cambiare colore, abbandonando le tonalità cupe, per illuminarsi dei più vividi riflessi autunnali. Era così emozionante vederle espandersi e contrarsi ritmicamente! Vibravano all'unisono e compatte, simili a un enorme cuore rosso sanguigno, un organismo animato fatto di atomi cangianti, infinitamente seducente nella sua meravigliosa essenza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2022 ⏰

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