Neon Kiss

32. Smettila di odirami.

Non so perché ho fatto questa stupida proposta. È un gioco stupido, insensato, che non porterà a nulla di buono, eppure mi ispira questa consapevolezza.
O forse, per meglio dire, mi eccita.
Se lui sarà veramente sincero, posso scoprire qualcosa in più su di lui e sul casino in cui ha trascinato mio fratello.

«ti piace davvero merdaman?» domanda curioso mentre, girato sul fianco cerca una posizione per sentire meno dolore.
« se intendi Josh, beh, è presto per dirlo. E tu invece? Miss Hollie, la trombi e basta o c'è qualcosa?» e assottiglio lo sguardo. Ho deciso di iniziare con calma con il mio calcolato interrogatorio.

«sei curiosa di sapere se quando al molo ti ho baciata l'ho tradita?» mi domanda, azzerando il mio muro di difese.
Ok, lo ammetto. Ho sempre sentito dire che tra loro non c'era niente ma devo sapere se stanno insieme e se quindi quel giorno lui l'ha tradita.

«non pensavo di doverti spiegare le regole, ma non si risponde ad una domanda con una domanda.»sbotto osservandolo.
È diverso, è come se l'erba gli avesse addolcito i lineamenti.

«Era solo sesso. Lo è sempre stato e lei lo sapeva benissimo.»

«non lo fate più?» chiedo curiosa e stupita.
Chissà chi glielo ha fatto quel piccolo succhiotto sul collo allora...

«non pensavo di doverti spiegare le regole, ma non si risponde ad una domanda con una domanda» dice cercando di imitare la mia voce in un modo irritante.
«Bene sapientino. Tocca a te»

«di chi è quella maglia che annusi da dieci minuti?»
Ed ecco che, se per un minuto ho pensato di avere la situazione in mano, adesso scivola via come olio.
Sento il mio cuore accelerare e gli occhi diventare lucidi, eppure per la prima volta non sento di dover evitare il discorso.

«Di mio fratello. Non di Kai, dell'altro. È morto quasi un anno fa» taglio il discorso. Ho già parlato troppo.

«mi dispiace piccola Clark.» sussurra guardandomi negli occhi.
«come fai a sopportare il dolore River, per davvero?»
«non lo faccio. Faccio solo cose che per qualche secondo mi spengono il cervello.»
Già, come io prendo le pastiglie di mia madre. Il dolore è sempre lì, lo posso quasi vedere, ma per un po' sparisce, si affievolisce. Si allontana dal mio campo visivo.

«Mi odi davvero?» domanda, non che prima stessimo scherzando, ma adesso, dopo la sua domanda è come se l'aria fosse più pesante.
«Si.» ammetto abbassando lo sguardo. Non riesco a dirglielo mentre lo guardo negli occhi.
Sento una sua mano avvicinarsi al mio viso e poggiarmi delicatamente una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e subito è come se un fuoco si fosse accesso in me.
Rialzo lo sguardo e trovo i suoi occhi proprio lì, come prima. Fissi su di me che mi osservano.

«Hai mai perso qualcuno a cui tenevi?» domando cercando di scacciare un desiderio che sento farsi largo in me.
«si. E no, non passa mai il male, se è quello che volevi chiedermi poi.»
Touché.
Forse un po' brutale la sua risposta, ma almeno è sincera.

« ti piaccio piccola Clark?»
Ok, troppo brutale. Cosa... come cavolo gli viene in mente?
«Sai, non so se l'hai capito, ma ti ho detto che ti odio.» ribadisco subito scattando sull'auto difesa.
La mia risposta lo fa sorridere. Ma di uno di quei sorridi che farebbe sciogliere qualsiasi ghiacciaio.
Uno di quei sorrisi che mi fanno tremare.

«e io ti piaccio?» domando come il cuore in gola mentre noto che lui scivola leggermente nella mia direzione.
«sei una bella ragazza, ma sei troppo cagacazzi.»
Ed ecco che il mio cuore si agita ancora.

«perché prima in bagno ti sei quasi fatta baciare?» Lo chiede come se fosse la cosa più normale del mondo e, mentre pronuncia quella frase, la sua mano scivola sul mio fianco.
Fa caldo. Troppo caldo.
«forse, se non ti odiassi te lo avrei permesso.» sussurro mordendomi il labbro per l'audacia con la quale ho pronunciato quelle parole, come a volerle cancellare.
Con una leggera pressione sul mio fianco mi fa scivolare verso lui, ma è talmente leggera che penso di starmi muovendo di mia spontanea volta.