Noah osservava Lily muoversi sopra di lui: i capelli rossi e lunghi che le coprivano parte del viso, la bocca semichiusa da cui fuoriuscivano flebili gemiti, i piccoli seni e i fianchi che dondolavano ad un ritmo sempre più veloce. E gli occhi, occhi che teneva chiusi, come ogni volta che facevano l'amore o che...scopavano. Non era sicuro di ciò che facessero, esattamente.
"Lily" Ansimò lui, stringendole di più i fianchi "Lily, guardami"
Ma lei non lo fece e nemmeno rispose; si chinò di più sul corpo di Noah, puntando i palmi sul suo petto, il ritmo dei suoi movimenti sempre più incalzante. E poi venne, emettendo un gemito roco, quasi ferino. Fu in quell'istante che Noah si lasciò andare e la seguì nel piacere, riempiendola un'ultima volta con spinte forti e rapide. Si accasciarono entrambi tra i cuscini, Lily ancora tra le sue braccia. Il ragazzo alzò una mano, accarezzandole piano la schiena, baciandole delicatamente la tempia. E dopo pochi secondi, lei si rialzò, riscendendo dal letto e iniziando a pescare i vestiti sparsi sul pavimento.
"Gli altri saranno via ancora per un po', puoi restare se ti va" Provò Noah, mettendosi seduto.
"Ho gli allenamenti" Borbottò Lily, la voce attutita dal maglione che stava infilandosi da sopra la testa "Devo andare e sono già in ritardo". Noah non replicò, si limitò ad annuire e rivestirsi anche lui "Ci vediamo dopo!" Lo salutò frettolosamente, e un attimo dopo era già fuori la stanza.
Noah osservò la porta chiudersi dietro di lei e restò a fissarla per i cinque minuti successivi. Il rapporto con Lily era diventato strano. Doveva riconoscere che non era iniziato nel modo più consueto possibile, ma adesso stavano insieme e lui non comprendeva gran parte del suo modo di fare. La sentiva scostante e a volte aveva l'impressione che lei facesse fatica a restare in sua compagnia più del tempo dovuto. Scoparla era incredibilmente elettrizzante e all'inizio non badava ai modi rudi e animaleschi di Lily: era tremendamente eccitante sentirle dire che voleva essere presa da dietro, rudemente, che non voleva lui fosse delicato, che sembrava pensasse solo ed esclusivamente all'orgasmo da raggiungere. Ma poi aveva iniziato a sentirsi solo in quei momenti, a percepirsi come un corpo che lei semplicemente usava per arrivare al piacere. Non avvertiva complicità né coinvolgimento e la cosa iniziava a pesargli addosso come un macigno.
Si rivestì e stava uscendo anche lui dalla stanza, quando la porta si riaprì ed entrò Albus. Noah si bloccò, si guardarono e sembrava che l'amico stesse per dire qualcosa, ma poi lo superò e si avvicinò alla propria scrivania. Naoh strinse i pugni e lasciò la camera: quella era un'altra cosa nella sua vita che stava andando di merda.
Il serpeverde camminò svogliatamente lungo i corridoi del Castello, e vagò per un tempo interminabile. Salutò distrattamente James e Lisa che ridevano, mano nella mano; qualcuno gli aveva detto che stavano insieme e la cosa, invece di rallegrarlo, l'aveva in qualche modo rattristato. Si sentì stupido ed invidioso e sospirò pesantemente, uscendo in cortile.
"Ehi, Noah" La voce di Louis, uno dei tanti cugini di Lily, lo fece voltare e fermarsi davanti a lui.
"Ehi" gli rispose con un breve cenno del capo e un sorriso.
"Ci sei mancato l'altro giorno ai Tre Manici" Iniziò il Corvonero "Capisco che tu sia impegnato con gli allenamenti e lo studio, ma..." Passò una mano tra i capelli biondi e arruffati "Ormai ho perso il conto delle volte in cui ci hai dato buca, per cui..." Gli strizzò l'occhio "La prossima volta devi esserci, okay?" Noah lo fissò interdetto e, schiarendosi la gola, annuì.
"Certo, mi dispiace non esserci stato" Gli posò una mano sulla spalla "Giuro che alla prossima non mancherò".
Louis si illuminò e annuì più volte; lo salutò e andò via sorridendo. Un secondo dopo, Noah camminava con passo svelto verso il campo di Quidditch, inspirando ed espirando piano, nel vano tentativo di tenere a bada la rabbia che gli montava dentro. Non sapeva nulla di quegli inviti perchè era chiaro che Lily non gliene avesse mai parlato, perchè non voleva condividere niente con lui, eccetto il sesso. E in realtà, nemmeno quello.
Era sicuro di trovarla ancora negli spogliatoi, dove in genere si attardava con le cugine, a differenza di James che aveva appena visto essere rientrare già al castello. Si arrestò nel corridoio quando la vide: rideva con Roxanne, i capelli ancora umidi dalla doccia e la divisa messa su alla meglio. Lo splendido sorriso che le illuminava il viso pieno di lentiggini, sparì non appena lo vide, cosa che aumentò in lui la frustrazione e il risentimento.
"Devo parlarti" Le disse in tono freddo, lo sguardo duro puntato su di lei. Lily aprì la bocca, gli occhi un po' socchiusi, e probabilmente voleva protestare, ma la cugina la interruppe.
"Allora io vado, ci vediamo dopo!" Salutò entrambi con un cenno della mano e rivolse uno sguardo incuriosito e diffidente a Noah, ma lui non ci badò affatto: l'attenzione completamente rivolta alla rossa dinanzi a sè.
"Cosa c'è?" Chiese lei bruscamente, e Noah notò che distoglieva lo sguardo, quasi fosse a disagio.
"Dovresti dirmelo tu" Replicò lui seccamente e le si avvicinò; Lily aggrottò la fronte e non rispose "Ho bisogno di capire cosa sta succedendo tra noi" Le fu vicino e lei non indietreggiò "Ho l'impressione..." Esitò, ma continuò a guardarla intensamente "Ho l'impressione che tu non voglia stare davvero con me, che..."
"Ah, io non voglio?" Sbottò lei e Noah sussultò per l'acredine che percepì nel suo tono "Per Godric" Sorrise amaramente lei e scosse il capo, facendo un passo di lato per allontanarsi, ma lui la fermò, posandole una mano sul fianco.
"Cosa vuoi dire?" Le chiese e Lily gli rivolse uno sguardo teso.
"Pensi che sia una stupida, Noah?" Il tono tagliente, ma debole, quasi faticasse a parlargli "Credi che non sappia perchè tornasti indietro quel giorno alla serra?"
"Tornai indietro perchè volevo stare con te, volevo te e..."
"Volevi scoparmi e dimostrare che potevi farlo, che potevi stare con me" Lily si morse le labbra con forza "E non volevi dimostrarlo solo a te stesso o a me, non è così?" Chiese piano e Noah restò in silenzio, guardandola impietrito.
Non le aveva mai parlato del litigio con Albus, ma lei in qualche modo lo aveva capito. Aveva saputo e l'aveva visto. Aveva visto la ragione per cui l'aveva scopata la prima volta, contro quel muro dell'aula di erbologia, gli aveva letto negli occhi e nei gesti il suo bisogno di dimostrare qualcosa, il suo desiderio di rivalsa contro l'amico, la necessità di far sapere al mondo che si sbagliava, che lui la meritava.
"Perchè non hai...detto niente allora?" Distolse lo sguardo e parlò in un sussurro rauco, la gola che gli bruciava per il tormento e la vergogna. Lei lo fissò ancora per qualche secondo, poi parlò piano e non sembrava più esserci rabbia nel suo tono, ma solo delusione.
"Perchè ero innamorata di te" Noah riposò gli occhi su di lei, lo stomaco stretto in una morsa.
"Lo eri?" Azzardò in una domanda appena udibile.
"Lo ero" Bisbigliò lei e, abbassando lo sguardo, andò via. Noah espirò bruscamente, accortosi solo in quel momento di aver trattenuto il fiato, in attesa che lei parlasse.
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"E quindi scopiamo ancora di più, il che ha dell'assurdo visto che prima la sbattevo contro ogni muro del castello..." Ad un'occhiata torva di Albus, Scorpius ridacchiò "Sempre con rispetto, si capisce! E ..." Scorpius si bloccò quando Noah rientrò nella stanza e lanciò uno sguardo all'amico: sia lui che Al avevano capito che qualcosa non andava "Ehi, che cosa..."
"Sono stanco, mi metto a letto" Biascicò Noah, si tolse le scarpe e si buttò sul piumone, chiudendo le tende. Avvertì i bisbigli degli altri due, ma non ci badò. Non sapeva come si sentisse, in realtà. Era...svuotato. Non gli sembrava di provare nulla, né rabbia, né tristezza, né amore. Era giusto così. E infondo Albus aveva sempre avuto ragione: lui non l'aveva mai meritata.
Si girò su un fianco e affondò il viso nel cuscino; inspirò l'odore di Lily, ancora lì da quel pomeriggio, e deglutì rumorosamente, stringendo la mascella. Andava tutto bene, si disse, anche se la gola continuava ad ardere e gli occhi iniziavano ad appannarsi e a bruciare.
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Seasons Of Love
FanfictionNuova generazione. Nuovi personaggi. La stessa magia: l'amore.