Por la playa

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🔞 Under 18, saltate il capitolo 🔞

La prima a svegliarsi fu Raquel. Era l'ultimo giorno che poteva restare a Palawan con lui e già gli mancava. Ripromise a sé stessa di cercare di godersi l'ultimo giorno, il giorno dopo ci sarebbe stato tutto il tempo per pensare. Mentre cercava di togliersi il pensiero di mente, Sergio si svegliò, la guardò "Tutto bene?" "Sì... - gli sorrise, si diedero un bacio - Buongiorno." "Buongiorno. - le fece una carezza - Dormito bene?" "In paradiso." sorrisero. "Che ti va di fare oggi?" "Visto che è l'ultimo giorno, stare con te..." "Beh, ci stiamo..." "Sergio, hai capito che intendo." lo guardò in maniera sensuale "Se me lo dici così, sì." risero, le diede un bacio "Non ne avrò mai abbastanza di te..." gli diede un bacio lungo "Neanch'io di te... senti, ti ho lasciato il piano per tornare con tutti i riferimenti." "Se non potessi?" "Ti aspetterò per sempre. - le diede un bacio - Non vuoi neanche un caffè?" "Dopo..." lo baciò prima superficialmente, poi con più passione, intrecciando le lingue. Raquel gli andò sopra mettendosi a cavalcioni sul suo bacino e gli prese il viso continuando a baciarlo. Sergio le mise le mani sui fianchi accarezzandoglieli per poi passare a palparle i glutei. Continuando a baciarsi lei scese con le mani sul petto, lui le alzò la camicia da notte. Mentre lei se la toglieva, lui le guardò il corpo e il seno scoperto. Era la donna più bella del mondo. Si guardarono "Sei splendida." lei sorrise, lo baciò "Ti amo." lui le diede un bacio lungo, cominciando ad accarezzarle la lingua con la sua. Essendo seduta sul suo bacino sentì il pene indurirsi, restando sopra di lui alzò il bacino, gli tirò giù i pantaloni e gli massaggiò il pene da sopra i boxer che si alzò leggermente avendo l'intimo addosso, lui iniziò ad ansimare. Sergio entrò con la mano nel tanga e cominciò a masturbarla stimolandole il clitoride facendola iniziare ad ansimare. Lei continuò "Raquel... ti prego, liberami... è una tortura. - lei sorrise, si alzò, si tolse il tanga e gli tirò giù i boxer - Finalmente..." sorrisero, ripresero a baciarsi, lei gli prese il pene e cominciò a muovere la mano facendolo gemere, lui passò a penetrarla con le dita. Dopo un po' Raquel prese il preservativo dal cassetto, glielo mise e lo fece entrare cominciando a muoversi, lui piegò le gambe allargandole leggermente lei si mise con le mani sulle ginocchia per fare leva cominciando a muoversi più velocemente. Lui, iniziando a gemere, le stimolò il clitoride, cominciò a gemere anche lei mandando la testa indietro. Continuarono fino a quando arrivarono all'orgasmo insieme. Lei si sdraiò sul suo petto accarezzandogli il fianco, lui le accarezzò la schiena, dandole un bacio sulla testa.

Dopo una mezz'ora si guardarono, Sergio le accarezzò la guancia "Pranzo?" "Pranzo? Che ore abbiamo fatto?" L'una... - lei guardò l'orologio - Ci siamo svegliati tardi e di conseguenza..." "Il tuo famoso sandwich al tonno?" risero "Sì... ma stasera ti porto fuori a cena... in un ristorante... sulla spiaggia. Che dici?" "Che è perfetto." sorrisero, Raquel gli diede un bacio "Vado a preparare i sandwich." lei si spostò "Adesso vengo in cucina..." lui si alzò, si mise occhiali, boxer e pantaloni e andò in cucina. Lei sorrise guardandolo andare via, avrebbe voluto che non finisse più. Si alzò, si mise il tanga, una sua camicia e andò in cucina. Lui la vide arrivare "Ho pensato di cambiare e fare la pasta al tonno." "D'accordo." lo guardò cucinare sorridendo "Che c'è?" "Niente..." "Mi stai guardando..." "Sto guardando quanto sei sexy dietro ai fornelli... a torso nudo... con quel ciuffo ribelle..." "Addirittura il ciuffo ribelle?" rise "Ti dà un'aria più sensuale." "In che senso?" "Te lo dico senza tanti giri di parole... sei un gran figo. Chiaro così?" si sistemò gli occhiali "Direi di sì..." sorrise. Quando fu pronto si misero a mangiare. "Ottima, chef." "Grazie. - sorrisero - Oggi, che ti va di fare?" "Oggi... - ci pensò un attimo - giochiamo un po'..." "In che senso?" "Un gioco... molto appassionato." lo guardò "Quando mi guardi con quello sguardo mi fai quasi paura in certi momenti." "In effetti devi averne..." rise "Oh, mamma mia... - risero - I fogli, te li ho lasciati lì sul divano." "Cosa sono?" "Piano B." "Piano B?" "Quella mattina, a letto, ti ricordi che ti avevo detto che il fuggire da Madrid era un piano B?" "Sì, certo." sorrise "Ecco, piano B. Se... un giorno vorrai tornare per restare, lì ci sono tutte le indicazioni." "I problemi a domani... d'accordo?" "D'accordo." parlarono ancora per un po', quando finirono di mangiare, mise i piatti a lavare. Quando finì, la guardò "Allora? Che hai in mente?" "Hai due cellulari qui?" "No, ho delle radio, perché?" "Ne prendi due e facciamo una chiamata?" "A chi?" "Tra noi... una chiamata... particolare..." "Raquel, sai che non sono capace..." "Beh... si può sempre imparare, Professore. - sorrise mordendosi il labbro - In più... è l'ultimo giorno che posso fare delle pazzie..." si guardarono "Mi insegni?" "Certo." annuì sorridendo, lui andò a prenderle e gliene diede una "Grazie, la frequenza?" "8..." gliela diede, lei la impostò "Io vado di là, tu ti metti lì sul divano e aspetti la chiamata..." "Va bene." sorrisero, Raquel andò in bagno e Sergio si sedette sul divano.

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