Sottovoce, senza luce 🔞

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Originariamente postata in data 28/07/2011.

> Song-fic
> "Son già solo" Modà

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Troppa luce non ti piace,
godi meglio a farlo al buio sottovoce

– Spegni.–

Imperiosa, secca, la tua voce mi ordina di uccidere la fioca luce che illumina debolmente la mia stanza. E io, servo del tuo desiderio, obbedisco. Con un rapido movimento della bacchetta faccio diventare fumo le piccole fiammelle delle poche candele che avevo acceso. Per te.

Ogni tanto ci provo, a vederti, ma continui a nasconderti a me, ai miei occhi, restando protetta dietro il muro di cristallo che hai costruito intorno alla tua perfetta persona. Oh, non sei così perfetta come tutti credono, in realtà. Io lo so.

Lo so perché sei stata tu a cercami, circuirmi, provocarmi, farmi cadere lentamente nella tua rete velenosa, cibandoti di me giorno dopo giorno, di quell'ingenuità che credevo di aver perso o non aver avuto mai.

Tu l'hai trovata, l'hai portata alla luce e l'hai divorata.

Graffiando la mia pelle
e mordendomi le labbra fino a farmi male

O bene

Alzi il busto e allacci le braccia intorno al mio collo, tirandomi contro di te, assaggiando indelicatamente la mia bocca. I tuoi denti mordono le mie labbra, le tue unghie – affilate, gatta che sei – iniziano a creare quei solchi che tanto adori lasciare sulla mia pelle.

Lo sai che non mi cambio più insieme agli altri per gli allenamenti? Mi tolgo la divisa in bagno, trovo una scusa per andare negli spogliatoi prima oppure fingo di voler fare ancora qualche giro di scopa sul campo da Quidditch. Perché i tuoi graffi sono rari, unici e troppo speciali perché altri li possano vedere. Sono il segno, il marchio che imprimi alla mia pelle quanto alla mia anima.

Mi baci con irruenza e sai che questo mi eccita, adoro vederti così piena di voglia e di desiderio – desiderio di me – perché so quanto eccita te. Sei rude, selvaggia, completamente libera da qualsiasi costrizione dettata dalla morale o dal pudore, da ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Per te non esistono regole, non quando sei con me, sul mio letto, non quando mi guardi come se fossi la sola cosa che desideri di più al mondo.

Sai che quello sguardo mi fa impazzire, perdo la ragione e il controllo. È ciò che vuoi.

Ti stringo i fianchi ed inspiro a denti stretti, pregustando il momento in cui potrò averti avvinghiata a me. Ti piace giocare, oh se ti piace, ormai lo so, non mi stupisce più questo lato di te. I graffi diventano leggere carezze in punta di dita, come il tocco di una piuma o un soffio di vento. Ma il vento con te diventa sempre troppo presto una bufera, un uragano che mi passa sopra e mi devasta, e mi lascia steso al suolo privo di forze.

Senza farmi capire
se per te è più sesso o amore

E quando, con le tue labbra avvelenate, pronunci il mio nome, è come se stessi dicendo che mi ami, che vuoi solo me, che io posso essere l'unica persona in grado di restarti accanto.

Draco...– sussurri al mio orecchio e io, povero mortale che sono, chiudo gli occhi e mi illudo che sia un sussurro d'amore.

Poi muovi i fianchi, sinuosa, e sirena mi incanti con i tuoi occhi che brillano di malizia, con quel sorriso che promette follie e le tue mani che disegnano cose proibite su di me.

Mi stai dicendo che mi vuoi, che mi desideri... desideri me o quello che il mio corpo ti può dare?

Malefica, ti passi la punta della lingua sulle labbra, quelle dannate labbra che mi hanno marchiato a fuoco la prima volta che lo ho viste così come tu hai voluto mostrarmele. E chi sono io per non cedere alla tentazione del tuo corpo, alla seduzione dei tuoi sguardi, alla provocazione delle tue mani e del tuo seno nudo?

Leather & Libraries - Dramione (raccolta di one-shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora