Capitolo 3

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Tra gli alti e i bassi di una montagna russa arrivai a quella sera,in cui inconsciamente conobbi Alessandro.
Poco tempo fa rincontrai quel ragazzo con cui mi sentii per qualche mese prima di lui e mi colpì una sua particolare affermazione.
"Non sei minimamente cambiata , sei sempre raggiante, brilli di luce propria. "
In realtà sono cambiata tanto ma la mia essenza sta tornando  anche se questa  estate era andata ad affievolirsi. 
Credo che Alessandro fu attratto dalla mi versione che brillava di luce propria.
Durante la nostra relazione mi raccontò di avermi vista per la prima volta quella sera, anche se io non lo ricordavo, e di avermi cercato imperterrito su Instagram inutilmente.
Mi confidò che dopo la rottura con la sua ex non voleva più saperne di ragazze, finché sono arrivata io, un fulmine a ciel sereno, con il suo scarabeo bianco.
Non ho mai saputo la storia completa con la sua ex e non ho mai voluto fare domande, perché avevo paura che ciò lo facesse soffrire. So solo che dopo 4 anni di relazione lo avesse tradito ma niente di più. Avrei voluto sapere più cose di lui. Molte litigate era riguardanti al fatto che io non mi interessassi di lui, che non gli chiedessi nulla. Come faceva a non capire che io volevo sapere tutto, i suoi sogni, desideri, idee,anche quello che pensava mentre guardava il vuoto?
Ma semplicemente avevo paura di chiedere. Io odio quando mi si pongono delle domande. Ancora oggi devo comprenderne il motivo, forse è radicato nella parte più profonda della mia anima, ma questa mi porta ad aver paura di fare qualunque domande. Spesso chiedevo infatti le cose alla Giada che avrebbe colto indirettamente da Omar. 
Una cosa, tuttavia, che odio, è quello di sapere che nonostante il male che gli abbia recato quella ragazza probabilmente rimarrà sempre più importante nella sua vita rispetto a me. Alla fine cosa sono 5 mesi rispetto a 4 anni?
Nulla ,esattamente,però,mi trovo lo stesso qui, a riscrivere da capo la storia come se potesse avere un finale diverso ma non è possibile. Vorrei solo che lui comprendesse ill mio punto vista e come io mi sono sentita in questi mesi ma soprattutto dopo.

Dopo quel primo incontro fugace le nostre strade si intrecciarono quattro giorni dopo, il 4 Giugno.
Avevo convinto Giada ad andare al Beky Bay poiché uno dei tanti ragazzi che mi scriveva in quel periodo mi aveva detto che ci sarebbe stata una serata.
Quando arrivammo accompagnai Giada a cambiarsi in una via nascosta perché i pantaloni che doveva mettersi come al solito li avevo io.
Mentre ci dirigevano verso la discoteca però incontrammo Omar che stava parcheggiando insieme ai suoi amici.
Non sapevo dovessero venire e anche in quel caso non avevo minimamente notato Ale anche se erano fermati a parlare.
All'inizio sono così con chi non conosco, non gli concedo la minima importanza.
Le persone deludono continuamente e ormai faccio davvero fatica a fidarmi per questo sono nei primi momenti molto distaccata.
Inoltre consideravo Omar e i suoi amici, i tipici sfigati più grande, senza vita sociale, ed certo non stavano cercando l'amore in quel periodo, volevo vivere solo per me stessa.
Altre due nostre amiche ci raggiunsero e quando finalmente entrammo in pista da ballo, vidi per la prima volta Alessandro nitidamente.
Ci fermammo così a parlare con loro e lui si presentò. Vedendo che stava fumando gli chiesi una sigaretta anche se le avevo. A fine serata fu lui che rimase senza perché io avevo il pacchetto pieno.
Come sempre sono irrecuperabile.
Alla fine dei conti sono sempre stata abituata così con i ragazzi, mi danno sempre tutto quello chiedo.
Fui colpita immediatamente dal bagliore dei suoi occhi azzurri contornati da delle ciglia fittissime. Che sciocca, ancora non sapevo, che pochi mesi mi sarei persa a contemplarli su una spiaggia Greca.
Nonostante ciò, non corrispondeva ai miei standard.
"Carino quello con la camicetta azzurra"confidai alla Giada.
Ma alla fine carino è anche sinonimo di noioso,no?
Quella sera ero particolarmente irritata così quando dei ragazzi iniziarono a menarsi, colpendo anche Giada, mi infuriai.
Quando tengo a qualcuno farei qualsiasi cosa per lui o lei, e per me era inaccettabile che qualcuno avesse anche solo sfiorata Giada.
Così trovai da dire con dei ragazzini che come al solito stavano facendo i cerchi.
Gli dissi di smetterla, iniziarono però a prendermi in giro, così ne spintonai uno.
Improvvisamente si mise in mezzo Ale per difendermi. Non credevo nemmeno mi stesse guardando perché io non lo degnai di nessuna attenzione.
Fu così l'inizio di una tipica storia di Wattpad.
Ma come nel "Grande Gatsby" era tutta una bugia, così fu,  tanto grande da sembrare reale, .
Mi dispiace informarvi che quella persona pronta a difendermi non esiste più e non so nemmeno se sia mai esistita.

Il giorno seguente andai al mare con Giada, al bagnino di Omar e Ale.
In principio non mi importava assolutamente nulla di lui, era solo uno dei tanti.
Caratterialmente non mi piaceva nemmeno tanto, quel giorno mi aveva a mala pena parlato. Mi prese in giro solo per il saggio di ginnastica ritmica che avrei fatto il giorno dopo.
Solo poco tempo fa scoprí che non lo se ricordava nemmeno perché era ubriaco.
Fu una delle tante cose che mi fece capire che a lui alla fine dei conti, non gli sia mai importato niente, nonostante le tante belle parole dette.
Mi confidò che quando scoprí da Omar che avevi detto che fosse carino, era diventato felicissimo, nonostante non capisse perché non gli avessi accettato la richiesta su Instagram.
In realtà non avevo nemmeno capito fosse lui a causa della foto profilo davvero orribile che aveva , dalla quale non sembrava nemmeno lui.
Lo stesso giorno mi mise negli stretti,
pubblicò sulle storie una foto, che descrissi alla Giada come oscena.
Non capivo perché mettesse una foto del fisico, che non aveva, mentre si lavava i denti. Ma soprattutto perché mentre si lavava i denti?
Assurdo come quell'imperfezione sarebbe diventata la mia perfezione.
In quel momento non cercavo nessuno, il mio cuore apparteneva ad un altro ragazzo dagli stessi occhi azzurri.
Durante tutta la relazione lo continuai a vedere, senza farci ovviamente niente.
Ci incontravamo, fumavano qualcosa, e semplicemente parlavano senza mai fermarci,mi accontentavo della piccola parte concessa, ed mi bastava,ero felice così.
Ale questo non lo ha mai saputo, non avrebbe capito, quel ragazzo sarà sempre parte di me, ma è un amore platonico, un amore cortese,fine a stesso,non ha destino.
Nel periodo in cui mi frequentavo con Ale, andavo a trovare quel ragazzo al bagnino in cui lavorava, ed uscivo con altrettanti altri.
Ale era semplicemente uno di quelli, non me ne importava nulla.
Potrei sembrare una stronza ma semplicemente stavo così bene che volevo vivere per me stessa e non più per gli altri.

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