In quel Bar di piazza Duomo

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Pov's Marghe
"Entro dei ponti tuoi multicolori
L'Arno presago quietamente arena
E in riflessi tranquilli frange appena
Archi severi tra sfiorir di fiori"
Sono arrivata a Firenze da poche ore ma queste parole di Dino Campana mi sono entrate nel cuore appena ho toccato questa terra. I multicolori di questa città e i riflessi dell'arte sparsa per tutta la città, un'emozione unica.
-Xoxo Amante dell'arte

"Non capisco perché mi stai ancora seguendo" Dico, camminando con il mio computer in borsa nelle vie di Firenze seguita a manetta dalla mia migliore amica che per nemmeno un secondo mi perde di vista.

"Perché devo andare da sola al concerto e preferisco arrivare all'ultimo e tenerti compagnia" Spiega lei, probabilmente per la decima volta di fila e subito io alzo gli occhi al cielo fermandomi di botto in mezzo la strada.
Nonostante io sia maturata con il passare degli anni, quella parte di me che spesso tende ad essere scontrosa c'è sempre. Purtroppo è il mio carattere e nonostante Benedetta sia la mia migliore amica, anche lei riceve questo piccolo trattamento da parte mia.

"I piani erano altri" Le dico altrettanto. "Tu diretta verso lo stadio e io diretta da sola agli Uffizi" Continuo, sottolinenando bene la parola da sola.

"Io non ci credo che non vuoi stare insieme alla tua migliore amica" Ribatte mettendo il broncio proprio come se fosse una bambina. I suoi 20 anni in questo momento non si sentono per niente e non a caso io faccio un piccolo sorriso, smaltendo la scontrosità che è in me.

"Facciamo così" Le dico poi io, mettendole due mani sulle spalle. "Andiamo in qualche bar davanti agli Uffizi, ci prendiamo un caffè, stiamo insieme e poi ognuno per la sua strada"

"Quanto ti voglio bene amica mia" Esclama Benedetta, abbracciandomi con tutte le sue forze e subito io rido. Nonostante tutto, voglio un mondo di bene a questa ragazza e non posso non dire che ammiro tutto quello che c'è in lei. Dalla parte ancora bambina alla parte più matura, da quella determinata a quella fragile.

Insieme poi ci dirigiamo verso gli Uffizi, dirette in un bar per prenderci insieme un caffè e quando lo troviamo subito ci catapultiamo dentro grazie all'aria condizionata. È inizio giugno ma fa davvero molto caldo, forse anche troppo.

"Cosa ordinate ragazze?" Ci chiede il cameriere, arrivando da noi con un taccuino in mano per annotare le nostre ordinazioni.

"Io una crema al caffè" Esclama Benedetta e subito io la seguo a ruota, ordinando la sua stessa cosa.

"Non sarei mai riuscita ad andare al concerto così presto" Annuncia lei dopo che il cameriere se ne va e io annuisco. In fin dei conti ha ragione, fa così caldo che se fosse andata in fila appena arrivate a Firenze stasera non l'avrei più rivista rientrare in hotel perché sarebbe morta prima sotto il sole.

"Hai ragione" Le dico io. "Ma hai distrutto tutti i miei piani" Continuo, legandomi al dito che Benedetta mi ha seguito per tutta Firenze chiacchierando del più e del meno mentre io cercavo di scrivere qualcosa di decente per il blog.

"Fai come vuoi" Dice Benedetta facendo spallucce. "Ma so che senza di me tu saresti persa" Continua, questa volta atteggiandosi in modo fino e vanitoso e io non posso fare a meno di ridere nonostante la verità da lei detta. Senza Benedetta non so dove sarei finita del mio momento buio. Nonostante io schifassi tutto il mondo che avevo attorno, lei nel suo piccolo insieme a nonna era quella piccola luce nel buio ma anche ora che la mia vita è nettamente cambiata, senza di lei la maggior parte delle risate non me le farei. Con lei passo la maggior parte dei giorni nonostante i diversi corsi di studi che abbiamo intrapreso dopo la maturità ma non ci siamo mai perse di vista anzi, probabilmente crescendo ci siamo avvicinate sempre di più.

Insieme ma distanti 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora