Ho realizzato questa
storia su richiesta di
Cora_Hale14•••••
Mio padre è il tipo di persona da non allontanarsi mai troppo da casa, il tipo di persona da ripetere la stessa vacanza ogni anno, il tipo di persona da uscire sempre con lo stesso gruppetto di amici.
Io no.
Come mi dice sempre lui, "potrei socializzare anche con un sasso", e personalmente credo non abbia tutti i torti.Certo non è qualcosa riservato alla me quattordicenne: sono sempre stata così.
Ecco perché pur con un padre - e una madre - così poco attratti dalle uscite e dalle nuove conoscenze, gli amici non mi mancano.
Chiunque ha un'amicizia speciale, che va avanti da quando si ha memoria, che è più importante di tutte le altre.
Il mio amico speciale è quello che per anni è stato il mio vicino di casa, un ragazzo di due anni più grande di me con cui sono cresciuta, Andrea Kimi.
Non so di chi sia stata l'idea del doppio nome, ma nessuno lo chiama mai Andrea. Lui è Kimi, sempre stato solo Kimi.
Crescendo si è immerso nel mondo del motorsport, proprio come il padre.
Raramente sono riuscita a convincere i miei a portarmi ad una delle sue gare, ma negli ultimi due anni mi hanno lasciata andare con lui e i suoi genitori qualche volta.
Per colpa e grazie a Kimi mi sono appassionata anch'io al mondo del motorsport, seguendo inizialmente le gare per capire al meglio quando me ne parlava e poi per puro piacere.
Senza dubbio il mio circuito preferito è il Mugello, sia perché è qua in Italia, sia per il suo layout ma anche per l'ambiente che sa di casa.
Ci sono già stata una volta, questa sarà la seconda.
Stanotte non sono riuscita a dormire, tanto ero elettrizzata di andare al Mugello a vedere correre Kimi.
Quando entriamo in autostrada, nonostante la radio accesa e le conversazioni allegre della famiglia Antonelli, non riesco a non cedere al sonno.
Mi risveglio quando la macchina è già parcheggiata all'hotel.
Kimi è di fianco a me e mi scuote il braccio dolcemente mentre i suoi genitori stanno scendendo dalla macchina.
«Buongiorno Bella Addormentata, dormito bene?»
Sorrido e lo spingo via alzandomi, annuendo.
«Benissimo.»
Slaccio la cintura e scendo, poi stiro le braccia sopra alla testa e aiuto a scaricare i bagagli, che sono alquanto scarsi.
A differenza di tutte le altre volte che ho viaggiato con Kimi e la sua famiglia, avrò una stanza singola tutta per me, senza dividere lo spazio con sua madre.
Capiamoci, non ho nulla contro la madre di Kimi, che anzi vedo come una zia, ma avere una stanza per me è tutta un'altra cosa.
Prendiamo le stanze relativamente in fretta, ci lasciamo i bagagli.
I genitori di Kimi insistono per sistemarsi nella stanza, ma ci lasciano andare al circuito da soli, dicendo che "siamo grandi abbastanza".
Chiediamo alla reception se ci sono delle biciclette da noleggiare, com'era scritto sul sito dell'albergo.
La receptionist si alza dalla sua scrivania, prende un mazzo di chiavi e ci porta sul retro.
«Adesso ci rapisce entrambi.»
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One-shot MotoGP e Formula 1 [RICHIESTE CHIUSE]
FanfictionA volte proprio non riesco a continuare le mie storie, ma ho l'ispirazione e la voglia per scrivere così tanto... Ecco perché ho deciso di creare questa raccolta di one-shot su richiesta sui vostri piloti preferiti di MotoGP, Moto2, Moto3 e Formula...