Pov's Nic
La festa è ormai finita e tutti gli invitati stanno andando via continuando a congratularsi con me e ricordandomi di continuare a sognare e di non smettere mai di farlo e io annuisco con la consapevolezza che tra una settimana suonerò per due serate consecutive entrambe sold out a San Siro.
È un sogno che si avvera, un sogno che ho aspettato per così tanti anni che ora non mi sembra vero e solo in questo momento in cui le persone escono dalla mia casa congratulandosi con me capisco che è tutto reale, che quel sogno nel cassetto si è avverato nei migliori dei modi concludendosi con un bellissimo concerto al Circo Massimo.
Ho ballato, ho cantato e soprattutto mi sono emozionato con la mia gente.
Quando ho intonato "Sogni appesi" davanti 70mila anime, osservando gli occhi di tutte le persone che mi stavano davanti, ho capito che quel messaggio che tanto speravo di portare anni fa alle persone è ormai arrivato e questo è una delle cose che più mi rende orgoglioso perché finalmente Ultimo non è solo quel piccolo cantante di San Basilio, Ultimo è quel cantante che unisce le persone e che le fa emozionare.
I complimenti continuano ad arrivare mentre la gente esce da casa mia e quando mamma e papà mi salutano, mi ricordano della cena organizzata già da qualche settimana per festeggiare nuovamente tutti i miei successi con loro e con i miei fratelli.
Quando vedo il salone vuoto mi accorgo che all'appello mancano Adriano, un altro nostro amico di vecchia data di nome Alessio, Benedetta e Margherita e così chiudo la porta iniziando a camminare nella mia stessa casa alla ricerca dei miei amici."Adri" Lo chiamo con un sorriso in volto e con una felicità imparagonabile a niente mentre lo vedo sbucare dal corridoio.
"Hai una borsa dell'acqua calda?" Mi chiede immediatamente lui senza nemmeno guardarmi negli occhi e subito il mio sorriso si spegne, trasformando la mia espressione in uno sguardo assai confuso.
"Ma è Luglio" Esclamo, a chi può servire una borsa dell'acqua calda e quindi una fonte di calore il 27 luglio o meglio, la notte del 18?
"Margherita sta male" Risponde lui aprendo tutti i cassetto della cucina cercando questa famosa borsa dell'acqua calda ma io, appena sento la risposta del mio amico, subito mi blocco.
Fino a mezz'ora fa Margherita stava bene, l'avevo vista sull'uscio della porta ad ascoltare tutti i miei ringraziamenti compreso quello per lei, comprese le mie parole che le ho dedicato e che ho ammesso a me stesso dopo anni di distanza da lei. L'ho vista stara bene, con un piccolo sorriso imbarazzato ma fisicamente bene."In che senso sta male?" Chiedo poi io, cercando qualche risposta in più da parte del mio migliore amico che non so in quale modo ha trovato una borsa dell'acqua calda e l'ha subito attaccata alla corrente per riscaldarla.
"Che sta male" Risponde secco, facendo un respiro di sollievo probabilmente fiero di sè per aver trovato la borsa dell'acqua calda ma io, a differenza sua, non sto per niente calmo ma anzi mi sto alterando sempre di più.
"E dov'è?" Dico nuovamente io, cercando di rimanere calmo questa volta chiedendo ad Adriano la stanza in cui si trova Margherita dato che in questo momento vorrei solo vederla e accettarmi delle sue condizioni.
"Nella camera degli ospiti" Risponde e in pochi secondi mi catapulto nella stanza nell'altro lato della casa, entrando e notando subito Margherita seduta sulla poltrona che si tiene la pancia con Benedetta al suo fianco e Alessio accanto a loro.
"Che succede?" Chiedo subito io spaventato, andando verso la ragazza e abbassandomi alla sua altezza notando che ha gli occhi chiusi per il dolore e solo con questa visione il mio stomaco si chiude.
"Niente di che" Risponde Benedetta al posto suo.
"Questa cosa non mi sembra niente di che" Ribatto, osservando Margherita continuare a soffrire per i dolori alla pancia e ammetto che non l'ho mai vista stare così male, tenendosi la pancia per i dolori mentre i suoi occhi si chiudono come a concentrarsi solo ed esclusivamente sul suo dolore.

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Insieme ma distanti 2
FanfictionDue anni dopo quel terribile 2020. Due anni dal loro primo incontro. Due anni da quella quarantena che ha cambiato entrambi ma che allo stesso tempo ha distrutto entrambi. Dopo due anni Niccolò ha ormai realizzato il suo sogno, quello di portare la...