Scommessa - Augusto Fernández Guerra

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Ho realizzato questa
storia su richiesta di
wuuuu5

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Fisso il monitor con la gara della Moto2 come se fosse un oracolo, senza riscuotere particolare attenzioni dal team Yamaha: ormai si sono abituati a me, che guardo le gare in silenzio attonito.

Oltretutto, avere come amico Tony mi fornisce un "alibi" di ferro, anche se di lui mi interessa, sì, ma meno rispetto a quanto mi interessi Fernández.

Con Augusto ho un rapporto strano: lui mi piace, e non poco, e siamo anche piuttosto amici, ma non sono mai riuscita a capire io che ruolo abbia nella sua vita.

Passiamo parecchio tempo insieme, ma non so a che punto finisca l'impegno che ci mette lui ed inizi il mio.

Non parlo mai di lui a nessuno, sperando che i miei sentimenti si stabilizzino in un qualcosa di concreto, o meglio, sperando di iniziare a vederlo come il buon amico che è.

«Tony sta andando alla grande, vero?»

Sorrido a Fabio, senza guardarlo, troppo concentrata sul monitor.

«Già, non sono venuta fino in Malesia per niente.»

Appoggia il braccio alla mia spalla, cosa che per quanto mi dia fastidio so di non potergli impedire.

Il box non si scompone molto quando cade Ogura, al contrario di me e Fabio.

Tony è davanti, e Augusto potrebbe vincere il mondiale a Valencia. Potrei urlare, ma mi trattengo.

«Così Fernández ha praticamente vinto il mondiale. Ogura è in gioco, ma psicologicamente Fernández ha una marcia in più.»

Osserva Fabio, togliendo finalmente il braccio dalla mia spalla.

«Non è fantastico?»

Mi mordo la lingua appena lo dico, ma ormai il danno è fatto e Fabio mi guarda con un sorrisetto malizioso che non ha bisogno di parole.

«Ammettilo, tutti abbiamo una preferenza per il mondiale. E poi Augusto è sempre stato... Gentile con me, ecco.»

Mi giustifico in fretta, aggravando sempre di più la situazione.

Resto in silenzio, e Fabio grazie al cielo non mi fa domande imbarazzanti di alcun tipo: non ne ha bisogno.

Quando Tony passa il traguardo lo raggiungiamo al parco chiuso. È bello vederlo così felice.

Tra tutti i festeggiamenti vari, tornando al box Yamaha incontro proprio Augusto.

È ad un passo dal cielo, il ché mi conferma la teoria di Fabio: psicologicamente, ha già vinto.

Mi congratulo per la gara, ma a lui sembra passare altro per la testa.

Parliamo un po', ma se ne va poco dopo, quando arriva suo padre a trascinarlo a fare interviste e qualcos'altro che non ho capito.

Devo ammettere che ci rimango un po' male, anche se capisco perfettamente.

Ho la fortuna di evitare l'interrogatorio di Fabio prima della gara, ma non riesco a fare altrettanto con quello di Tony durante.

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