Capitolo 4 - Déjà-Vu

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-Ehi, l'ultimo che arriva è un pappamolle!

-Pappamolle sarai tu, Mikey!!!

-Aspettatemi, non sono così veloce come voi!

Era la solita giornata piacevole tra primavera ed estate, una di quelle nuvolose che portano con sé già il caldo della stagione successiva.

A Paradis, inoltre, ogni martedì, nella piazza principale c'era il mercato.

Dopo aver passato tutta la mattinata a tuffarsi dagli scogli vicini al porto, fare tappa al mercato era un obbligo.

Anche perché il papà di Mikey gestiva uno stand di salumeria, quindi a ora di pranzo la vera gara era correre lì.

-HA, HA! Troppo lento, Mikey. Ho vinto di nuovo io.

-Ugh, non vale, Viola. Tu sei molto più leggera e veloce di me. E poi l'ultima volta ho vinto io.

-Certo, come se le volte prima avessi vinto lo stesso.

Sudato e ansimante, arrivò anche Martin.

-Oof, oh mamma... non credo che questo gioco mi piaccia poi così tanto...

-Dai, Martin! Cosa sarà mai una corsetta dal porto fino a qui?-, disse ridendo Mikey, mentre il padre era impegnato ad affettare mortadella per dei clienti.

-Siamo tornati, pa'!

-Ehilà, si fanno finalmente rivedere i tre moschettieri di Paradis. Che avete fatto questa mattina?

-Il solito. Mikey ha perso di nuovo la corsa, come sempre,- rispose Viola guardando il ragazzino, che girò gli occhi al cielo.

-Non è vero! Ha barato!

-E in che modo avrei barato?

-Hai preso scorciatoie.

-Ma se abbiamo fatto la stessa strada!

Il padre li fermò ridendo sotto i suoi baffi.

-Ehi, ehi, ehi! Non scaldate gli animi! Visto che non parlate civilmente, il panino come premio lo avrà Martin.

-SIIII!!!-, gridò il ragazzino, che era certo di buon appetito. Era grassottello e un po' con la testa fra le nuvole, ma a scuola era un genio.

-MA NON VALE COSÌ!-, protestò Viola, guardando Martin addentare il suo panino.

-Beh, si dà il caso che io abbia altri due panini pronti. Che potrei darvi se...

-Se..??-, incalzò Mikey.

-Se vi stringete la mano e vi mostrate sportivi l'uno con l'altra,- disse lui, mostrando i panini sulle sue mani.

Ronald, il padre di Mikey, era macellaio come da tradizione di famiglia. Era un vero armadio, sempre sorridente sotto i suoi baffoni, marroni come i suoi capelli.

Aveva quasi sempre su il grembiule del mestiere, che si era tolto solo il giorno del funerale della mamma di Mikey.

Nonostante questo, non aveva mai perso la risata contagiosa e la simpatia.

-Uff, e va bene pa'. Veloce Viola, qua la mano.

-Con molto piacere, pappamolle,- disse la ragazzina, con un'espressione soddisfatta in faccia.

Presero i panini e corsero in un vicoletto lì vicino, dove erano soliti andare a mangiare e giocare, anche ora che avevano dieci anni.

Viola e Mikey divoravano i loro panini, mentre Martin era tutto preso da un libro, che leggeva mangiando.

L'Ultima Speranza: Il Mondo Senza l'Ombra Di ErenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora