13.People can go from people you know to people you don't

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VINCENT

Il coglione di Tommaso le aveva detto che ero stato io a ferirla la scorsa notte,ma io come potevo farle del male?
La cosa che mi fece perdere ancor di più la ragione, a parte vederla baciare un cesso qualsiasi, che lei aveva creduto alle teorie del cugino coglione.
Sapevo che il suo aereo partiva alle cinque del mattino e quindi mi recai in areoporto

-"Che cazzo vuoi?"
mi affronta
-"Come cazzo ti viene in mente di dire a tua cugina che sono stato io?"
-"Non ha bisogno di sapere"
-"Se non ha bisogno di sapere, non ha bisogno di essere stressata per vendere della droga o fare quattro rapine del cazzo"
-"Sua madre"
lo interrompo
-"Senti figlio di puttana, la prossima volta che tu e qualcun'altro venite a romperle le palle io vi sparo e si, lo premo veramente il grilletto"
-"Ma evita di fare ste cazzate ,per mia cugina  sei solo un bugiardo del cazzo, lo sa che hai ucciso suo padre? No. Tu sei il primo pericolo per lei"
-"Tornatene da dove sei venuto"
-"Infatti me ne sto andando, ma lei non deve sapere di lui e se in qualche modo tu vorrai dirle la verità, io le dirò la verità. Così ti ucciderà magari finalmente e sappiamo che è l'unica a poterti uccidere veramente"
se ne va, lasciando solo me ed i miei pensieri.
Quando ho visto, lui, colpirla sono subito partito in sua difesa e lo stronzo che mi parlava prima per farmi stare lontano da: lui, le ha fatto un taglio sull'addome. Ma io non la avrei toccata nemmeno per sbaglio.
Per me era come la porcellana, da custodire e proteggere ma questo non si doveva sapere in giro.
Avevo molti nemici e se venissero a sapere di lei penso che la farebbero a brandelli senza pensarci due volte pur di distruggermi ma fin quando lo sanno i suoi familiari che purtroppo sono da sempre con noi, lei era al sicuro. Credo.

Non ero poi stato io ad uccidere suo padre avevo solo fatto una soffiata a mio padre che poi lo ha ucciso ma lei non sapeva nulla di tutto questo, forse se lo scoprisse mi prenderebbe a pugni ma non potevo sopportare che la picchiasse.
Faceva del male a quel viso angelico che solo io riuscivo a vedere.
Per tutte le volte che ha pianto con me, che mi ha mostrato i suoi sentimenti, mi ha parlato a cuore aperto.
Non era una stronza apatica ,era tutta una corazza.

Torno in casa e Cole stava ripulendo tutto il casino

-"Mike?"
-"In camera con Sarah"
-"Ti aiuto"

Riuscimmo a ripulire tutto, tanto ormai avevamo scambiato il giorno con la notte quindi qualsiasi ora fosse, non era importante.
Mi sdraio sul mio letto con il mio telefono per rispondere agli ultimi messaggi:

<<Vincenzo, come stanno?>>
<<Bene>>
<<Per qualsiasi cosa, puoi chiamare>>
<<È venuto Tommaso>>
<<Per?>>
<<Sembrano non essere a conoscenza di nulla comunque>>
<<Perfetto>>

Poso il telefono e poggio la testa sul cuscino pronto a dormire.

La mattina fu abbastanza impegnativa, avevo detto a Cole di organizzare un altro incontro di boxe così da poter accumulare altri soldi ed investirli.

-"Di solito a portare la droga era una ragazza"
lo guardo
-"Ora sono io"
-"Non so se fidarmi, lavori per lei?"
-"No, la vuoi comprare si o no?"
questo coglione mi stava facendo perdere sia tempo che pazienza
-"Chi mi dice che tu non sia uno sbirro?"

-"No, per carità, lui uno sbirro?"
sento la sua voce, mi giro immediatamente per ammirarla,indossava una maglietta nera e un paio di occhiali da sole neri che si sposta in testa dandomi la perfetta visione delle sue iridi nocciola
-"Se mai uno stronzo, un coglione, un senza palle"
-"Okay hai finito?"
la interrompo
-"Tieni Harry, la prossima volta chiamami subito se qualcuno viene ad importunarti"
si conosceva con il ragazzo, consegna un pacchettino sulle sue mani e lui le da dei soldi.
Il ragazzo fugge via.

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