Insegnami a Divertirmi - Alonso López González

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Non sono mai andata pazza per le serate in discoteca, ma non posso certo dire sempre di no alle mie amiche: dopotutto, loro mi hanno assecondato quando ho proposto di andare a vedere il GP al Mugello.

La gara è stata emozionante: chi si sarebbe aspettato che vedere dal vivo una gara fosse così diversa dal vederla in TV?

Tornando alle mie serate in discoteca, finiscono tutte più o meno nello stesso modo: io che mi sbronzo seduta ad un tavolino da sola, mentre le mie amiche ballano e flirtano con qualche ragazzo.

Certo non potevo aspettarmi grandi novità per questa sera, e così ordino il mio primo Martini della serata.

Quando arriva, mi rigiro il bicchiere tra le mani: forse dovrei rompere il loop e fare qualcosa. Ma cosa?

«Aspetti qualcuno?»

Mi chiede un ragazzo sedendosi davanti a me, senza aspettare la mia risposta.

Non trasalisco quando riconosco Alonso López, il vincitore del GP di oggi in Moto2, mi limito a sorridere.

«No, ero venuta con alcune amiche, ma è bravo chi le trova una volta in disco.»

Ridacchia, e così io. È carino, devo ammetterlo.
Do un sorso al Martini.

«Sei della zona o...?»

Mi chiede, rilassato.

«No, sono venuta solo oggi per il GP. Per inciso, sei stato bravo, gli altri non ti hanno nemmeno visto.»

Il fatto che lo abbia riconosciuto lo lascia un attimo senza parole, poi sorride e mi ringrazia.

«Beh, grazie. Sento che sarà il mio anno, questo.»

Fa una piccola pausa, guardandomi negli occhi come se dovesse trovarci qualcosa, nella penombra illuminata solo da luci colorate.

«Visto che sai chi sono, ma io non so chi sei, posso chiederti come ti chiami?»

«Silvia.»

Rispondo secca. Non mi mette a disagio, ma quel suo sguardo che sembra cercare la mia anima negli occhi mi dà una sensazione strana.

Restiamo a parlare per parecchio tempo, scherzando come vecchi amici e parlando di noi per farci conoscere un po' l'uno dall'altra.

L'orologio sul mio polso segna il passare delle due ore che passiamo insieme, mentre la mia testa immagazzina una miriade di informazioni su di lui, e corregge o integra quelle già presenti a causa delle notizie, dei media o della mia pura curiosità che mi spingeva s fare ricerche.

«Dimmi, Silvia, generalmente in discoteca stai seduta ad un tavolino a bere o fai altro?»

Mi piace il modo che ha di dire il mio nome, con un forte accento spagnolo che non storpia le parole, ma le modifica in modo piacevole.

«Ti sorprenderei se dicessi di sì?»

Nei suoi occhi si accende ancora quel lume di sorpresa che si era acceso anche prima, quando l'avevo riconosciuto.

«Eccome! Ti facevo il tipo da "ho ballato tutta la sera e sono stanca"»

Rido, mentre lui mi guarda divertito.

«È evidente che non mi conosci.»

«Allora dimmi qualcosa di te. Qualsiasi cosa.»

Ancora quello sguardo.

«Non c'è molto da dire. Sono una normalissima studentessa italo-spagnola appassionata di moto.»

Amplia il sorriso già presente sul suo viso.

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