If you wanna break these walls down, you're gonna get bruised
Il corridoio era pressoché deserto, e il rumore dei suoi passi pesanti riecheggiava nell'aria fino a occupare tutto lo spazio a disposizione.
Era così infuriato.
Con così tanti pensieri a vorticare in testa e davanti agli occhi da non capire o vedere più nulla, con così tanto frastuono nelle orecchie da non accorgersi nemmeno di quella voce preoccupata che continuava a chiamarlo e a chiedergli di fermarsi.Dorian avvertì una pressione leggera sulla spalla e si voltò di scatto, furente, scacciando con cattiveria quella mano che aveva solo tentato di raggiungerlo.
- Che vuoi, adesso?! - ringhiò, non appena mise a fuoco l'immagine della ragazza, ancora accecato da una ferocia difficile da domare. - Tornatene in classe. -
- Puoi parlarmi. - si limitò a dire lei in un sussurro dopo aver ponderato la risposta, forse vittima del timore concreto di infastidirlo ancora di più. - E io posso ascoltare. -
- Non voglio parlare. - e scagliò zaino e giacca a terra, con violenza. - Specie non con te. -
Stizzito e nervoso, Dorian si passò una mano a ricacciare indietro i capelli che cadevano sulla fronte. Le diede poi le spalle, per continuare a macinare metri e respirare astio.
Nel giro di poco, si sentì afferrare, di nuovo, ma questa volta per la manica.
A quel punto, la vena sulla tempia iniziò a pulsare.Invece che allontanare la ragazza, come aveva fatto in tutti i maledetti episodi in cui avevano avuto a che fare l'uno con l'altra, Dorian la spinse contro gli armadietti, sorprendendo entrambi con quel gesto. Le fece sbattere la schiena contro le lamiere fredde e sottili di metallo, poi piantò entrambe le mani a lato della sua testa, bloccandola con l'intero corpo tra sé e la parete.
Le rifilò un'occhiata gelida, di quelle che fanno salire il freddo persino alle ossa.
Forse voleva spaventarla, forse voleva scacciarla una volta per tutte, o forse voleva solo sfogarsi.
La verità era che nemmeno lui sapeva cosa avrebbe fatto.
E l'unica certezza che aveva riguardava quel suo sentirsi profondamente esausto.- Ti conviene rientrare in classe, questa volta. - sibilò Dorian a labbra serrate, a un soffio dal suo viso e con le dita a sfiorare le ciocche di capelli sfuggite all'acconciatura. - Sokolov potrebbe avere ragione. -
- Sokolov si sbaglia. - si limitò a rispondere lei, nel suo classico tono melodioso. Nonostante gli occhi sbarrati per la sorpresa portata da quella situazione, li teneva ancora ben piantati a fronteggiare quelli grigi di Dorian. - Non sei un teppista. -
- Non puoi saperlo. - la corresse lui, permettendo alla propria rabbia di impregnare ogni fonema. - L'altro giorno, se solo ne avessi avuto la possibilità, avrei fatto vedere a Vasilyev com'è che si usa davvero un coltello. -
- Bugiardo. -
Dorian batté un pugno contro l'armadietto e la bionda serrò le palpebre.
L'eco di quel rumore acuto e stridente rimbombò nelle orecchie di entrambi, occupando l'area per i secondi a venire.Il ragazzo notò che lo sterno di lei, sotto quel maglioncino pastello, aveva iniziato ad alzarsi e abbassarsi a una velocità più sostenuta, facendola assomigliare quasi a una bestiolina impaurita. E ingabbiata com'era, Dorian pensò che sembrasse proprio un uccellino.
Eppure, non appena tornò a dedicare maggiore attenzione al suo viso, si accorse che i suoi occhi avevano assunto un taglio duro, affilato, tutt'altro che intimorito. Tremendamente distante da quello di una preda.
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Hold Me Down
Romance[COMPLETA - prequel/spinoff di Ultra Violet] Dorian non ha mai avuto una vita facile e ha sempre messo suo fratello davanti a sé. Deve cercare di cavarsela per entrambi, tenendo a bada un padre violento nel mentre che racimola qualche soldo, con la...