8. Neon Club

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Apro una vecchia scatola di foto, la mia scatola dei ricordi, la scatola con i pezzi più veri di me, quella dove sono rinchiusi i frammenti del mio cuore spezzato, della mia metà mancante, che non avrò più indietro.
Dimenticare qualcuno, è davvero possibile?

Non pensavo si potesse essere divisi su una cosa così, invece lo ero, e lo sono tutt'ora.
Una parte di me vorrebbe dimenticare per ricominciare, andare avanti, prese il tasto reset, lasciarsi scivolare addosso il dolore causato da quel cuore ormai andato distrutto, in modo da poter rimettere insieme tutti i miei pezzi.
Un altra parte di me non vuole.
Una persona che ha avuto un impatto così... importante nella propria vita, come è possibile volerla eliminare?

Cancellare tutto, perdere tutto. Ovvio, perderei il dolore. Ma anche i ricordi.
Non riesco a ricordarmi l'odore di quella persona, so che è nascosto nella mia mente, ma non riesco a sentirlo, è assurdo, è difficile da spiegare, ma non riesco a tirarlo fuori dalla scatola in cui quel ricordo è nascosto. Se mi fa male questo, figuriamoci il rimuovere quella persona.

Forse sarebbe la soluzione alla mia sofferenza. Un lavaggio del cervello, dove non so dell'esistenza di quella persona, però poi, sono sicura che mancherebbe una parte di me in ogni caso. Una delle più importanti parti di me. Non che abbia lasciato molto, sia chiaro.
La sua assenza è stata la mia rovina.
È sparita come polvere a contatto con l'aria, portandosi via pezzi della mia anima, ma quei piccoli frammenti che sono riuscita a ter saldi dentro di me, portano il suo nome, il suo riflesso.
Perdere il dolore dimenticando dell'esistenza di quella persona o continuare a soffrire?

Forse sceglierei di soffrire, ma qui, nella vita reale non ho scelta. Soffro.
Soffro in silenzio mentre mi sgretolo come una barca fatta di carta, che nell'oceano affonda.

Se la teoria del multiverso è vera, spero che in tutti gli altri tu sia al mio fianco.
Perché tornassi indietro farei le cose diversamente.
Sarei diversa.
Cambierei il finale, anzi, lo eliminerei, ci sarebbe un continuo.
Il mio sole.

*****

Un ora e mezza per prepararmi per questa cavolo di partita, tra Milli e Josh non so chi  mi abbia stressato di più per essere presente, mannaggia a lei che gli ha dato il mio numero, però devo dire che è molto gentile, si è dimostrato gentile, insomma, fare il tifo per lui, per la sua squadra è il minimo, anche perché sono curiosa di Milli.

Alla fine vado principalmente per vedere lei, dopo quello che ho sentito nello spogliatoio sono curiosa di sapere se mi dirà qualcosa, ancora non posso crederci... lei e Noah... però questo spiega i continui sguardi che si scambiano durante le lezioni.

Saluto mio madre e mio padre, che stranamente è già a casa.
«wow, sei stupenda tesoro» dice lui, mentre mia madre mi squadra da capo a piedi.
«certo che al posto delle scarpe da ginnastica...» inizia lei, mentre io sospiro.
Ovvio. Non le va mai bene niente. Secondo lei dovrei andare ad una partita con un tacco dodici.
«vai anche te alla festa dopo la partita?» chiede mio padre.
Giusto, Josh mi aveva accennato qualcosa, ma mi è passato totalmente di testa.

Effettivamente era il suo ultimo messaggio, al quale non ho ancora risposto. Ho passato gli ultimi mesi in totale solitudine, non so se sono pronta a rientrare così in società, già ritrovarmi circondata di persone è troppo, una festa, figuriamoci.
La mia ansia sociale inizia a farsi sentire.

«ehm... non lo so» ammetto.
«beh, fatti dare le chiavi da tuo fratello in caso» dice lui, e io mi dirigo all'uscita e quando apro la porta me ne pento subito.
Ci sono tutti, più o meno.
Blake, mio fratello e River.
Che culo.
Mi fissano tutti, forse... ho azzardato troppo?
Ok, mi sono truccata e ipoteticamente ho messo del rossetto rosso, ma insomma, sono sempre io, non sono un alieno.

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