I: GRAVE
Germane parentele, porte dal pedante
vento, affratellavano i passi coniugati
in pascolo su la prata di diaccio franto;
nella nera sera dai seni di Selene, men
e più prossima, sfalsata con sfarzo fra
valli di vetro, gli amanti si consumavano
Il pianto fiorito di contrappunto in
contralto al cobalto fallo imbardato
sul costato roccioso, al dì sfregava
sinfonico, venendo in spume, grave.
Alché di lei la voce, proprio al momento
del concepimento interpose, ansimante,
una liquida rivelazione: v'era già seme...
II: MOLTO RALLENTANDO
"Del Padre il gene, sparso oggigiorno
contro mia volontade, per il vile collo
d'aria in fame, egli infame ho rattenuto
con maschia maschera, mischiando
tale violenza alla notturna innocenza
Corvina er'ei forma, per'verso giuoco
col becco trasse ogni arso grido
manducando i miei violati interni
come vermigli vermi, e a ridir che
non erano sereni i silenzi frapposti
lungi dall'interrato intervallo, ma che
sorde sofferenze cantaro, seppur
ora sia vuota con dentro d'egli l'uovo,
me ne compiaccio, me ne vergogno"
III: A TEMPO
Con invero pudore proseguiro;
di lei perso il passo di verno
diverse in divezzi pallori.
Scesa Silene, fece da pacificatore
congiungendo di lui le mani sulle
labbia ancor madide del rostro
arcuato che le avea straziate
Una carezza che tentò d'astergerle
dal laido sforzo che l'avea insozzate
tanto umile quanto eran umide
ma fu solo futile ricalcare
Allorch'egli, per tanto fedire,
ruppe repente il silenzio:
IV: ADAGIO
"Non rendere stregua una tale
strenna, tu, mia amata (e sorella)
Se non è invero che l'uovo sia frutto
d'un flutto ch'ha per innesto incesto
d'altronde ei prodotto sarebbe al
contempo fratello mio, figlio tuo
amante nostro e animal domestico"
(Pianti infuriarono all'alba
d'un cianotico cielo costernato
da brillanti defezioni infettate
da varie putride premure)
V: ADAGIO, MOLTO TRANQUILO
La resse per i forti fianchi
I loro spiri s'enfiarono ne
la brezza in un onesto bacio
Silene trapunse adagio lor'epe
con d'ariento il bastone bravo
Giacché si miscero li uggiti
umori, rifulsi di fulvi effluvi
per fluviali percezioni
Ruppesi l'uovo, di marino
rigetto l'interno, saziato
dal grottesco gorgo di lui
Nacque una pena dalle
vaghe forme d'un pesce;
in purulenta prolificazione
si mordeva la coda
(Il ciclo maestrale di mesti
venti alzati nell'utero della
natura ventrale, stuprata
da un umano
Aborto)
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Poetici Riflessi
PoesíaContest Poetico. Iscrizioni chiuse. Termine invio scritti 30 / 11 / 22