Prima o poi il mondo dovrà saperlo - Augusto Fernández

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Ho realizzato questa
storia su richiesta di
Camie_Iris

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Quando mi sveglio, nella stanza buia distinguo chiaramente il mio vestito gettato su una poltroncina e il mio ragazzo addormentato accanto a me.

Mi alzo in silenzio, prendendo le mie ciabatte, e mi rifugio in bagno.

Ho dormito truccata, e ora somiglio molto ad un panda; rido di me stessa e mi lavo il viso, legandomi poi i capelli, che versano in condizioni disperate.

Mi vesto con una maglietta di Augusto e un paio di pantaloncini miei, dimenticati a casa sua da chissà quanto tempo, poi scendo le scale in punta di piedi; non è presto, ma so benissimo che dopo la serata di ieri Augusto ha un gran bisogno di dormire.

Ha preparato una cena romantica e apparecchiato la tavola con anche le candele e tutto il lusso di un ristorante mentre io ero chiusa nella camera degli ospiti a studiare.

Poi, portandomi un caffè, mi ha detto di vestirmi elegante per la serata una volta terminato lo studio, e così ho fatto.

Si è persino presentato sulla soglia della camera degli ospiti (che ormai è più la mia camera) con un mazzo di rose e un completo elegante.

Abbiamo cenato a casa, ma è stata una delle cene più romantiche di sempre.

Mi aggiro per la cucina, ancora in pigiama, preparando dei pancakes per la colazione, conoscendo la cucina nel mio ragazzo meglio della mia, senza faticare a trovare gli ingredienti.

Mi sento stanca; ho dormito male, sì, ma di certo l'affaticamento mentale non è da poco.

Studiare per gli esami è complicato, l'università è complicata, o se non complicata di sicuro non facile come me l'ero immaginata, anche se me la sto cavando abbastanza bene.

Oggi, domenica, è la mia giornata di pausa: senza un giorno di tranquillità mi si fonderebbe il cervello, anche se è difficilissimo ritagliarsi un'intera giornata di pace.

Sento i passi di Augusto mentre scende le scale e mi si avvicina alle spalle, abbracciandomi da dietro e baciandomi il collo.

Mi saluta con un buongiorno assonnato, e mi viene da sorridere a pensare quanto siamo entrambi sfiniti.

Augusto è in pausa estiva e ormai vivo praticamente a casa sua, ma a parte le nostre famiglie nessuno sa della nostra relazione, che dura da anni.

Negli ultimi giorni ho avuto la sensazione che Augusto si vergognasse di me: se non fosse così, perché nascondere tanto a lungo la relazione?

Gli altri piloti non lo fanno.

Ho passato la notte a pensarci, invece di dormire, spiegando a me stessa che se mi ha presentata alla sua famiglia di sicuro non si vergogna di me, eppure il pensiero mi è rimasto fisso.

Non sarebbe nemmeno poi tanto strano se fosse a disagio a presentarmi al pubblico: quale pilota esce con una universitaria esaurita, invece che con una modella o una influencer?

Mi giro e gli do un bacio, per poi tornare a badare ai miei pancakes.

Finisco di preparare la colazione e ci sediamo entrambi al tavolo della cucina, mangiando mentre parliamo del più e del meno come sempre.

Si fissa un attimo a guardare fuori dalla finestra, pensieroso, mentre io mi fermo su di lui. Passa un attimo di silenzio, dopodiché esordisce con:

«Potresti venire alla prossima gara, al ritorno dalla pausa estiva. Sarebbe bello presentarti il team.»

Sorrido, felice che me l'abbia chiesto, ma confusa.

«Hai sempre detto che portarmi ad un Gran Premio sarebbe equivalso ad annunciarmi come tua ragazza.»

Annuisce.

«È così.»

Sempre più confusa, continuo.

«Non eri tu quello che diceva che sarebbe stato una piaga per la mia privacy?»

Mi prende le mani sopra al tavolo.

«Ho paura che i media ti creino problemi, soprattutto ora che hai bisogno di tranquillità per studiare, ma non voglio nascondere la nostra relazione. Per questo te ne parlo, perché voglio sapere come la pensi; se preferisci aspettare la laurea, o se ti andrebbe bene anche adesso.»

Sorrido. Lui mi aveva sempre detto che era meglio non gettare la nostra relazione in pasto ai media, per evitare che violassero la mia tranquillità.

Ma prima o poi il mondo dovrà saperlo, se ne rende conto anche lui.

«Sei sicuro che vuoi che tutti sappiano che stiamo insieme?»

Aggrotta la fronte; ora è lui ad essere confuso.

«Non penserai davvero che io mi vergogni di te?»

Sbuffa una risata, poi torna serio.

«Potrebbe solo essere il contrario, per come la vedo io. Sei una studentessa, intelligente e con il suo futuro in mano, determinata e con degli obiettivi. Non sono tutte come te, anzi.»

Sorrido senza pensarci, senza nemmeno rendermene conto, e lui mi accarezza la guancia.

«Spettinata, stanca e in sessione sei comunque meglio di chiunque altra che io abbia mai conosciuto. Sei autentica, e personalmente credo che tu abbia tutte le qualità di una persona meravigliosa.»

Metto la mano sulla sua, rimasta sulla mia guancia, mentre sento gli occhi bruciare di lacrime.

Si avvicina e mi stampa un bacio veloce, per poi tornare alla sua colazione come se non fosse successo niente.

«Il team ti adorerà. E poi, è importante per me che ti conoscano, sono come una seconda famiglia.»

Rido, tornando anch'io a mangiare. Dio mio quanto lo amo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2023 ⏰

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