Sapevo già che sarei stata io l'eliminata di quella sera. Lo avevo ammesso a me stessa ormai dall'inizio della puntata, quando mi resi conto di essere la più debole di tutti i partecipanti rimasti. Come mi aspettavo arrivai al ballottaggio finale, contro Dario. Capii subito che i giudici preferivano di gran lunga il modern dell'allievo, mio avversario, rispetto al mio neoclassico che non era abbastanza per batterlo.
Proprio io e Dario fummo i primi a tornare in casetta, era triste pensarlo ma ormai i miei sette mesi all'interno della scuola e della casetta erano finiti, molto presto avrei dovuto fare le valige e uscire per l'ultima volta dal cancelletto bianco.
Mi fermai davanti al grande specchio che portava alle scalinate per sistemarmi il mascara che mi era colato sulle guance, mi rimisi la giacca azzurra che indossavo in puntata e mi diressi in giardino, dove trovai Dario con una sigaretta fumante tra le dita.
<<Sei veramente un bravo ballerino, son contenta di essermi battuta con te, mi ha fatto sentire proprio bene.>> Lui mi guardò sforzandosi di sorridere, io mi sedetti semplicemente vicino a lui che mi passò un braccio sulle spalle.
<<Tu sei veramente splendida, con un futuro brillante davanti a te, lo posso già scorgere.>> Sorrisi. Non eravamo andati d'accordissimo nell'ultimo periodo ma questa piccola conversazione mi diede speranza, speranza di ricucire la nostra amicizia.Pochi minuti dopo la sigaretta di Dario era terminata ed era finita nel posa cenere al centro del tavolino, così Sissi uscì fuori come se avesse percepito che al ragazzo servissero cinque minuti da solo.
Aveva il piccolo volto bagnato dalle lacrime, ormai secche incollate alle sue guance, ma quando vide il fidanzato a rischio eliminazione esse tornarono a scorrere potenti. Quindi tornai dentro. All'interno della casetta tutti mangiavano tranquilli e un senso di oppressione mi assalì, divorandomi dall'interno. Così decisi di rintanarmi nel corridoio che portava alla camera rossa, quella che condividevo con Serena e Sissi.
Lacrime calde iniziarono finalmente a lasciare i miei occhi per rotolare giù sulle mie guance.Pochi secondi dopo qualcuno mi raggiunse in quello spazio angusto, solo quando mi decisi ad alzare la testa dalle mie mani mi potei rendere conto che quella persona era Alex.
<<Sei stata brava.>> Si poggiò alla parete guardandomi, riportai così lo sguardo sulle mie mani non potendo reggere quel contatto visivo con lui, non dopo tutto quello che era successo.
Non ci eravamo parlati per mesi, il piccolo rapporto che si era creato all'inizio del programma era andato in frantumi ormai mesi prima e adesso non potevamo rincollare tutti i pezzi.
Nonostante tutto dalla mia bocca uscì un flebile ringraziamento, successivamente mi sedetti sul mobiletto bianco poggiato alla parte dove impilavamo solitamente i panni sporchi.<<Voglio aspettare qua, questo è il mio angolo sicuro- ridacchiai leggermente- però se tu vuoi andare...>> Lui scosse leggermente la testa, poi ridacchiò piano e seppi che le fossette si fecero spazio sul suo volto. Non lo guardai neanche in quel momento, non riuscivo, concentrai il mio sguardo su un punto indefinito del muro così da non doverlo guardare neanche per sbaglio.
<<Anche tu sei stato molto bravo... Sei anche molto bello.>> L'ultima affermazione uscì fuori dalle mie labbra in un soffio, non dirglielo ma la mia lingua era impossibile da frenare. Lui ridacchiò proprio a causa della mia ultima affermazione, per poi riportare lo sguardo sulla mia figura seduta.Un silenzio quasi imbarazzante intercorse tra di noi. Nessuno dei due sapeva cosa dire, erano troppi mesi che non ci parlavamo, che non passavamo del tempo in compagnia dell'altro.
<<Ti sei sentita bene? Ballando intendo.>> Chiese andando a colpire proprio nel punto che più temevo, nel punto che probabilmente una volta aperta la bocca mi avrebbe fatto scoppiare a piangere.
<<Abbastanza, perché tanto ho detto a me stessa "adesso non ho niente da perdere, cioè al massimo me ne vado".>> Tirai su col naso riuscendo poi finalmente ad alzare lo sguardo per incontrare i suoi occhi, stava sorridendo, così sorrisi leggermente anche io.
<<Può essere una lezione di vita, questa cosa intendo, perché adesso sei consapevole che dovevi farlo fin dall'inizio.>> Mi scappò una risatina dalle labbra, ma purtroppo dovevo ancora una volta dare ragione al ragazzo davanti a me.
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LUCE// Alex Wyse
FanfictionL'abbraccerà, rallegrerà, solleverà, se piangerà Difenderà, perdonerà, diamante è lei e luce è lui Per sempre Tu luce e io diamante