coraggio.

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Durante l'anno e mezzo che li aveva portati fino al quinto superiore il rapporto di Manuel e Simone si era evoluto in modo esponenziale sotto lo sguardo di chiunque intorno a loro. Nessuno ne era sorpreso, né a casa né in classe, tutti ormai erano abituati a vederli vivere in simbiosi, a vederli mettersi a proprio agio a vicenda o a guardarsi come se fossero la cosa più importante sulla faccia della terra.

Nessuno ne era sorpreso, nemmeno Manuel e Simone che continuavano la loro vita in modo tranquillo.

E sarebbe stato normale per una coppia vivere serenamente tutti quei loro gesti e quelle accortezze, era quello a cui ognuno aspirava nella propria relazione. Peccato, però, che Manuel e Simone non stessero insieme.

Alla fine del terzo superiore le persone che frequentavano quotidianamente si erano dette che ci sarebbe solo voluto un po' più di tempo per far si che il loro rapporto sfociasse in qualcosa di più di una semplice amicizia, poi però in quarto superiore Manuel aveva fatto coming out come bisessuale e tra loro niente si era mosso.

"Serve ancora un po' di tempo" continuavano a dire, poi però Simone si era fidanzato con qualcuno che non era Manuel e al maggiore sembrava andare bene così "me pare felice" rispondeva a chiunque e per gli altri non ci volle molto a capire che la felicità del minore veniva messa prima della sua.

Ed infine dopo 6 mesi di relazione Simone si era lasciato con quel ragazzo. "È questo il momento, mo si metteranno insieme" avevano detto, ma quello decisamente non era stato il momento ed erano arrivati in quinto superiore come una coppia, ma senza esserlo.

Tutti vedevano il loro rapporto, chiunque posasse gli occhi su di loro per più di un minuto, tutti, compreso Salvatore.

Salvatore era un signore di circa 75 anni che, una volta andato in pensione, aveva deciso di aprire un piccolo bar sotto casa sua, per la precisione un cat house bar. Aveva iniziato ad aiutare dei trovatelli fuori il palazzo lasciandogli del cibo, ma quando con il passare dei mesi quei trovatelli erano diventati una vera e propria colonia, aveva deciso di dargli una casa tutta loro occupando anche il suo tempo libero, dando vita a Cupcat.

Chiunque descriverebbe Salvatore come buono e intelligente, anche Manuel e Simone che lì c'erano capitati per caso ma che avevano continuato ad andarci per il colpo di fulmine che aveva avuto il minore con quel posto. Passavano di lì ogni volta che potevano, a colazione, a studiare o semplicemente dopo scuola ed era bastata una sola settimana per entrare nelle grazie dell'anziano signore che aveva iniziato a trattarli in modo amorevole.

Non aveva mai detto niente sul loro rapporto, si limitava ad osservarli durante le ore che passavano lì, notando come l'uno fosse estremamente attento all'altro. In particolar modo aveva focalizzato la sua attenzione su Manuel che spesso e volentieri compiva alcuni gesti in modo naturale come levare le noci da sopra il cornetto di Simone, che a lui le noci non piacciono ma quel cornetto gli piaceva comunque da morire, o lo osservava quando Manuel lo guardava e basta, vedendo un amore puro tramite quegli occhi.

Il ragazzo sapeva benissimo di essere costantemente osservato, lo sapeva perché un giorno Simone lo aveva lasciato solo al tavolo per andare al bagno e lui aveva afferrato la sua tazza per soffiarci dentro e raffreddare il tè. Durante quell'azione i suoi occhi si erano alzati verso il bancone e lì aveva incontrato lo sguardo di Salvatore che lo studiava in un misto tra il divertito e l'intenerito.

"Poi se scotta sennò" aveva cercato di giustificarsi, non rendendosi conto che la toppa sarebbe stata peggio del buco.

Da quel giorno Manuel sapeva di essere totalmente esposto agli occhi dell'anziano signore che, però, non aveva mai proferito parola in merito.

«ciao Salvato'» pronunciò entrando dalla porticina a vetri, Simone dietro di lui era immerso in un'enorme felpa bordeaux e stringeva tra le mani la bretella del suo zaino.
«eccovi pure oggi, Simo' Venere è tutto il giorno che ti aspetta al tavolo vostro» disse indicando la gattina nera appallottolata sulla poltroncina.

Tazze. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora