Ventiquattro

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Come in ogni scuola d'arte che aveva lo scopo non solo di istruire gli studenti nei vari campi su cui l'arte stessa si basava, era stata indetta una mostra per mettere in luce il talento degli allievi di ogni corso, utilizzando la struttura adibita alle lezioni per esporre ogni singola opera creata in quei mesi.

In quell'occasione, oltre a potersi guadagnare la stima dei compagni e delle persone care, era anche possibile farsi notare dai direttori delle università più rinomate in quel campo tanto bello quanto insidioso e ciò, unito all'imbarazzo di mettere a nudo la propria anima, era un grande motivo di ansia.

Tzuyu non aveva alcuno scopo quel giorno, il suo unico desiderio era quello di poter vedere sua sorella a quell'evento per lei divenuto importante nel momento in cui aveva deciso di dedicare un'opera alla persona più importante della sua vita.

"Ti sei incantata di nuovo, sei sicura di stare bene?" Sana si era abbassata per poterla guardare negli occhi, dato che la ragazza più alta era seduta su uno degli sgabelli della loro classe.

"È la prima volta dopo tanto tempo che spero di condividere un mio traguardo con Sally e ho paura che non riesca a liberarsi dai suoi impegni di lavoro"

La rossa l'aveva stretta in un tenero abbraccio per confortarla al meglio delle sue possibilità, appoggiando il mento sulla sua testa e mettendosi comoda "ci sarà, persino io sono riuscita a vedere il suo entusiasmo quando le hai parlato della mostra"

"Hai avuto questa impressione? A me è sembrata seria come al suo solito" chiuse gli occhi per godersi il tepore di quella stretta, della quale aveva sentito una profonda mancanza fino a pochi giorni prima "se non dovesse venire a vedere il mio dipinto ti andrebbe di accompagnarmi tu?"

"Ci verrei in ogni caso, dato che non hai voluto farmelo vedere ho una curiosità tale da divorarmi lo stomaco. Sono più emozionata per quella tela anziché di quella che abbiamo fatto insieme" Sana era su di giri e stava segretamente incrociando le dita: voleva vedere la felicità negli occhi della sua ragazza, ci sperava tantissimo.

Ad interrompere quel momento di coccole era stato il loro istruttore, il quale per l'occasione aveva scelto di indossare le lenti a contatto al posto dei suoi occhiali enormi "ragazze, sta iniziando ad arrivare un po' di gente e dobbiamo andare. Oggi è un gran giorno, ho già visto alcuni direttori degni di nota e dobbiamo assolutamente fare una bella figura. Vi aspetto al terzo piano, non fate tardi!"

Dopo averlo visto andare con l'eleganza di un elefante avevano riso entrambe, staccandosi l'una dell'altra e prendendosi per mano allo scopo di farsi coraggio a vicenda.

Tzuyu aveva la schiena dritta e il respiro un po' irregolare "andiamo?"

"A patto che tu non svenga per le scale, sei più alta di me e non credo di poterti prendere in braccio" scherzò la rossa per alleggerire l'atmosfera.

"Farò del mio meglio, ma non posso promettere nulla" le strinse più forte la mano, intrecciando le dita con quelle di lei per un'ulteriore conferma della sua presenza, dopodiché si avviarono a passo svelto al piano dov'erano state esposte le loro opere.

Nayeon non aveva fatto in tempo a mettere piedi fuori casa che una macchina sportiva si era fermata accanto a lei, facendola quasi spaventare per la sorpresa. Non ci pensò due volte prima di afferrare la maniglia per aprire lo sportello, entrando nella vettura con un piccolo balzo "sei più puntuale di un orologio svizzero, mi fai paura"

"Avrei voluto passare a prenderti prima, ma in ufficio avevano urgente bisogno di me per una riunione dell'ultimo minuto" Sally non perse neppure un secondo, spingendo l'acceleratore con una forza moderata.

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